Influencer Marketing: il futuro è dei professionisti organici
Bentrovati su Pop Up Magazine, il portale dedicato a marketing e comunicazione, soprattutto digitale. Per l’argomento di oggi vi parleremo di influencer organici.
Ma perchè parlare di influencer organici?
Negli ultimi anni questi professionisti si sono posti al centro delle strategie di marketing di ogni azienda e questo ha dato vita ad un settore, l’Influencer Marketing, in continua crescita. Eppure oggi sembra che questo fenomeno – dopo aver raggiunto il picco nella decade passata – abbia invertito il suo corso.
Come afferma Casey Ferrel, Vice President and Head of U.S. Monitor:
“We are at peak influencer, and it’s beginning to run its course”
Vediamo brevemente le motivazioni.
La mancanza del fattore fiducia
A causa delle crescenti frodi e dell’utilizzo massiccio dell’influencer marketing, oggi questo è un fenomeno che ha raggiunto la saturazione, soprattutto dopo aver visto star postare sui loro profili i contenuti concordati con i brand.
Non mancano nemmeno i casi di influencer pagati per portare follower falsi ed incrementare l’engagement rate dei profili sui social, e la CNBC conferma che le campagne per acquisire follower falsi costano circa $1,3 miliardi all’anno alle aziende.
Tutto questo ha generato nel consumatore una perdita di fiducia e, ad oggi, solo il 4% delle persone crede a quanto gli influencer affermano online. Se pensiamo, allora, che la fiducia è l’elemento alla base della credibilità, il dato è allarmante.
Persone reali = Influencer reali
Molto spesso, accanto alle frodi e alla mancanza di fiducia, emerge una distanza tra le persone reali e gli influencer, e proprio gli utenti “normali” sono quelli capaci di generare le maggiori conversioni e vendite online.
Secondo uno studio condotto da Stacka, le persone acquistano il 9,8 volte in più se guardano i post di un loro contatto o di una persona simile a loro, piuttosto che quello di un influencer tradizionale. Inoltre il 79% delle persone afferma che ad avere il maggiore impatto sulla decisione di acquisto sono gli user-generated content, ovvero gli UGC, mentre solo l’8% degli influencer-created content ottiene il risultato desiderato.
Il ruolo degli influencer tradizionali è in calo anche se consideriamo metriche come il coinvolgimento: in questo caso gli studi dimostrano come maggiore sia il numero di follower, minore sia l’engagement rate del profilo.
I post degli “utenti qualunque” tendono, infatti, ad essere percepiti come più autentici rispetto a quelli degli influencer, e a guidare la decisione di acquisto dei fan e dei follower.
Ecco perché oggi chi si occupa di influencer marketing comincia a parlare di micro-influencer o meglio di organic influencer (influencer organici). Si tratta di persone reali che hanno comprato il prodotto ed il servizio e hanno creato un contenuto spontaneo ed originale che coinvolge il brand. Questi utenti possono avere 50 come 5.000 fan e follower, ma quello che conta davvero non sono le dimensioni della fan base, ma la passione, l’autenticità e la capacità di influenzare gli altri.
Per questo, nei nuovi piani di influencer marketing, non possono mancare gli organic influencer, molto più efficaci degli influencer a pagamento e capaci di costruire vere community intorno al brand grazie alla loro passione.
La qualità del contenuto che vuoi e la qualità di cui hai bisogno
Una delle ragioni per cui l’influencer marketing è così popolare, è la costante necessità da parte delle aziende di contenuti di alta qualità, che rispecchiano l’immagine coordinata ma allo stesso tempo appaiono come autentici agli occhi di fan e follower. Pertanto, a parte il momento del pagamento, contare sulla collaborazione con un influencer significa avere a disposizione veramente molto materiale per la campagna di marketing.
Diverso è il caso degli influencer organici, che lavorano con earned content ma non perdono di autenticità, dato che creano contenuti in un formato libero e non sulla base delle esigenze del brand.
Invitare i fan in una community guidata dagli influencer organici significa per il brand, aprire la strada alla creazione di una guida di stile per quanto riguarda la pubblicazione di contenuti sul brand.
Un esempio?
Gli influencer organici potranno pubblicare immagini a tema invernale durante una campagna natalizia, mostrare l’utilizzo del prodotto o farsi un selfie con esso.
Naturalmente la guida dovrà contenere un esempio delle immagini desiderate. Molti ambassador saranno eccitati all’idea di collaborare con il brand e creeranno contenuti di qualità via via maggiore, generando coinvolgimento e portando sempre più persone ad entrare in relazione con l’azienda.
Costruire una community appassionata di influencer organici permetterà a chi si occupa di marketing di avere sempre a disposizione tutta la qualità e la quantità di contenuti per le proprie campagne di marketing, anche al di fuori dei social media.
Aumentare l’influenza al di fuori dei social
Un fattore critico, quando si parla di influencer marketing, è che il brand non possiede i contenuti degli influencer dato che questi sono pagati per la creazione del materiale, ma non possono usarlo su piattaforme di terze parti. In questi casi, se il brand vuole utilizzare il contenuto può solo ricondividerlo sui canali social proprietari.
Si tratta però di una strategia non sostenibile, dato che il 63% di chi fa marketing riceve continue pressioni per produrre sempre nuovi contenuti ad una frequenza sempre maggiore.
Dato che ogni content marketer lavora in un contesto di mancanza di contenuti per canali, profili e nicchie di pubblico, la scalabilità e la riutilizzabilità del post è un fattore essenziale per il successo nel lungo periodo.
Anziché pagare per un singolo post realizzato dall’influencer tradizionale, l’azienda può così coinvolgere più influencer organici per avere sempre a disposizione un’enorme quantità di contenuti autentici, ottenendo anche il permesso di utilizzare tali contenuti su altri canali.
In questo modo aumenterà notevolmente la visibilità del brand, ma anche il tasso di engagement, soprattutto se i contenuti creati dagli influencer saranno utilizzati in ogni fase del buyer’s journey.
Influencer marketing: raggiungere il successo nel 2020 con gli influencer organici
Per troppo tempo le attività di influencer marketing si sono concentrate sulla tipologia di influencer sbagliati. Oggi la situazione è destinata a cambiare, dato che i nuovi consumatori – i Millennials e la Gen Z – danno maggior valore all’autenticità del contenuto quando cercano i brand a cui dare fiducia.
Grazie agli smartphone e ai social media, i supporter del brand sono i migliori creatori di contenuti di qualità che l’azienda ha a disposizione, e l’adozione di influencer organici sarà parte essenziale dei piani di marketing 2020 per creare community di affezionati e dare vita a una strategia che utilizzi i contenuti per portare un reale ritorno sull’investimento.