Copywriter italiani: oggi parliamo con Marco Lutzu, qui su Pop Up
Bentrovati su Pop Up Mag, il sito dedicato a marketing e digital! Oggi abbiamo il piacere di ospitare sul nostro portale Marco Lutzu, noto copywriter italiano e in generale uno dei copywriter italiani più seguiti e conosciuti sul web, che ci parla del suo lavoro e dà utili consigli su una serie di temi legati al copywriting e al ruolo del web nella diffusione dell’informazione.
Benvenuti sul nostro sito e buona lettura dal vostro Francesco Corvino!
Le domande poste a Marco Lutzu
Ciao Marco, presentati ai nostri lettori..
Copywriting: perché può essere un vantaggio per le aziende?
Copywriter: cosa ci puoi dire del suo ruolo nell’informazione di oggi?
Copywriter VS Giornalista: quali sono le differenze e i punti di raccordo tra le due professioni?
SEO Copywriting: quali sono i consigli per scrivere testi che si posizionino sui motori di ricerca? Cosa invece bisogna evitare di fare?
Digital Journalism: cosa pensi accadrà nei prossimi anni alla categoria? Cosa consigli ai giornalisti per rimanere al passo coi tempi?
Lock Down: come procede il tuo lavoro nonostante l’emergenza?
Smart working: che consigli ti senti di dare ai colleghi che sono costretti in casa? Quali strumenti consigli di usare in questo periodo per rimanere in contatto con colleghi e boss?
3 consigli che ti senti di dare a coloro che vogliono diventare copy
Prossimi step professionali
Un saluto ai lettori
Ciao a tutti, sono Marco Lutzu e mi occupo di scrittura persuasiva.
Ho aperto il mio primo Blog a tema Copywriting “Arsenale del Copy” nel 2015 e da allora ho fondato la prima scuola italiana di Copywriting, “Copy Academy Italia”.
Negli anni ho scritto quattro libri sull’argomento, tra cui “Scrivere per vendere” e ho creato il primo percorso formativo in Italia per diventare un copywriter professionista in 12 mesi che conta centinaia di studenti soddisfatti: Certificopy.
In vista del futuro, non proprio roseo per le aziende italiane, sarà di fondamentale importanza abbracciare nuove competenze.
Le aziende che fino ad oggi hanno sofferto di meno la crisi di un mercato stretto nella morsa della domanda bassa e dell’offerta elevata, sono state quelle in grado di acquisire clienti online. Anche in un periodo delicatissimo e imprevedibile come quello che stiamo passando, stanno soffrendo molto meno di altre.
Alcune di queste attività, come sta accadendo alla mia, stanno addirittura aumentando le loro vendite. Questo perché le persone, costrette a casa, sono diventate assidue frequentatrici di internet che – ad oggi – è diventato quasi l’unica finestra sul mondo esterno.
Ancora di più, quando tutto sarà finito, sarà indispensabile usare il web per riportare le persone all’interno di negozi e attività. E per acquisire clienti online bisogna saper scrivere o produrre contenuti video che fanno percepire un prodotto o un servizio come differente dagli altri, e quindi portare il cliente a sceglierlo in mezzo a tanti.
Il copywriting servirà – oggi come mai prima d’ora – a catturare l’attenzione dei potenziali clienti e convincerli a risorgere da questo periodo difficile e buio.
Ecco perché fattore il fattore comunicativo gioca e giocherà un ruolo importantissimo nel posizionamento delle imprese sul mercato e nel raggiungimento del loro successo nel 2020.
Il copywriting diventerà sempre di più una risorsa essenziale ed estremamente ricercata dalle aziende, e i copywriter saranno pagati profumatamente nonostante la crisi economica e il momento difficile, proprio perchè saranno un tassello fondamentale nella resurrezione delle attività dalla crisi economica profonda.
Tra i suoi aspetti positivi, poi, c’è la possibilità di monitorare le performance ottenute dalle singole campagne pubblicitarie in tempo reale, il tutto lavorando in smart working ed evitando l’impiego di risorse in strategie non utili.
