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Marketing automation: cos’è e cosa comporta

Bentrovati su Pop Up Magazine! Oggi vi parleremo di un argomento davvero interessante e di stretta attualità per noi marketer: stiamo parlando di Marketing automation. Infatti vedremo insieme di cosa si tratta, quali benefici e rischi ci siano nell’uso dell’automazione nelle nostra strategie. Vedremo infine i risultati di una ricerca di mercato condotta da Social Media Today sull’argomento.

Marketing automation: che cos’è?

Per Marketing automation si intende l’insieme di programmi informatici in grado di automatizzare alcune attività proprie del marketing digitale, che permettono di risparmiare tempo e ottenere dei risultati migliori nel più breve tempo possibile.

Alcuni degli strumenti più utilizzati nella Marketing automation riguardano:

  • Gli analytics, che permettono di analizzare chi visita il sito web e quali azioni intraprende;
  • Programmi di creazione e-mail aziendali e newsletter;
  • Software utilizzati per la creazione di landing page e moduli di contatto;
  • Programmi che creano database automatizzati con i dati degli utenti;
  • Programmi di gestione lead nurturing, cioè quelli in grado di gestire il contatto con gli utenti interessati mediante sequenze di messaggi automatizzati;
  • Tool che consentono di automatizzare la propria presenza sui social media e la pubblicità on-line (retargeting);
  • Tool che automatizzano l’assistenza all’utente (ad esempio i chatbot);
  • Software di lead scoring (assegnazione di un punteggio all’utente in base alle azioni intraprese sul sito);
  • Programmi di reporting;
  • Software di collegamento al CMS;

In definitiva l’automation marketing consente di automatizzare una serie di attività, ottimizzando la gestione dei lead e del funnel di vendita. Ovviamente questo accade se la strategia di automazione è ben funzionante ed equilibrata rispetto alle altre attività di marketing sviluppate dall’azienda. Perchè in caso contrario questa tecnica potrebbe ritorcersi contro, e vedremo perchè nei prossimi paragrafi.

Automation marketing: la ricerca di mercato condotta da Social Media Today

L’automazione nel marketing è un argomento di stretta attualità, che divide gli esperti tra coloro che sono a favore dell’automazione (soprattutto per coloro che vogliono scalare con le proprie attività nel minore tempo possibile) e altri che invece sono contrari poiché si tende a perdere la connessione vera e reale con gli utenti.

Secondo la nostra opinione la verità, come sempre, sta nel mezzo. Per renderci conto meglio di quali rischi e benefici si nascondono nel marketing automation, vogliano illustrarvi i risultati di un sondaggio condotto da Social Media Today su un campione di professionisti legati al Web Marketing.

Per gestire meglio il più generale sentimento dei professionisti del settore sull’automazione e quali processi sono accettabili per automatizzare le proprie attività di marketing, il magazine online ha sottoposto un sondaggio a circa 300 persone, le quali con le loro risposte hanno fatto capire cosa c’è di utile nell’automation marketing e ciò che invece può diventare un rischio.

Come già osservato, molti marketer hanno ancora preoccupazioni significative sull’automazione, specialmente considerando la spinta più ampia del settore a incorporare più attività, prima umane, al fine di migliorare la qualità e i tempi di risposta.

La prima domanda posta nel sondaggio sullo stato dell’automazione è stata:

“La tua azienda attualmente utilizza strumenti di automazione?” 

Il 75% degli intervistati ha risposto affermativamente, il che fa emergere come questo strumento sia utilizzato dalla quasi totalità dei professionisti del settore.

Ma quali sono gli strumenti più utili legati al marketing automation?

Secondo il sondaggio, pianificazione dei post sui social media, l’email marketing (incluso il targeting del pubblico e l’uso di messaggi basati su modelli) e la pubblicità sui social media (retargeting) sono i primi tre processi che possono essere automatizzati in modo sicuro senza ridurre l’efficacia generale o la connessione del pubblico con il tuo brand.

