Ormai ci siamo quasi, manca davvero pochissimo e  poi sarà Natale. Mentre attendiamo che scorrano gli ultimi giorni che ci separano da questo evento, noi di Pop Up Magazine continuiamo il racconto degli spot natalizi 2016. Questa volta però vogliamo (prima di buttarci a capofitto negli spot selezionati per questa settimana) raccontarvi di un altro trend che sta caratterizzando questo Natale, insieme a quelli di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana.

Il mobile e la sua difficoltà di generare engagement sotto l’albero.

Abbiamo parlato molto delle fortune del mobile marketing e di quanto nel tempo sia cresciuto e si sia migliorato, sfruttando al massimo l’onda del successo che il mobile in quanto tale stava e sta tutt’ora vivendo. Sappiamo bene quanto ormai esso abbia superato di gran lunga qualsiasi altro touchpoint esistente. Nonostante tutto questo però, c’è qualcosa che sta rendendo la vita particolarmente difficile al mobile marketing. Marketingweek riporta dei numeri abbastanza netti riguardo al coinvolgimento generato dal mobile marketing in relazione alle pubblicità natalizie. I dati provenienti da TubeMogul parlano di un 44% degli utilizzatori del mobile, praticamente di tutti coloro che sono soliti collegarsi ad Internet oggi, che ha ammesso di non aver visto nemmeno un’adv natalizia da mobile, a discapito dei quasi £ 5.6 miliardi utilizzati come investimento per la stagione natalizia dalle aziende in UK. Su tutta la popolazione mondiale che ha accesso ad Internet, solo il 30% rientra nel novero di coloro che hanno guardato gli spot utilizzando il mobile. Dopo aver interrogato 3.200 utenti di telefonia mobile nel Regno Unito, è emerso che la maggior parte delle persone guarda gli spot natalizi in TV, la quota si aggira infatti attorno al 55% e solo il 14% invece lo fa tramite mobile, che si trova di poche persone avanti all’ormai in disuso caro vecchio desktop che si attesta al 13%. A quanto pare “Guardare le pubblicità natalizie sul mobile non è bello“, questo il commento degli utenti ascoltati sull’argomento. La cosa ha davvero del paradossale ma il trend viene confermato dai dati relativi al tempo speso sul mobile dagli utenti: secondo le statistiche di eMarketer, i consumatori ad oggi spendono all’incirca 2 ore e 40 minuti al giorno sul proprio cellulare per motivi non vocali, mentre trascorrono davanti alla TV, per la stessa tipologia di attività, circa 3 ore e sei minuti. Tuttavia entro il 2018, eMarketer prevede che sarà quasi di 5 ore e 17 minuti il tempo trascorso sui touchpoint digitali.

Ma quali sono le motivazioni che si celano dietro questo strano disinteresse dei consumatori per la visione degli spot da mobile?

Secondo TubeMogul il problema principale risiede nell’inadeguatezza, per il mobile, del tipico format pro TV di spot da 30 “lunghissimi” secondi, e questo perché gli utenti da mobile hanno un tempo d’attenzione molto più basso di coloro che si trovano davanti al televisore.

fenomeni di marketing natalizio

L’Executive Director di TubeMogul, Jeff Parrish, per cercare di spiegare questo apparentemente strano fenomeno, porta l’esempio dello spot natalizio di H&M che abbiamo visto insieme la scorsa settimana, pur essendo davvero molto bello e particolare nel suo genere, lo spot non ha apportato grandi benefici al suo brand dal momento che lo stesso appare solo alla fine dello spot quando probabilmente il veloce dito dell’utente ha già fatto scrolling senza arrivare al momento conclusivo dell’adv.

“E’ una sfida per il posizionamento sui social network dove gli advertiser hanno solo pochi secondi per guadagnare l’attenzione dei consumatori prima che gli stessi passino oltre su di una nuova notizia.

Lo stile dello spot è molto bello ma non adatto agli utenti da mobile che richiedono velocità, immediatezza, contenuti veloci  da fruire. Porteremo i consumatori ad interessarsi agli spot natalizi quando noi per primi, come industria, ci interesseremo a come loro vogliono fruirli”, conclude Jeff Parrish.

Al di la di tutto ciò, sembra che, la scarsa possibilità di misurare il ROI relativo all’utilizzo del mobile faccia si che l’interesse delle aziende per questa tematica sia ancora troppo basso per pensare alla creazione di ad specifiche solo per questo touchpoint.

I fenomeni di marketing natalizio scelti per voi.

Abbiamo parlato di numeri, percentuali, trend, ma ora basta, è arrivato il momento di godersi gli spot natalizi 2016, sotto forma di spot, che ci hanno colpito di più, e che vogliamo condividere con voi: e allora Let’s go!

Tra gli spot natalizi, uno particolare è quello realizzato da 3, la nota compagnia di telefonia mobile, tocca in un certo qual senso l’argomento di cui vi abbiamo appena parlato e cerca di fare un appello a tutti affinché, almeno a Natale, ci si prenda una vacanza dall’utilizzo sfrenato, e spesso esagerato e un pò ridicolo, dello smartphone.

https://www.youtube.com/watch?v=U2EcyoSfkvA&feature=youtu.be

 

Torniamo al settore della grande distribuzione, questa volta tedesca, con Aldi e la sua famosa carota Kevin di cui vi abbiamo già parlato nel nostro primo appuntamento con il racconto dei fenomeni di marketing natalizio. L’avventura della piccola carotina continua e questa volta fa la conoscenza di uno dei tanti simboli del Natale: il pupazzo di neve.

Chiudiamo con il particolarissimo spot firmato GSK, la casa farmaceutica britannica, che sceglie di sensibilizzare ancora gli uomini sui problemi legati alla sofferenza della prostata e lo fa scegliendo il miglior testimonial del mondo per questo periodo: Babbo Natale!

 

 

Non ci resta che augurarvi un Buon Natale ricco di amore, compagnia, buon cibo e, chissà, qualche divertente o particolare spot di quelli che vi abbiamo raccontato.