Conferenza annuale ISBA: si discute di sicurezza online dei brand

I marketer hanno dibattuto la questione sulla sicurezza online dei brand dal momento che fanno uso di pubblicità digitale – e ciò è avvenuto alla conferenza annuale ISBA, che riunisce le più importanti realtà britanniche in fatto di marketing e pubblicità –  concludendo che è l’ora di terminare le disquisizioni per passare all’azione.

 

Un tema che ci sta molto a cuore è quello della sicurezza del brand su Internet. E’ indubbio che ad un vantaggio nella pervasività delle pubblicità digitali, divenute sempre più capillari, è corrisposto un indebolimento di talune sicurezze per i marchi aziendali. Ad essere a rischio di frode sono la reputazione e la sicurezza del marchio e gli inserzionisti devono fare qualcosa per tutelare i brand da eventuali danni d’immagine e frodi.

Alla conferenza annuale ISBA, Keith Moor, CMO di Santander, ha affermato che il settore sta ancora parlando di questi problemi e ciò è il sintomo che la questione non è per niente risolta. Discorrere non significa passare ai fatti, e gli inserzionisti hanno bisogno di “partecipare attivamente” per risolvere i problemi.

Ancora, Moor ritiene che le marche devono essere più attive e più partecipative piuttosto che a livello individuale, costituire dei gruppi di discussione e azione sull’argomento. Aggiunge che è intrinsecamente connaturato ad ogni nuova opportunità la nascita di problemi, parimenti cita l’esempio dei problemi creati dall’innovazione digitale per il settore bancario, che non sono certo diversi, poichè anch’essi sono soggette a frodi e truffe.

Martin Bromfield, Vicepresidente della pubblicità a comScore, si è unito Moor sul palco per discutere sull’argomento, affermando che questi problemi saranno passati entro il prossimo anno. Ha citato il discorso di P&G di Marc Pritchard, sottolineando la cattiva pratica insita nella pubblicità digitale e che questo rappresenta un punto di svolta.

Egli sostiene: “Abbiamo tutti un grande debito di gratitudine verso Marc Pritchard. Non tanto per la novità – visto che è una realtà affrontata da anni – ma il fatto stesso che sia venuta da una figura così potente e che è in possesso di un’enorme importanza”.

Un punto di svolta nella lotta alla sicurezza online dei brand

Bromfield ritiene inoltre che il settore stia entrando in una “fase di trasparenza del digitale” e ha detto profetico che un giorno guarderemo indietro pensando a quel discorso, attribuendogli quel momento fondamentale in cui le cose sono cambiate. Ha aggiunto: “Tra una anno quando ci sederemo qui sarà già diverso.

Christian Armond, Responsabile del marketing digitale in TUI, in accordo con Moor e Bromfield, durante il dibattito, ha sentenziato che l’educazione giocherà un ruolo determinante per affrontare questi problemi.

L’errore degli inserzionisti a suo avviso è stato quello di non apprendere il digitale e le nuove dinamiche che esso impone, contando solo sui loro partner e sulle agenzie. Ora devono istruirsi e fare domande, per fare luce su tutti gli aspetti che devono divenire di loro competenza affinché la sicurezza dei marchi venga tutelata e non sia messa a rischio.

Moor ha riferito al pubblico che quasi il 90% della sua spesa digitale è in programmatic advertising e ha affermato che prima delle tecnologia viene il cliente, e che questo va tutelato.

Moor ha detto che osserva il ruolo che gioca il digitale nel suo cammino, ed infine ha aggiunto:

“Questo aspetto è assai più importante per me – quando sto decidendo cosa devo fare – il programmatic è una modalità meccanica, a volte è necessaria, ma occorre prima fare qualche passo indietro e pensare il ruolo che gioca il digitale nella vita del cliente”.

Infine da segnalare l’intervento di Phil Smith, il Direttore Generale di ISBA, che in un suo intervento ha definito quelli che saranno i prossimi passaggi per la definizione di un nuovo Manifesto, un insieme di regole da definire per il miglior funzionamento della digital advertising e per una maggiore trasparenza del settore che vi riproponiamo dal loro canale Youtube: