marketing sanitario
marketing sanitario

Sulla scia dell’approfondimento che Pop Up Magazine sta portando avanti riguardo alle nuove frontiere del Marketing Sanitario, abbiamo realizzato un’intervista ad uno degli esperti del digital marketing nel settore medico: David di Segni, che si occupa di fisioterapia a Roma da oltre 10 anni. Di Segni è uno degli esempi lampanti di come si stia viaggiando verso una nuova direzione per la medicina, per cercare di omologarsi al modello americano più volte da noi raccontato in diversi articoli che permette molte nuove possibilità d’azione per medici e non solo che vogliono reinterpretare il loro ruolo rendendolo molto più interattivo e digital.

Come è riuscito a conciliare le due cose?

“Ho affiancato la mia passione per la riabilitazione, alla passione per l’informatica, e negli anni incuriosito del web e di tutti i suoi aspetti.Ho studiato per poter realizzare un mio sito completamente indipendente,e finalmente ho raggiunto i miei obiettivi.”

Come è giunto alla decisione di aprire un blog sul quale pubblicare i suoi contenuti? Da cosa è stato maggiormente influenzato?

“Circa 8 anni fa, all’età di 27 anni, spinto da passione e forse tanta follia, ho aperto insieme a 2 soci l’Mdm Fisioterapia, e una tra i primi investimenti è stato proprio la creazione di un sito aziendale. Non avevo minimamente le conoscenze per realizzarlo da solo, così mi affidai ad un amico che lo fece per me. Un sito semplice, che spiegava cosa facevamo e dove eravamo. A quei tempi praticamente nessun fisioterapista a Roma aveva un sito, e infatti ricevemmo molti contatti in quanto Google ci posizionò molto bene. Ricordo che mi affidai anche a Pagine Gialle per ottenere contatti, da chi cercava un fisioterapista a Roma, ottenendo anche da questo investimento buoni risultati. Col tempo però la concorrenza si è fatta dura, e il mio sito è sceso di ranking nelle serp romane, e sono stato costretto a rifarlo altre 2 volte, non ottenendo però risultati tangibili. Stufo della situazione, e sopratutto, di essere legato a vari webmaster che non riuscivano a fare e a darmi ciò che volevo io, in tempi ragionevoli (mettere un semplice banner per l’apertura ad agosto ci vollero 3 settimane e mille telefonate). Decisi a gennaio dello scorso anno di riappropriarmi del mio sito e iniziare a seguirlo personalmente passando dai 20-30 utenti al mese, a oggi che ho mediamente 60 mila utenti al mese”.

Quali sono le strategie specifiche che usa per indicizzare i suoi contenuti?

“Ho dovuto studiare non poco, leggendo alcuni libri per la realizzazione e gestione del sito con WordPress, e sopratutto ho seguito un corso di Ryuichi, per studiare come rendere il mio sito appetibile ai motori di ricerca”.

Quali strumenti utilizza per fare in modo che l’indicizzazione abbia successo?

“Non parlerei di strumenti, ma più che altro di strategie..esistono tanti modi affinché Google e gli altri motori di ricerca indicizzino correttamente un sito. Ricordo però che la Seo, è comunque una manipolazione dei risultati di un motore di ricerca e va fatta con criterio, altrimenti i rischi di fare danni sono molto elevati. Tante persone si gettano in questo mondo senza conoscere i rischi, e in poco tempo vedono il proprio sito o quello di un cliente penalizzato e sbattuto in cinquantesima pagina…”

Utilizza specifici programmi, software ?

“Bhe sono tanti i software con cui ho dovuto fare “amicizia”, ricordando che io prima di tutto sono un Fisioterapista e non un tecnico…
Per la realizzazione del sito: WordPress, Illustrator e Photoshop.
Per la gestione degli aspetti Seo: Uso Semrush, Majestic, Moz, e sopratutto SEozoom (che trovo Fantastico). Ognuno di questi software ha delle peculiarità e solo l’unione di questi strumenti mi fornisce un quadro chiaro e preciso delle mie attività Seo”.

Utilizza, e se si quanto, gli annunci di Google Adwords?

