SEO news: Google e l’inclusione dei nuovi attributi “Sponsored” e “UGC”

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Per l’argomento di oggi, vogliamo riportarvi l’ultima in casa Google, sulla quale tutti gli appassionati di SEO stanno discutendo animatamente nelle ultime ore: stiamo parlando dell’inclusione di altri due attributi da assegnare al link che si sta inserendo all’interno del proprio sito internet e che si affiancheranno al tradizionale attributo nofollow, che diverrà un suggerimento più che una pratica da seguire per la gestione dei contenuti ai quali non dare peso ai fini del posizionamento del sito linkato.

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Google e i link: nascono gli attributi “Sponsored” e “UGC”

Google, come anticipato, ha annunciato lo scorso martedì che da oggi l’attributo di collegamento nofollow (ovvero rel = “nofollow”) sarà visto come un “suggerimento” piuttosto che come una direttiva ai fini del posizionamento.

Inoltre, Google sta aggiungendo due attributi di collegamento aggiuntivi per fornire maggiori alternative al contenuto a cui ti stai collegando.

Fino a questa modifica, qualsiasi collegamento con l’attributo rel = “nofollow” aggiunto ad esso non veniva conteggiato da Google per l’uso nei suoi algoritmi di ricerca. L’azienda ha affermato però che è ora che gli attributi dei link si “evolvano”. Quindi sono stati introdotti i nuovi attributi per contenuti sponsorizzati e contenuti generati dagli utenti (UGC) che si affiancano al nofollow tradizionale, e i tre saranno gestiti nel seguente modo.

  • rel = “sponsored”: il nuovo attributo sponsorizzato può essere utilizzato per identificare collegamenti sul tuo sito che sono stati creati come parte di annunci pubblicitari, sponsorizzazioni o altri accordi;
  • rel = “ugc”: il valore dell’attributo ugc è consigliato per i collegamenti all’interno di contenuti generati dall’utente, come commenti e post di forum;
  • rel = “nofollow”: l’attributo nofollow è per i casi in cui si desidera collegarsi ad una pagina ma non si desidera passare link juice al sito linkato;

L’attributo nofollow come “suggerimento” ai fini del posizionamento

Come emerge dal sito Search Engine Land, dal 2020 Google tratterà l’attributo nofollow come un suggerimento ai fini del posizionamento. Significa quindi che BigG potrebbe considerare un collegamento come credito, considerarlo come parte dell’analisi dello spam o per altri scopi di classificazione del sito in esame.

A partire quindi dal 2 marzo 2020, Google lo utilizzerà anche per la scansione e l’indicizzazione. Ciò significa che lo utilizzerà come “suggerimento” su ciò che dovrebbe essere indicizzato o sottoposto a scansione.

Google ha affermato inoltre che ciascuno di questi metodi sarà considerato solo un “suggerimento” su come trattare i collegamenti.

La società ha dichiarato che sta apportando la modifica perché ora può raccogliere dati sui singoli collegamenti, comprese le parole all’interno del testo di ancoraggio (anchor text), e valutare i collegamenti in forma aggregata per identificare meglio gli schemi di collegamento, pur considerando i segnali dei suoi attributi.

“I link contengono informazioni preziose che possono aiutarci a migliorare la ricerca, ad esempio il modo in cui le parole all’interno dei link descrivono i contenuti a cui puntano”ha affermato Google. “Guardare tutti i collegamenti che incontriamo può anche aiutarci a capire meglio i modelli di collegamento innaturali. Passando a un modello di suggerimento, non perdiamo più queste informazioni importanti, pur consentendo ai proprietari dei siti di indicare che alcuni link non dovrebbero avere il peso nella considerazione generale del sito”.

I risultati della ricerca cambieranno?

Google ci ha detto che non prevede cambiamenti significativi nei risultati di ricerca a seguito di questa novità. Tuttavia è ora in grado di iniziare a esaminare come utilizzare questi dati nei suoi sistemi di classificazione delle ricerche e questa novità darà a Google una maggiore flessibilità nel modo in cui tratterà i collegamenti con questi attributi nella ricerca.

“Tutti gli attributi dei link – sponsorizzati, UGC e nofollow – sono trattati come suggerimenti su quali link considerare o escludere all’interno della Ricerca”, ha affermato Google.

Fortunatamente ad oggi Google ha specificato che non occorre modificare i collegamenti nofollow sul proprio sito, lasciandoli così come sono adesso.

Altra considerazione è il consiglio dato da Google di legare anche i due attributi: infatti puoi linkare un singolo collegamento con attributo con rel = “ugc sponsorizzato” o rel = “nofollow ugc”. Il primo suggerirebbe a Google che il link proveniva da contenuti generati dagli utenti ed è sponsorizzato.

Le considerazioni di Barry Schwartz

Secondo l’autore di Search Engine Land, nonchè esperto SEO, Barry Schwartz, Google ci ha detto che non dovrebbe esserci alcun impatto significativo sui risultati della ricerca a seguito della modifica apportata.

Ma se Google inizia a contare i link non seguiti su siti di grandi dimensioni che hanno semplicemente implementato una politica di link nofollow come regola generale, potresti vedere che questi possono influenzare quei siti.

Ad esempio, tutti i collegamenti esterni su Wikipedia non sono seguiti, ma se quei collegamenti iniziassero a contare potresti vedere migliorare il tuo ranking. Allo stesso tempo, puoi scommettere che ciò comporterà più lavoro per la tua agenzia. Infatti dovrai dare nuovi consigli ai tuoi clienti su quali attributi di link dovresti applicare, in base ai criteri sopra riportati. Inoltre, anche i fornitori di programmi SEO come SEOZoom, che misurano i collegamenti, dovranno adattarsi a tale novità.

L’attributo nofollow è stato un punto fermo nel settore SEO per quasi 15 anni e ora sta cambiando per la prima volta, in grande stile.

Vedremo come evolverà questa faccenda nei prossimi mesi. Nel frattempo, continuate a seguirci, sempre qui, su Pop Up Magazine!