Siamo giunti alla consueta rubrica dedicata al settore Fintech, che ogni settimana offre uno spunto interessante sui nuovi trend e strumenti finanziari digitali. Oggi vogliamo parlarvi delle piattaforme di lending.

Che cosa sono le piattaforme di lending?

Volendo essere precisi per piattaforma di lending si intende un luogo virtuale online, in cui un soggetto, chiamato richiedente, ottiene un finanziamento da un altro soggetto, chiamato concedente. In generale le piattaforme di P2P lending mettono in contatto soggetti interessati a prestare denaro (prestatori) con altri (individui o aziende) meritevoli, i quali necessitano di risorse finanziarie per le proprie attività.

L’avvento delle nuove tecnologie, unite ad una crisi globale dei tradizionali sistemi finanziari, ha dato vita alla nascita di sistemi finanziari alternativi (alternative lending) con un impatto crescente a livello globale.

I due principali sistemi di finanziamento sul web più conosciuti al momento sono appunto il P2P Lending e le piattaforme di crowdfunding, come Kickstarter, che consentono di poter finanziare progetti di altri soggetti in maniera libera e del tutto discrezionale.

In generale il valore delle nuove piattaforme di finanziamento ha raggiunto nel mondo una quota di 185 miliardi di dollari e solo in Europa sono state finanziate, mediante le piattaforme di lending, oltre 9400 società tra PMI e Startup, per un valore di 536 milioni di dollari (dati del 2015) con un incremento del 167% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. (Fonte: Sustaining Momentum, Cambridge Centre for Alternative Finance)

Un fenomeno quindi crescente, che trova facile sbocco dall’utilizzo costante della rete da parte dei soggetti, i quali sono sempre alla ricerca di modalità nuove per poter finanziare i propri progetti personali e professionali, e che vedono nella rete un nuovo sbocco, più snello, libero da passaggi burocratici, e perché no, anche più economico in termini di restituzione del capitale. 

Italia: un mondo di PMI che abbisognano di capitali

In Italia le piattaforme di alternative lending potrebbero avere un grande riscontro in termini di adesioni, poiché il nostro tessuto economico ed imprenditoriale è composto da PMI per il 95% dei casi. Si tratta di imprese, di solito a conduzione familiare, che sviluppano la loro attività sul territorio.

Al Sud poi si assiste ad un miglioramento della fiducia nelle prospettive dell’economia italiana: 18.000 nuove imprese di capitali sono nate al Sud solo nei primi mesi dell’anno, nella maggior parte dei casi composte da piccolissime imprese che non superano i 5.000 euro di capitale versato (dati Confindustria)

La voglia di fare impresa, al Sud, resta dunque molto alta, ma le imprese nuove nate non hanno dimensioni e capitali tali da sostituire le imprese che per colpa della crisi hanno dovuto chiudere o spostare la propria attività altrove. In tal modo si consolidano le caratteristiche tipiche del tessuto produttivo meridionale, ed in particolare la sua frammentazione dove inoltre i debiti finanziari tornano a salire dopo un periodo di contrazione, segnale che la morsa del credit crunch si è ormai attenuata, ma sono più sostenibili rispetto al passato. In Italia, quindi, la voglia di fare impresa, soprattutto al Sud è molto forte, come testimonia il rapporto di Confindustria- CERVED dello scorso 28 marzo, ma occorre una maggiore spinta al credito.

Quali sono le difficoltà per le imprese nostrane?

Le maggiori difficoltà per l’avvio e lo sviluppo della propria attività imprenditoriale riguardano l’accesso al credito per le PMI italiane, testimoniato dall’analisi condotta da Confesercenti, su dati pubblicati dalla Banca d’Italia, dove tra il 2010 ed il 2016, sono circa 31 miliardi di euro, i finanziamenti mancanti alla nostra economia. Secondo quanto stimato poi dall’ultimo rapporto KPMG, il mercato potenziale dei finanziamenti alle PMI italiane varrebbe ad oggi 50 miliardi di euro.