“Ho fatto delle campagne abbastanza corpose, con landing pages ottimizzate con offerte convenienti. Il Risultato a fronte della spesa, è stato deludente purtroppo. La gente non conosce la differenza del click sull’annuncio sponsorizzato rispetto ai risultati organici…Risultato è una marea di click e soldi spesi, per potenziali clienti che non convertono, per molti motivi,sopratutto la distanza (la gente sceglie dove fare fisioterapia o acquistare un servizio in posti “comodi”). Nonostante in ogni Landing Pages, ho inserito una mappa per far capire dove mi trovo, ricevo ancora una sacco di chiamate per sapere dove ci troviamo…La gente spesso non legge o lo fa distrattamente.
Google geolocalizza poco ancora gli annunci per zone e in una metropoli come Roma, ogni area, è molto vasta e un utente che si trova dall’altra parte della città, difficilmente verrà da noi, nonostante magari l’offerta è appetibile e irrinunciabile. A Fronte di spese importanti, non ho riscontrato grossi vantaggi per cui mi sono concentrato completamentamente nella SEO e nel posizionanti Organico. Essere primi per le maggiori keyword inerenti la mia attività mi porta comunque tanti contatti.”

Quale rapporto ha instaurato con i Social Network?

“Eh sono una croce e delizia! L’algoritmo di Facebook, è molto complesso, e giustamente per ottenere un buon riscontro, è importante interagire molto con i propri contatti. Purtroppo, non riesco a fare questo per motivi lavorativi, basterebbe forse una mezzora al giorno, per ottenere buoni risultati. Uso Facebook per la mia azienda come vetrina, in cui pubblico tutti i miei articoli,e invito alla lettura i miei clienti, ma so bene che dovrei fare di più…magari in futuro.”

Utilizza i social network per aumentare la visibilità del suo blog?

Come detto sopra li utilizzo, ma il traffico dai social Network, è davvero molto basso.

Secondo lei quali saranno le nuove frontiere del Marketing Sanitario?

“Non vedo frontiere, piuttosto opportunità! Nel campo sanitario, i vari professionisti hanno ancora una visione molto “Vecchia” delle modalità di acquisizione di nuovi pazienti. Sono tutti incentrati nel “Passa Parola”, che ritengo un ottimo strumento ma molto molto lento!!
Per ottenere risultati ci vogliono almeno 10 anni, e non tutti hanno questi tempi per poter “galleggiare” in attesa di tempi migliori. Il marketing Sanitario ti permette di farti conoscere e offrire una risposta immediata al cliente che cerca come risolvere il suo problema. Avere risultati organici in prima posizione per specifiche domande da parte degli utenti, è molto importante e profiquo.
Arrivare fino qua, ritengo però non sia cosa da tutti. Ci vuole molto impegno, e purtroppo, per scrivere articoli ci vuole competenza. Molti si affidano ad agenzie,per mancanza di tempo che a loro volta commissionano la stesura di testi a Copypress, che non hanno competenze specifiche e fanno dei bruttissimi collage di nozioni. Questo è la morte per la qualità, e Google per fortuna con l’aggiornamento dei suoi algoritmi capisce benissimo cosa scriviamo, e se il contenuto è davvero di valore, oppure no.
Ritengo per questo che il Marketing Sanitario, sia un campo affascinante per molti aspetti, ma anche molto complesso, e non sono sicuro che nei prossimi anni, molti comprenderanno questi aspetti, per cui continueremo a leggere articoli con scarso valore e poca specificità,purtroppo.”

Riusciranno gli istituti di ricerca e gli enti sanitari a coinvolgere diversamente dal passato i pazienti rendendoli sempre più dei clienti?

“Oggi vedo sempre più broucure o siti internet meglio realizzati rispetto al passato, ma trovo ancora che la divulgazione e coinvolgimento dei propri pazienti sia un fattore affidato alla segretaria svogliata, che lo fa con pochissimi risultati.
Internet credo che sia una grande opportunità, ma deve essere gestita al meglio, nel nostro interesse, ma sopratutto nell’interesse del paziente che è alla ricerca di risposte, che dobbiamo poter fornire al momento giusto”.

Una visione molto lucida di quella che è la realtà del Marketing sanitario in Italia spinto ancora tra due forze contrastanti ovvero la volontà di cambiamento inevitabile visti i cambiamenti digitali che la nostra società sta vivendo e dall’altro dall’ingombrante presenza del tradizionale modo di vedere la sanità che non permette ancora del tutto lo slancio verso il futuro come accaduto invece già da tempo in altri tipi di società più aperte e meno legate ai classici stereotipi.