Lo smart working nel calcio nel post di Pop Up Mag
Mentre si sta lavorando per il vaccino, vengono messe in atto misure per contenere l’epidemia come appunto lo smart working, ovvero il lavoro “smart”, veloce, da fare a casa.
In questi giorni si sta utilizzando questo strumento per consentire ai lavoratori di operare da casa per minimizzare così i rischi d’esposizione al coronavirus. Tra le molte misure straordinarie attuate da molte squadre di calcio della Serie A e B, in ottemperanza alle disposizioni governative per limitare l’espandersi del coronavirus, c’è lo stop agli allenamenti delle squadre. Insomma l’emergenza Coronavirus ha fermato il calcio e ha portato alla chiusura in tutta Italia dei centri sportivi. Ma la voglia e la necessità di allenarsi è rimasta intatta. Il calcio ai tempi del Coronavirus è una questione complicata da gestire.
Parola d’ordine: prevenzione e smart working!
Smart working e telelavoro per i giocatori del Cagliari
Nonostante il Cagliari non abbia ancora ripreso gli allenamenti al centro sportivo di Asseminello, il loro quartier generale, i calciatori del brand calcistico rossoblu svolgeranno da casa delle schede di lavoro giornaliero personalizzate a seconda delle specifiche esigenze. I giocatori del Casteddu (la città di Cagliari in lingua sarda) sono seguiti in video-chat dall’allenatore Zenga e dai preparatori atletici, che coordinano questi piani di allenamento ben definiti.
Ovviamente per esigenze organizzative i collegamenti sono effettuati a piccoli gruppi. Tutto questo in attesa di notizie ufficiali sulla ripresa del campionato.
I giocatori del Genoa adottano lo smart working
La sospensione dell’attività agonistica della squadra allenata da Davide Nicola ha costretto la società rossoblu ad introdurre procedure di smart-working fino a quando i giocatori non potranno riprendere il proprio lavoro sul campo. La pausa forzata non rappresenta comunque un momento di assoluto e completo riposo.
A ciascun giocatore del Genoa CFC è stata consegnata una scheda di lavoro, comprendente una dieta specifica e alcuni esercizi che i giocatori del brand calcistico genovese potranno eseguire all’interno delle proprie abitazioni, come sfide di abilità.
Anche la società rossoblu quindi, come molte altre aziende del territorio nazionale, sottoporrà i propri dipendenti, calciatori compresi, al regime dello smart working, ossia il lavoro eseguibile direttamente da casa.
Anche il Napoli a lavoro in modalità smart working
L’invito ribadito dall’allenatore Gattuso ai calciatori del Napoli è stato ben chiaro: ci si allena da casa.
Lo si fa in ogni modo possibile, sfruttando tutti gli strumenti necessari e ovviamente la tecnologia grazie alla quale è possibile confrontarsi con l’allenatore.
Lo smart-working del brand calcistico partenopeo prevede un programma di allenamento seguito non solo dall’allenatore, ma anche dal suo staff e con l’equipe medica.
I calciatori quindi si dividono tra lavoro atletico, aerobico o muscolare e a loro volta registrano ogni esercitazione per un confronto diretto con chi costantemente li monitora.
Massima attenzione alla linea e dunque all’alimentazione. Ognuno ha la propria dieta. Cinque pasti al giorno, si varia sempre nel menù, con carni bianche e pesce, previsti anche cibi antivirali e ovviamente tanta frutta.
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Il calcio a domicilio grazie ai dispositivi digitali e social
L’obiettivo dello smart working è quello di mantenere il livello della squadra eccezionale è di mantenere uno stato di forma attivo. Quindi passare al telelavoro grazie ai dispositivi digitali e ai social è l’unico modo per restare connessi col mondo del calcio, seguendo anche video-tutorial.
Anche noi possiamo mantenerci attivi seguendo la tecnologia grazie all’utilizzo di app per allenarsi da casa, come quelle proposte da Noemi nel post dedicato all’argomento.
Insomma si corre sul tapis roulant, si sfrutta il giardino, ci si allena anche col pallone e si rimane connessi grazie ai dispositivi digitali e ai social per interagire anche con la propria fanbase.
Insomma lo smartphone in mano ai calciatori svela la loro vita fuori dal campo e in modalità smart working.