Gli imprenditori che comprenderanno l’importanza del copy, e per fortuna sono sempre più numerosi, godranno di un vantaggio competitivo enorme rispetto alla concorrenza.
Quello dell’informazione è un business e come tale è soggetto alle leggi del marketing come tutti gli altri.
Non a caso siamo abituati a vedere copertine di riviste e quotidiani pieni di “Titoli scandalistici” che possono tranquillamente coincidere con quelle che in gergo tecnico si chiamano “Headline” – i titoli di copy che hanno il compito di attirare i lettori e trascinarli all’interno della lettura.
In pratica il copy è già parte dell’informazione che consumiamo quotidianamente.
Le persone, poi, ricercano la notiziabilità e le polarizzazione ovunque, perchè amano schierarsi: il copywriting dona una vera e propria boccata d’aria a coloro che richiedono questo tipo di emozioni.
Infine, le aziende che vendono informazione hanno bisogno dei copywriter e degli esperti di marketing: il copywriting, infatti, è indispensabile per chiunque voglia fare impresa, perché è l’unica figura professionale che ha come interesse scrivere nell’interesse stesso dell’azienda.
Certamente ci sono delle differenze tra un professionista che si occupa di Copy a Risposta Diretta e un Giornalista. Anzitutto scrivere per una qualsiasi testata giornalistica, significa sottostare ad alcune regole che indirizzano il professionista verso l’utilizzo di un certo tipo di linguaggio.
Nel mondo dominato dai social questi “dettami” non sono più ferrei come una volta.
Il giornalismo “classico” ha regole nate per un mondo più lento, quello delle persone dedite all’approfondimento. Le masse sono portate a leggere un linguaggio più semplice, ma la differenza tra il copywriter e il giornalista nell’utilizzo del linguaggio è tutt’ora presente.
Un copywriter scrive per un’azienda ed esclusivamente per aumentare vendite e fatturati, un giornalista scrive per il suo pubblico. Il loro fine è opposto. Il copywriter deve essere parziale e non farlo vedere, il giornalista deve essere imparziale.
Il punto di incontro è, o dovrebbe essere, quello di saper usare la forza delle parole al fine di portare a termine il proprio scopo specifico.
SEO Copywriting: quali sono i consigli per scrivere testi che si posizionino sui motori di ricerca? Cosa invece bisogna evitare di fare?
Non sono solito parlare di questo argomento perchè mi occupo quasi sempre di scrivere i miei contenuti cartacei. Infatti molto spesso mi affido ad alcuni professionisti in gamba che curano nel dettaglio l’aspetto web.
Se vuoi “stare simpatico” a Google quando scrivi contenuti online, comunque, ci sono delle regole basilari che vanno rispettate.
Tra quelle principali troviamo sicuramente la lunghezza del testo. Diverse ricerche in ambito SEO hanno dimostrato che gli articoli più lunghi, ricchi di informazioni e con contenuti multimediali sono in genere più performanti rispetto a quelli più brevi e privi di contenuti visivi.
Come per un copywriter, la headline (il titolo della lettera di vendita), è fondamentale per attirare l’attenzione del lettore perchè anche Google ama i titoli.
Il titolo è la parte più importante del testo di una pagina web, perchè nella pagina dei risultati di Google spicca di più. Bisogna scriverne uno accattivante e che faccia capire chiaramente cosa c’è all’interno della pagina web.
I titoli noiosi e senza senso non se li fila nessuno, motore di ricerca compreso.
Per quanto riguarda le famose “parole chiave”, Google si è abituato al loro utilizzo “casuale”, quindi usare sinonimi e variare nell’uso di queste ultime può essere la chiave vincente per una pagina web o un articolo di un blog. Scrivere bene, per Google, significa anche usare delle giuste parole chiave.
Un buon contenuto testuale deve essere anche ben formattato (con paragrafi, spazi ed un buon uso di grassetto, corsivo, un bel font…ecc).
