Marketing strategico: importante anche per le università
Nella realtà attuale, nel momento storico più disruptive degli ultimi decenni, tra una Brexit di qua e l’elezione del nuovo presidente americano di là, con la paura che tutto possa solo peggiorare, l’unica cosa può darci speranza: i millennials. Per questo oggi siamo qui a parlarvi di loro. La generazione del futuro è infatti l’unica a poter cambiare davvero le cose ed invertire l’infausta rotta che la società attuale sta prendendo. Insomma è su di loro che si deve investire per migliorare. Lo sanno bene le università di tutto il mondo che stanno cercando di creare professionisti sempre più pronti, duttili e perfettamente in grado di affrontare le sfide che il mercato del lavoro porrà loro di qui a breve.
Ma come fanno le università a divenire più appealing? Come riescono ad attrarre gli studenti presso le proprie strutture e a plasmarli secondo i propri valori?
Come le università inglesi reclutano gli studenti
Se ingaggiare i millennials è ormai da tempo divenuta l’attività di marketing strategico più redditizia ed importante per i brand di tutto il mondo, per le università diviene una vera e propria priorità. Ma questo lavoro è tutt’altro che semplice. I tempi che si stanno affrontando sono duri per tutti, e giustificare l’elevato costo che le università più blasonate impongono diventa un compito quasi impossibile.
Nel Regno Unito si viaggia infatti attorno alle £9,250 sterline per anno per un qualsiasi corso base di laurea, spesa che si attesta tra le £10,000 e le £35,000 sterline per gli studenti stranieri. Tutto ciò, unito al fatto che il costo medio annuo della vita è vicino alle £ 12.000 sterline, rende il costo complessivo di una laurea triennale per un corso di laurea tipico in UK di £ 73.000 sterline. Niente male direi, non pensate? Certo parliamo di un enorme investimento per il futuro che però sempre più difficilmente le famiglie possono sostenere e che sicuramente le porta a valutare con occhio sempre più critico le offerte formative delle varie università. A questo si aggiunge il forte richiamo che i giovani sentono per i contratti di apprendistato messi a disposizione dal governo e che permettono loro di entrare molto presto nel mondo del lavoro, con tutti i vantaggi che esso comporta.
Ecco perché il marketing strategico degli istituti universitari diventa l’unico strumento che può aiutare ad aumentare il numero di iscritti.
Gli esempi di marketing strategico più calzanti
MarketingWeek racconta alcune interessanti iniziative intraprese da alcune università britanniche con lo scopo di attrarre più studenti possibili.
L’esempio dell’ Università di Reading.
Il caso che vogliamo raccontarvi riguarda l’Università di Reading, che la scorsa estate ha offerto ai suoi studenti quella che si è soliti chiamare l’occasione che capita una volta nella vita: la possibilità di intervistare artisti del calibro dei Red Hot Chili Peppers e di partecipare ad un corso accelerato di creazione di contenuti in tempo reale. Il tutto è stato reso possibile grazie ad una collaborazione con la rivista NME di Time Inc, che ha permesso a 12 “rappresentanti” degli studenti di collaborare alla creazione di musica da inserire in vari video, funzionalità e contenuti sotto forma di notizie durante il Reading Festival tenutosi ad agosto 2016.
Ovviamente quest’iniziativa ha avuto un duplice valore: da una parte è riuscita a far vivere un’esperienza unica agli studenti tesa ad imparare in maniera estremamente veloce e in un ambiente molto stimolante; dall’altra ha permesso all’università di avere una cassa di risonanza enorme su tutti i partecipanti del festival che erano anche potenziali nuovi studenti.
“Volevamo che l’atteggiamento delle persone e la loro consapevolezza cambiasse. Abbiamo voluto far sapere a tutti che non siamo un’università qualunque confinata nel cuore del Berkshire”, spiega la responsabile di branding e campagna dell’università di Reading, Karen Smalley. “Abbiamo raggiunto degli obiettivi che mai avremmo pensato di riuscire a raggiungere. I nostri studenti hanno avuto la possibilità di lavorare liberamente, proponendo le loro idee editoriali senza che ci fosse alcuna ombra paternalistica a governarli”.
“Nessuno ama mai parlare degli studenti come dei consumatori, ma questo è quello che sono e tutto ciò è il secondo più grande investimento che saranno fortunati fare nella loro vita” , conclude la Smalley.
Gli studenti sono stati scelti attraverso una selezione molto serrata che li ha visti impegnati nel condividere, pubblicandoli su diversi social network, contenuti ed idee, che sono stati poi giudicati da un team congiunto di esponenti della Reading e di NME.
Sicuramente l’attività è stata più che vincente: i contenuti prodotti durante il weekend del festival si aggirano attorno ai 10.6 milioni di social impressions e più di 200.000 visualizzazioni di video organici, portando ad un incremento del 7% delle iscrizioni per gli open days di Ottobre 2016 dell’ Università di Reading, e un +30% di application giunte alla segreteria universitaria. Per la prima volta nella sua storia l’università ha dovuto chiudere le iscrizioni per i suoi open day in seguito all’enorme affluenza di domande ricevute.
L’amore per lo student-generated content dell’Università di Sheffield.
“Il referendum ha colto un sacco di gente di sorpresa “, ricorda il direttore marketing dell’Università di Sheffield: “La percezione che molti studenti stranieri hanno è che l’accoglienza che l’Inghilterra ha dato loro fino ad ora non verrà più riservata dopo la Brexit. Così abbiamo pensato che ci fosse una grande necessità di sfatare questo falso mito e di garantire a tutti che il Regno Unito continua ad essere accogliente per tutti gli studenti internazionali.”
L’iniziativa portata avanti è in realtà un restyling della campagna #WeAreInternational, lanciata per la prima volta nel 2013. L’Università ha così creato una serie di immagini e video altamente condivisibili sui social che parlano delle storie di studenti che hanno intrapreso una carriera universitaria e lavorativa internazionale in UK.
Il grande amore di questa Università per “student-generated content” su piattaforme quali Snapchat o Instagram, ha fruttato davvero molto, dato che molti degli studenti che prendono parte alla creazione di contenuti hanno già un grandissimo seguito tra i ragazzi della loro età. Vi lasciamo con uno dei tanti video creati da studenti che sono diventati la base del marketing strategico delle università dedicato ai millennials di questa Università davvero molto creativa.