Influencer Marketing: cos’è e tendenze in atto

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Influencer Marketing: cos’è e tendenze in atto nel settore

L’Influencer Marketing è uno degli strumenti preferiti delle aziende per farsi conoscere sul mercato utilizzando i social media.

Infatti questo tipo di comunicazione porta con sé una serie di risultati positivi:

  • Brand awareness, ossia la considerazione del brand da parte del pubblico;
  • Business leads, quindi se una campagna è ben strutturata produce dei contatti che possono portare ad una possibile vendita;
  • Sales, ossia si produce l’azione ultima a cui tutti i brand aspirano che è quello di vendere il proprio prodotto/servizio;

Cos’è l’Influencer Marketing?

L’Influencer Marketing è una strategia di Digital Marketing che utilizza la figura dell’influencer, ossia colui che ha un certo seguito con i suoi post sui social, per promozionare il proprio brand con l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione da quel determinato social medium. Uno dei social più utilizzati in questo momento per l’influencer Marketing è senz’altro Instagram, seguito poi da YouTube, Facebook, Twitter e Snapchat, mentre ancora lontano sembra essere LinkedIn.

Per fare Influencer Marketing esistono dei tool per i social media dedicati descritti nel mio post che vi consiglio di leggere. Inoltre se non si vuole intraprendere la strada del contatto diretto con l’Influencer, si può anche optare per agenzie specializzate in Digital PR, che si occupano di mettere in contatto il brand con l’influencer, ma anche di pianificare al meglio i propri sforzi di marketing. Infatti uno degli errori più spesso commessi dalle aziende ancora oggi è quello di focalizzarsi sui numeri (numero di follower, numero di interazioni, ecc) senza capire però se quelle interazioni e quei follower possono portare ad un risultato per il proprio brand, poiché magari si tratta di follower fittizi oppure non targettizzati al settore e alla localizzazione dell’azienda.

Da un nostro precedente post legato alla psicologia sottesa all’Influencer Marketing, emergono tre punti focali sui quali basare l’uso di tale strategia:

  • Frequenza di esposizione, quindi più tempo passiamo guardando e interagendo con i contenuti provenienti da una personalità social, più saremo influenzati da quello stesso contenuto;
  • Prossimità, quando il social influencer ci appare più umano, più vicino a noi e più “imitabile” nel suo stile di vita;
  • Conformità e appartenenza, quindi più vicino al nostro stile di vita attuale o al quale ci ispiriamo. Apparteniamo tutti ad una comunità e ricerchiamo da sempre il modo per esserne parte integrante;

Da questo punto di vista, un aspetto interessante di questa pratica sembra proprio essere quello dell’autenticità/prossimità: più quell’influencer appare autentico, più prendiamo in considerazione le sue raccomandazioni.

Ma quali sono i settori che fanno più largo uso dell’influencer Marketing?

Proprio oggi la nostra Cristina ci ha fornito dati interessanti sulla pratica dell’Influencer Marketing, prendendo spunto dai dati estrapolati da una ricerca di mercato condotta da Campaign Deus per il Regno Unito che evidenzia una serie di punti interessanti da trattare. Prima di tutto questa ricerca è stata condotta analizzando 700.000 post tra gennaio e giugno del 2018. Prima di tutto occorre dire che in molti ancora oggi ricorrono all’acquisto dei follower (circa il 12% degli influencer inglesi lo ha fatto negli ultimi sei mesi). Altra interessante constatazione: gli influencer più piccoli ottengono risultati migliori rispetto ai nomi più affermati. Infatti il ROI prodotto dai cosiddetti “Micro-influencer” è maggiore 6 casi su 10 rispetto ai nomi più affermati e che possono contare su numeri più rilevanti. Infatti se il Macro-influencer prende 75.000 sterline di media per un post contro i 1.500 del micro-influencer, i risultati in termini di coinvolgimento sono maggiori in quest’ultimo caso con un tasso di engagement più alto del 60% rispetto a chi ha più oltre 100.000 follower.

Ma eccoci giunti al settore in cui questa pratica è più utilizzata. Come si poteva immaginare, il settore Fashion è quello che tira maggiormente, soprattutto su Instagram, dove ben il 34% dei post è destinato a marchi del settore, seguito dal Beauty con il 23% dei post. Sul gradino più basso troviamo invece il Food & Beverage con il 16%. Questi tre settori rappresentano ben il 70% dei post sponsorizzati di Instagram. I settori che sono in rapida crescita sono il Fitness e il Travelling, seguiti dai post “Genitoriali” in cui si riprendono scatti di vita familiare.

