Penalizzazioni di Google: alcuni consigli per i SEO Specialist

L’incubo principale di ogni SEO Specialist è svegliarsi la mattina e trovare il proprio sito penalizzato da Google, cosa che al giorno d’oggi accade sempre più spesso, soprattutto a chi lavora da poco in questo campo.

Sono davvero tanti infatti i fattori in grado di impattare positivamente o negativamente sulle prestazioni SEO del proprio sito, come l’utilizzo di schemi, di rich snippet, di link e l’ottimizzazione della user experience dai dispositivi mobile, solo per citarne alcuni.

Ad oggi se un sito riceve una penalizzazione da Google, il webmaster riceve una notifica tramite Google Search Console.

Ecco dunque perché le penalizzazioni  di Google sono alla base di molte delle query di ricerca digitate sul motore di ricerca e popolano nelle sessioni Q&A di molte conferenze dedicate al search engine marketing.

Ma cosa significa essere penalizzati? Come si risponde a una penalizzazione?

La risposta più completa arriva da Kaspar Szymanski di SearchBrothers.com, che ha realizzato the ultimate guide to Google penalties, un documento completo che si rivolge a chi ha violato le regole on-page o off-page, trovandosi così penalizzato e ricevendo tale notifica o a chi ha in atto una campagna per la riconsiderazione del sito da parte di Google.

Se anche voi avete dubbi sull’argomento inerente le penalizzazioni di Google e volete fare una domanda a Kaspar ecco che potete scrivergli qui.

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Alcune delle più frequenti penalizzazioni di Google nell’attività OnPage

Scrivere brutti contenuti è il miglior modo per incorrere in una penalizzazione di Google, in quanto i motori di ricerca hanno bisogno di un buon contenuto in grado di dare rilevanza alla pagina rispetto a una query. Ecco dunque che vanno evitati i contenuti generati automaticamente, quelli aggregati, quelli duplicati e quelli irrilevanti.

Non sono solo i contenuti a rischiare di farvi incorrere in penalizzazioni da parte di Google. Un ruolo importante è dato dal comportamento dell’utente, per cui un sito riceverà minore attenzione da Google se ha un basso tasso di click, un’alta frequenza di rimbalzo, un basso numero di minuti speso sul sito. Tutti indicatori per i motori di ricerca che il tuo sito è di bassa qualità secondo il visitatore.

Il terzo punto da non trascurare è l’usabilità e la user experience: inoltre anche se ti occupi di SEO dovrai conoscere tematiche correlate al design e al layout del sito, saper fornire un buon percorso di navigazione, realizzare una versione mobile del sito, evitare gli errori 404 e assicurare una buona velocità di caricamento delle pagine.

Infine se desideri fidelizzare gli utenti devi creare un sito affidabile, fornendo le informazioni di contatto e l’indirizzo, una buona informativa sula privacy, le recensioni positive e il portfolio clienti, ma anche una connessione HTTPS e una presenza discreta della pubblicità.

Solo in questo modo potrai dormire sogni tranquilli ed evitare di essere penalizzato da Google.