Agli utenti un testo ben leggibile fornisce la possibilità di poter capire meglio il contenuto testuale, mentre a Google quest’aumento della permanenza temporale fa capire che l’utente ha trovato quello che cercava e ti premierà.
Digital Journalism: cosa pensi accadrà nei prossimi anni alla categoria? Cosa consigli ai giornalisti per rimanere al passo coi tempi?
La professione del giornalista è a rischio, per via della “crisi dell’informazione”. Ad oggi la gente è bombardata da un gran numero di notizie, quindi se un tempo si fidava ciecamente dei media e dei giornali, oggi – con l’arrivo di internet e dei social – i mezzi di comunicazione “tradizionali” hanno perso molta della loro credibilità.
Per questo le persone sono sempre meno disposte a pagare per l’informazione.
Ecco perché la professione del giornalista “classico” potrebbe effettivamente conoscere una crisi. Certamente rivolgere la propria attenzione verso l’online, oggi, è sempre una buona idea. Le masse sono attratte da internet e dai social network e una buona fetta degli acquisti vengono fatti sul web.
Scrivere per le testate online o creare contenuti informativi per le piattaforme del web è sicuramente un modo per raggiungere velocemente le masse che, da qualche anno a questa parte, si sono abituate ad usare costantemente questi mezzi d’informazione.
Nonostante il lock down, l’azienda non sta subendo crisi, anzi! Proprio nei giorni di quarantena ho lanciato il mio nuovo libro “E’ Quasi Magia”, in collaborazione con Dan Kennedy, ed è andato davvero molto bene.
Abbiamo venduto un gran numero di servizi di agenzia per aiutare gli imprenditori a creare i loro materiali di marketing e abbiamo trovato anche il tempo per creare un vero e proprio “Kit di Sopravvivenza” da regalare alle aziende italiane. Questo comprende tre dei miei corsi di punta (Copy Colors, i 27 strumenti del marketing e il Training sulla Big Idea), e più di 2000 persone hanno deciso di prenderlo e sfruttare la quarantena per acquisire nuove importanti competenze.
E’ un momento difficile per l’Italia e non solo. Se sai come sfruttare il web ed il copywriting a tuo vantaggio, però, non c’è il rischio di soccombere. Anzi, il “rischio” è quello di aumentare fatturato e vendite.
Smart working: che consigli ti senti di dare ai colleghi che sono costretti in casa? Quali strumenti consigli di usare in questo periodo per rimanere in contatto con colleghi e boss?
All’estero da già molto tempo sposano la filosofia dello Smart Working e del lavoro da casa. Questo significa che è assolutamente possibile realizzare una modalità di lavoro simile anche in Italia.
Contrariamente a quello che si può pensare, io non sono un amante dello smart working – anche se ne ho fatto largo uso e oggi ancora lo utilizzo per alcuni collaboratori.
Credo fermamente che il rapporto umano e il confronto quotidiano siano indispensabili per la crescita esponenziale di un’azienda e, infatti, appena potuto, ho preso un ufficio nel quale tutti i giorni i miei collaboratori si incontrano per fare il punto della situazione e portare a termine i task di lavoro.
Trovo davvero che quando il rapporto con i collaboratori è quotidiano, la qualità del lavoro aumenta esponenzialmente e la produzione – oltre che la motivazione – è sempre molto alta.
Fatta questa premessa doverosa, il momento impone che le persone non possano assembrarsi e le aziende, necessariamente, ne risentono. Come dicevo, applico lo smart working per alcuni dei miei collaboratori e anch’io mi trovo spesso a lavorare da casa.
Per fortuna il mondo sta diventando sempre più digitale e, grazie a questo, le distanze si sono accorciate tantissimo ed è quasi possibile eliminarle – soprattutto in un momento di emergenza come questo.
Anche la semplice telefonata può sciogliere dubbi e dare risposta a domande veloci. Inoltre il web ci mette a disposizione un gran numero di strumenti perfetti per organizzare call e conferenze online: mi viene in mente Skype per le videoconferenze, Trello per organizzare e monitorare i task lavorativi, le email per riepilogare l’andamento settimanale e rimanere in contatto con collaboratori, fornitori e molto altro ancora.