Ecco a voi la classifica dei settori più interessati dal fenomeno dell’Influencer Marketing:

Ma quali sono i tipi di post sponsorizzati più frequentemente utilizzati dalle aziende e che producono più engagement?

Al primo posto troviamo le competition e i giveaway, che comprendono il 3.78% dei post social, seguiti dai post degli ambassador del brand o di semplice promozione del prodotto (3.36 e 3.22%). Più lontani ma nemmeno di tanto sono i codici sconto e i semplici post promozionali del marchio.

Sono quindi tante le possibili strategie da poter applicare e tante le tipologie di post da poter pubblicare. Sta a voi decidere quale tipo di strategia adottare per il vostro brand, magari confrontandovi con lo stesso influencer o agenzia per una resa migliore.

L’infografica di Vamp sull’Influencer Marketing analizzata per noi da Noemi Campegiani

Per discutere meglio del fenomeno dell’Influencer Marketing, abbiamo deciso di analizzare l’infografica realizzata da Vamp che mette insieme tutte le scoperte e i cambiamenti dell’influencer marketing in questi ultimi 12 mesi.

Infatti la nostra Noemi Campegiani ha trovato un’interessante infografica sull’argomento che ha deciso di condividere con noi di Pop Up Magazine!

Influencer Marketing: l’infografica analizzata per noi da Noemi Campegiani

Guardando l’infografica, il primo dato che balza subito agli occhi è l’aumento considerevole che il fenomeno nel suo complesso ha generato: l’infografica parla di un 87% di acquirenti che, a quanto pare, non ha problemi nell’ammettere di essere stato spinto ad effettuare un acquisto da un influencer.

Vi sembra strano?

Affatto! Quante volte infatti vi siete decisi a comprare un capo di abbigliamento dopo averlo visto indosso da più di un influencer che seguite? Molto spesso, e la tendenza è confermata anche dagli addetti ai lavori che considerano efficace questa nuova strategia di marketing nell’84% dei casi, oltre al fatto che pare matematica la proporzione tra ritorno economico e investimenti nell’influencer marketing, con un rapporto di 18:1.

Uno degli altri aspetti che emerge dallo studio che vi riportiamo di seguito è come la tendenza nell’utilizzo dei micro influencer sia sempre più in crescita e stia guadagnando sempre più campo rispetto ai normali influencer standard.

Pare che l’engagement generato da questi profili sia ben 7 volte più efficace di quello generato dalle varie Chiara Ferragni della situazione. E a ben pensare la cosa è tutt’altro che assurda: solo pochi giorni fa il buon vecchio Mark Zuckerberg nel raccontare le nuove tendenze dei social, ha tenuto a sottolineare come anche Facebook stia propendendo per una conversazione più intima rispetto al passato.

Ecco che allora assume ancor più significato la tendenza dei micro-influencer, capaci di indirizzare i comportamenti d’acquisto delle persone a loro vicine, entrata nel mirino di molti brand.

A conferma che l’influencer marketing stia sempre più ammiccando l’occhio ai piccoli influencer lo conferma il 48% degli utenti che considera il rapporto con la propria audience l’elemento più importante nella scelta di chi seguire.

Insomma più il rapporto tra (micro)influencer e pubblico è forte e vero, più la potenza stessa dell’influencer aumenta e diventa determinante.

Micro o macro che sia, l’influencer marketing porta a degli enormi risultati e la dimostrazione sono gli investimenti, sempre più consistenti che i brand di tutto il mondo sono disposti a fare per questo tassello della loro comunicazione.

Il 42% dei brand ammette infatti di avere una strategia di influencer marketing always on, il 39% l’ha addirittura aumentata in termini di budget e il 57% ammette che i contenuti creati nell’ambito dell’influencer marketing sovra-performano rispetto a quelli self-created dal brand stesso.

Alla luce di tutto, ciò non stupiranno i dati conclusivi di questa infografica, che parlano di un ‘industria che conoscerà entro il 2022 un volume d’affari variabile tra i 5 e i 10 miliardi di dollari!

 

Conclusioni

L’Influencer Marketing è sempre più utilizzato dalle grandi e piccole aziende ma è importante capire come pianificare e ottimizzare i propri sforzi per un ritorno dell’investimento ottimale. Speriamo di esservi stati utili mostrandovi i dati principali di questa interessante ricerca di mercato.

 

Chi di voi fa uso dell’Influencer Marketing? E con quali risultati? Parliamone insieme nei commenti!