Il lancio di un prodotto è ormai un paradigma del marketing Apple. L’azienda di Cupertino non presenta semplicemente al pubblico e agli addetti ai lavori la novità tecnologica, ma costruisce intorno ad essa un vero e proprio evento. Enfasi – parola d’ordine per eccellenza – che si ammanta della filosofia e della mission del gruppo statunitense: la conquista del futuro, il miglioramento della vita e la necessità del possesso per facilitare l’esistenza di ognuno di noi. Sono in soldoni i parametri che guidano la presentazione dell’ennesimo dispositivo super tecnologico, ogni volta ammantato dall’aura del definitivo, del risolutivo, del futuribile per eccellenza. Il target americano è abituato a questo genere di approccio, non solo nel marketing, ma per altre culture, più smaliziate e meno impressionabili, l’ironia è dietro l’angolo. Un cellulare, per quanto strafigo, rimane pur sempre un cellulare, idem per computer, sistemi operativi e derivati. Ma il mercato è una giungla e per sopravvivere, oltre alla forza, serve l’astuzia di un brand che deve trasformarsi in stile di vita. Steve Jobs, consacrato e venerato come guru, sapeva trascinare le folle perché ammaliava con la promessa del successo e, in sordina, della felicità.

Tutto per sbaragliare la concorrenza e vendere di più, ma con eleganza.

Così, un dissacratore per eccellenza, un comico politicamente scorretto come il britannico Sacha Baron Cohen (all’attivo, tra gli altri, il demenziale Borat), ha deciso di appropriarsi dello stile Apple per il lancio del suo nuovo film, Grimsby – Attenti a quell’altro, in uscita nelle sale italiane il prossimo 7 aprile.

Nel video, Sacha sala su un palcoscenico e presenta la sua creatura ad una platea adorante. Un gioco, una parodia ben orchestrata che non fa solo il verso alla Apple, ma riscrive il copione del marketing dell’azienda californiana adattandolo al lancio del film.

Nel mondo della pubblicità e del marketing il saccheggio delle idee è all’ordine del giorno. Tra gli altri, il caso eclatante del marchio di caffè israeliano che, per scimmiottare la Nespresso, ha ingaggiato per il suo spot il sosia di George Clooney. Caduta di stile? Al contrario, il comico britannico, con stile, ha riscritto la sceneggiatura Apple in chiave ironica, facendone altro. Un buon esempio per chi volesse rimaneggiare una strategia di marketing di successo. È controproducente l’imitazione, il plagio.

Se proprio bisogna farsi ispirare da brand di successo, meglio reinterpretarli, anche stravolgerli, cambiare punto di vista e farne qualcosa di nuovo, che sia capace di incuriosire il pubblico, affascinarlo, emozionarlo o, come nel caso dei Grimsby, divertirlo.