Se il team aziendale è valido, con un po’ d’impegno, è possibile riuscire a gestire praticamente tutto virtualmente e non soccombere al delicato momento storico.
Mi sento però di dare un altro consiglio agli imprenditori: spostare le vendite verso l’online e le consulenze.
Faccio un esempio sulla mia azienda: Certificopy, il percorso per diventare copywriter professionisti in 12 mesi. Nonostante il periodo difficile, il servizio che offrono i tutor e lo studio mensile dei clienti non si è bloccato e – di fatto – non è cambiato praticamente nulla. Certificopy può essere erogato completamente online e il suo andamento non sta conoscendo alcuna crisi.
Con questo non voglio dire che da domani tutti dovranno vendere servizi e consulenze. Se le aziende si impegnano ad aggiungere tra i loro prodotti qualcosa che può essere venduto e distribuito facilmente online, potrebbero sopravvivere meglio e, addirittura, incrementare le vendite.
Quella del copywriter è una professione seria. Ecco perchè il mio primo consiglio è quello di entrare in possesso di ottime informazioni e studiarle.
Dopo averlo fatto, esiste una bella rampa di applicazione da scalare.
E’ fondamentale scrivere tutti i giorni ed impegnarsi a produrre materiale. All’inizio, poi, è necessario raccogliere più testimonianze/casi studio possibili. Se serve, si può svolgere qualche lavoro gratis in cambio di caso studio completi di misurazioni, risultati ottenuti e reportage sul processo lavorativo. Saranno utilissimi al copywriter per trovare lavoro successivamente e risultare credibile come professionista.
Se si vuole evitare che il Copy diventi spigoloso, poi, è utile leggere libri in italiano.
È un consiglio che elargisco praticamente da sempre. La scelta dovrebbe ricadere su libri abbastanza commerciali, in modo tale che siano ben curati e già strutturati per vendere ad un pubblico abbastanza ampio. Sono preferibili argomenti che non “asciugano” il lettore, essendo troppo profondi, o troppo poco. Il Copy ci guadagnerà in scorrevolezza e leggibilità.
Certamente l’agenzia sarà uno dei punti focali su cui mi concentrerò d’ora in avanti. Mai come oggi gli imprenditori avranno bisogno di aiuto nel curare il marketing aziendale e mi troveranno in prima linea per adempiere a questo bisogno.
L’agenzia Solutzione si occupa proprio di questo: i miei migliori copywriter scendono in campo e creano i materiali di marketing e le campagne per i clienti che lo richiedono.
Poi il focus rimarrà anche sulla formazione e quindi Certificopy: è uno dei prodotti di punta e stiamo lavorando sodo per inserire delle novità che lo porteranno ad un livello sempre più alto.
Stiamo anche rinnovando la Copy Academy e i progetti sono davvero tantissimi.
Sicuramente, visti i risultati più che positivi in termini di produzione e vendite, fermarsi o scoraggiarsi non è compreso in alcun modo tra i miei piani!
Auguro a tutta l’Italia di uscire vittoriosa da questo periodo complesso. Nulla è perduto, anzi, ogni periodo complesso può trasformarsi in un’opportunità vincente.
Noi imprenditori dobbiamo farci coraggio e prendere al balzo questa quarantena per studiare e sviluppare nuove strategie utili all’acquisizione di clienti nel 2020: in questo modo già da ora, ma soprattutto quando tutto sarà finito, saremo pronti a risorgere velocemente dalla crisi e puntare al successo.
Quelli che si impegneranno a studiare copywriting, marketing a risposta diretta, e capiranno la loro importanza nel settore, godranno di un vantaggio competitivo enorme rispetto alla concorrenza.
Ringraziamo infinitamente Marco Lutzu per essersi sottoposto alle nostre domande. Alla prossima con le interviste di Pop Up Mag!