Inoltre le difficoltà riscontrate sono anche di tipo burocratico: troppo lungo l’iter per la concessione del finanziamento, che fanno si da rallentare l’attività e provocare danni, a volte irreparabili al business dell’azienda.

Ma a venire incontro alle esigenze delle imprese nostrane ci pensa la rete. Infatti mediante la tecnologie ed il web, è possibile usufruire di altri canali alternativi a quelli tradizionali. Le piattaforme di lending, infatti offrono vantaggi che non possono essere garantiti dai sistemi di accesso al credito tradizionali, che sono:

  • Iter più veloce e snello;
  • Erogazione del credito più veloce;
  • Maggiori capacità predittive sul soggetto richiedente grazie all’accesso ai Big data;
  • Risparmio di costi (dovuto ovviamente ai minori costi operativi delle piattaforme rispetto alle banche tradizionali);

Il caso Prestacap

Prestacap è una piattaforma di lending che consente di risolvere le problematiche connesse all’accesso al credito da parte delle piccole e media imprese. Nello specifico le imprese possono ottenere finanziamenti che partono da 10.000 fino ad un massimo di 250.000 euro, attingendo ai capitali di un ampio bacino di investitori istituzionali internazionali. Prestacap opera per mezzo di una tecnologia proprietaria di valutazione del merito creditizio, che coniuga modelli finanziari all’uso di social e big data.

Questa azienda gode del riconoscimento dalla FCA britannica, autorità di vigilanza inglese e quindi a tutti gli effetti si configura come istituto finanziario di diritto inglese.

«Il marketplace lending è più conosciuto all’estero che in Italia” – ci ha spiegato il CEO e fondatore della società, Christian Nothacker -. “È risultato più facile quindi reperire capitali e trovare investitori disposti a credere nel progetto, operando internazionalmente». Da qui la scelta di operare in più paesi con sedi a Londra e Berlino, in modo tale da interfacciarsi con un pubblico più ampio, sia in termini di reperimento di investimenti che di mercati da servire.

Le principali caratteristiche di PrestaCap sono:

  • Velocità dell’iter: 15 minuti circa per la richiesta di finanziamento, 24 ore per comprenderne l’esito e 48 ore per la conferma del finanziamento;
  • Efficienza operativa;
  • Snellezza nel processo di valutazione del processo di erogazione del finanziamento;
  • Presenza online: non vi è bisogno di recarsi presso una filiale fisica; l’assenza di un luogo fisico non toglie la centralità della qualità del servizio al cliente, poichè ciascuna impresa che richieda credito sulla piattaforma può interagire con un operatore dedicato per tutto il processo;
  • Convenienza e trasparenza: costi e commissioni chiari sin dall’inizio;
  • Sicurezza: non occorre attendere che avvenga il match con l’investitore, è direttamente PrestaCap a disporre dei capitali per l’erogazione;

La clientela di PrestaCap è rappresentata per lo più da PMI italiane, tedesche ed indiane (grazie alla piattaforma Jaldi Paisa, sul mercato da inizio 2017).

Dal lancio della piattaforma in Italia e in Germania nel marzo del 2016, la società, nella quale hanno investito fondi di venture capital e angel investors internazionali con diversi round di investimento (l’ultimo completato di recente nel corso del 2017) ha finanziato centinaia di società. Un’occasione dunque anche per le PMI italiane tramite cui intercettare risorse dall’estero.

Conclusioni

I nuovi strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie e dalla rete possono rappresentare un’ancora di salvataggio per molte imprese che abbisognano di capitali e start up che hanno bisogno di avviare la propria attività ma che non hanno capitali sufficienti a sviluppare la propria business idea.

Le piattaforme di lending vengono in aiuto dell’imprenditore, che può contare su nuovi canali di accesso al credito messi a disposizione dalla rete e ne vedremo presto lo sviluppo sempre più forte a scapito probabilmente degli istituti finanziari tradizionali che stanno man mano perdendo la propria forza ed autorevolezza.

 

2 Commenti

  1. buonasera, vorrei sapere a quale report della kpmg vi riferite quando si parla del fabbisogno di 50 miliardi per le pmi.
    grazie

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