Social Influencer: 5 modi utili per riutilizzare e monitorare i loro contenuti nel post odierno di Noemi per Pop Up
Di attività di Social Influencer ne abbiamo parlato spessissimo, sottolineando la valenza e il valore che apportano al brand ma forse non ci siamo mai soffermati abbastanza ad analizzare il modo in cui potremmo continuare a sviluppare questi contenuti anche a campagna ormai finita.
Insomma il senso è questo: dal momento che il potenziale dei nostri cari social influencer (che siano food influencer, fashion influencer, travel influencer, tech influencer e via discorrendo) è assolutamente importante per qualunque strategia di social media marketing, perché non riutilizzare i contenuti da loro generati per il nostro brand?
In questo post a cura di Pop Up Magazine vedremo insieme 5 modi utili per riutilizzare i contenuti generati dagli influencer e valutarne l’andamento. Buona lettura da Noemi e tutto lo staff del nostro magazine!
1. Ottimizzazione dell’influencer generated content per i formati ADV
I contenuti generati dal social influencer sono, per loro natura, creati e pensati per essere mobile first, il che dà loro l’ulteriore vantaggio di essere semplicemente riadattabili a molti altri formati fungendo da generatore continuo di potenziale promozionale.
L‘animazione di parti di un’immagine, l’aggiunta di musica o una voce fuori campo, può dare una seconda vita ai contenuti generati in passato dall’influencer che diventano così riutilizzabili per una campagna adv collaterale a quella già avviata.
2. Utilizzare il legame tra social influencer e utente
La potenza dell’influencer marketing deriva, ovviamente, dalla sua capacità di creare un legame virtuale con i propri utenti, che va oltre la pubblicazione di un post.
Proprio per questo motivo, è importante utilizzare la credibilità dell’influencer in questione, impiegando la sua immagine per i famosi annunci con tag “Paid Partnership”.
Il post è sostanzialmente lo stesso già pubblicato dall’influencer, ma si tratta a tutti gli effetti di un adv che, in quanto tale, può raggiungere un pubblico elitario e con risultati specifici e monitorati.
3. Segmentazione e target
Come detto, la potenza dell’influencer generated content deriva dalla portata, in termini di reach, che lo stesso può assicurare al post. Quello che però sottovalutiamo è quanto questo potenziale possa poi essere ulteriormente esteso per raggiungere altri target in modalità non organica.
4. Call to action
Altro aspetto da non sottovalutare è la focalizzazione su quale azione si vuole che l’utente esegua alla vista dell’annuncio.
Si sta registrando per una prova gratuita? Download di un’app? Acquisto di un prodotto?
Sono domande importanti, perché permettono di ottimizzare l’annuncio in quella stessa direzione e di rendere il percorso dell’utente lineare ed efficace. Instagram in questo senso ci aiuta molto, permettendoci di aggiungere tag direttamente all’e-commerce oppure uno swipe-up nelle stories.
Queste opzioni non sono disponibili per tutti i brand, ma solo per quelli che li hanno disponibili e possono essere fondamentali per massimizzare le prestazioni della campagna di influencer marketing.
5. Misurare i risultati delle proprie azioni
Infine monitorare l’impatto della campagna è l’aspetto strategicamente più importante di tutti, perché permette di imparare dalle prestazioni ottenute con la stessa. Con il monitoraggio infatti puoi testare e misurare l’impatto di testo, immagini, video, ads e capire quindi in che direzione andare nella prossima campagna.
Come si poteva immaginare, la potenza dell’influencer generated content va molto oltre il semplice engagement che si crea sotto al singolo post: si tratta di una strategia molto più ampia che permette al contenuto di aumentare la frequenza con la quale raggiunge il proprio pubblico, ma soprattutto permette al brand che lo sceglie di migliorare la propria attività comunicativa al di là della singola campagna di influencer marketing.
Con questi cinque consigli utili termina così il nostro post alla scoperta dei tanti aspetti legati al social media marketing, e nello specifico alle attività sviluppate dai social influencer.
Alla prossima dalla vostra Noemi Campegiani, sempre qui, su Pop Up Magazine!