La maggior parte dei gestori di social media sarebbe senza dubbio d’accordo sul fatto che la pianificazione sia accettabile, specialmente quelli che gestiscono più account. La capacità di analizzare i comportamenti del pubblico e indirizzare i tuoi post in base a quando sono attivi online è una scommessa solida e un uso ragionevole dei processi di automazione di base.

L’automazione del marketing via e-mail, basata sulla segmentazione del pubblico e sui trigger del comportamento degli utenti, è anche un’opzione comunemente utilizzata e ampiamente utile, ma come notato, può ritorcersi contro se non viene implementata nel modo giusto. La chiave sta nell’efficace segmentazione dell’audience.

Il passaggio in più del filtraggio dei contatti e-mail in raggruppamenti specifici può avere un grande impatto in questo senso, garantendo che i processi automatizzati generino una risposta ottimale.

Anche il retargeting degli annunci social ha perfettamente senso, attingendo a quell’interesse iniziale, che può essere particolarmente efficace con l’uso di offerte mirate.

Altro elemento legato all’automatizzazione dei processi sono i chatbot, ad esempio, che sono arrivati ​​al quarto posto nell’elenco delle automazioni più utilizzate, secondo quando emerge dal sondaggio:

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Una domanda molto interessante contenuta nel sondaggio riguarda le attitudini nell’utilizzo dell’automazione, man mano che la tecnologia si farà sempre più completa e aggiuntiva di nuove funzionalità.

La risposta è stata molto esaustiva, affermando che non esiste un limite percepito di ciò che può fare l’automazione nel marketing per migliorare le attività dei brand.

Vale la pena notare infine, in un altro elemento dello studio, che gli intervistati utilizzano un certo livello di automazione solo se quei processi sono stati efficaci per loro in passato.

Un pieno 66% degli intervistati ha indicato che tali strumenti sono stati “moderatamente” o “molto” efficaci, sottolineando il potenziale di espansione di questi strumenti nel prossimo futuro.

Benefici del marketing automation

Volendo parafrasare i risultati proposti dal sondaggio, emergono una serie di benefici riscontrabili nell’uso dell’automazione nel marketing, che possono essere così sintetizzati:

  • Capacità di sviluppare un maggior numero di attività in minor tempo;
  • Targettizzare il traffico sul sito e sui canali social;
  • Personalizzare le comunicazioni e la pubblicità;
  • Ottimizzare la soddisfazione dell’utente legata all’assistenza;
  • Raccogliere dati utili alle analisi di mercato;
  • Accorciare il funnel di vendita;
  • Ottimizzare gli investimenti in marketing digitale;
  • Se siamo fortunati..aumentare il fatturato!

Rischi automation marketing

Quali sono i rischi derivanti l’automation marketing?

Accanto ai benefici legati all’automazione nel marketing, abbiamo i cosiddetti rischi, che la troppa automazione comporta.

Quali sono?

Secondo il rapporto pubblicato da SMT, emergono alcune preoccupazioni che sono legate alle funzioni e ai processi di automatizzazione. Infatti se questa comporta un maggior numero di attività sviluppate da un software, l’altra faccia della medaglia è la preoccupazione che queste possano portare ad una mancanza di personalizzazione, rischi di danneggiare la percezione del marchio e di non soddisfare la richiesta di assistenza da parte dell’utente che si connette con noi in quel momento, oppure infine di perdere il controllo stesso sull’intero processo di automazione.

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Alcune risposte sono interessanti nel complesso: ovviamente, la mancanza di connessione con il pubblico ha senso ed è necessario un collegamento uomo-macchina per rafforzare i legami col pubblico e può essere difficile garantirlo se non si sta monitorando attivamente ogni fase del processo. Questo porta quindi alla seconda preoccupazione più grande, quella di danneggiare cioè la percezione generale del marchio.

Conclusioni

La ricerca di mercato di SMT fa emergere l’insieme dei benefici delle attività legate al marketing automation, ma al tempo stesso alcune legittime paure. Sta alla tecnologia e ai professionisti del settore, mettere un freno alle preoccupazioni e favorire lo sviluppo di queste attività, che se ben gestite sono senz’altro utili al brand.