Food movie: quando cinema e passione per il cibo si incontrano

Food movie, dove passione per la filmografia e quella per il cibo s’incontrano e gli spettatori possono soddisfare entrambi i loro gusti immersi nelle storie raccontate e vissute dai loro beniamini del cinema.

Quando Eva porse ad Adamo la mela, la prima portata con il destino ebbe inizio dacché il resto che segue lo conosciamo nei termini in cui ci sono oramai universalmente noti o quasi, ovvero rispondenti al nome di: storia. Il cibo nella sua lunga parabola evolutiva dalle origini sino ad oggi si fonde con la leggenda, i riti, la tradizione che sconfina persino a tratti nell’ancestrale essenza da cui dipende la vita come con il suo opposto più estremo meglio identificabile come morte, ed è tra questi due poli atavici ed estremi che oscilla continuamente il nostro ruolo di essere umani in relazione ad esso.

Che nel rapporto cibo e peccato originale sia insito forse l’inizio del senso di colpa ad oggi tutt’ora presente nelle diete specie quando sgarriamo con il rispetto di regole e restrizioni? Chissà..

Più umoristicamente penso al gesto dei nostri progenitori come all’inizio del senso di colpa legato al cibo evolutosi poi nei secoli dei secoli, fino a raggiungere gli stati d’essere contemporanei che si presentano ogni qual volta si infrange una dieta.

Cinema e cibo 

Immancabile la metafora cinematografica che al pari di quella musicale ha percorso in lungo e largo le declinazioni intrinseche al cibo inventandosi tantissimi storie, le cui trame spaziano dal recupero attraverso la pratica della cucina, la storia romantica sino alla documentaristica e le narrazioni in cui, non mancano di essere indagati gli aspetti invece più deteriori e pericolosi del cibo. 
D’altronde è bene ricordare che il food è pur sempre una sostanza la quale di riflesso comporta tutta una serie di implicazioni complesse e per niente da sottovalutare.

“Esso è origine ma anche ragione di malattie oltretutto mortali e quindi rappresenta anche la fine!

Tant’è oramai è anche tristemente risaputo che la nutrizione sia legata a tematiche importanti come quelle dell’uso e degli abusi, gli eccessi ed i comportamenti sbagliati-errati quindi purtroppo quando chiamata in causa non si tratta solo di lustrini, tradizioni storiche e quant’altro vi sia di positivo, edificante e meraviglioso nella sua essenza più costruttiva che ci appartiene così nel profondo bensì di riconoscerla nella sua complessità.

Food movie: metafore ed analogie dell’industria cinematografica 

Le metafore ed allegorie cinematografiche sul cibo si sprecano tanto per citarne alcune come non poter ricordare capolavori del calibro di La grande abbuffata in cui i personaggi protagonisti decidono di suicidarsi mangiando fino alla morte, Un’ottima annata diretto da Ridley Scott ed interpretato da Russel Crowe abbindolato dall’indecisione di scegliere tra amore ed affari con un fiume di vino pregiato romantico della Provenza che scorre in sottofondo, Chocolat una trama il cui mix gioca tra seduzione e gusto, fra l’irresistibile Juliette Binoche e l’altrettanto fascino gitano di Johnny Depp, Sapori e dissapori che ruota intorno alla vita di due chef di successo entrambi abilissimi ma dal temperamento assai differente ed agli antipodi focalizzato sulla dura vita lavorativa in cucina e la sua implacabile ed alienante routine.

Il sapore del successo che invece fa leva sul tema della redenzione ed il recupero attraverso la pratica della cucina intesa come possibilità non ultima a scopo terapeutico in cui appunto un Bradley Cooper in grande spolvero passa dalle stalle alle stelle e più precisamente da un passato di tossicomane alle tre che Michelin deputano solo ai più grandi chef. Più o meno simile nella trama che affronta il tema del riscatto il film La ricetta perfetta dove in un qualche modo la vicenda principale si intreccia con il food blogging, Julie e Julia con la grande Maryl Streep che interpreta una storia vera in cui la passione per la scrittura e per la cucina si incontrano nella cura di un blog tematico, Rataouille se siete amanti della animazioni, ecc.
Per vedere quanto questa tematica sia stata trattata basta fare una rapida ricerca online le classifiche sui migliori food movie di sempre spopolano; in questo post mi sono permesso di elencare solo i titoli che mi hanno condizionato in misura maggiore e per questo ricordo con facilità.
Stante la mole di realizzazioni di opere cinematografiche è curioso notare quanti attori abbiano interpretato film a sfondo culinario in cui i personaggi interpretati hanno a che fare direttamente come indirettamente con il mondo della cucina a dispetto dei loro cliché di provenienza maturati magari in rappresentazioni precedenti apparentemente non proprio così vicine a tali tipi di ruoli.

Eppure anche attori noti come “duri e puri” hanno recitato la parte del cuoco pur non apparendo ridicoli o grotteschi magari mantenendo quella punta di dissolutezza e genialità dandy che non stona ma caratterizza il personaggio ma pur sempre reggendo un’interpretazione coerente anche se piuttosto lontana da quelle in cui eravamo abituati a vederli recitare.

Perché di solo marketing non si vive ma neanche senza si sopravvive

Ma di food marketing eccome! Se non acquistiamo cibo sarà altresì impossibile disporne come poi poter mangiare sia per alimentarsi che poi passare infine a gustarlo. Forse è questo il motivo per cui il food marketing sta bene un po’ su tutto, come parlare di cibo non stona in alcun contesto anche il più disparato; esso è connaturato all’essere umano, fa parte di noi ed è elemento imprescindibile dal nostro essere. Ecco perché un ruolo da attore in cucina non si rifiuta mai, essa genera empatia, complicità e senso di comunanza, almeno in teoria è per metà già un successo.

Food blogging: dove formazione e blogging hanno incontro

Nel web imperversano innumerevoli food blog che ci deliziano con le loro ricette illustrandocele passo passo, nel tentativo di essere così esaustive da rivelarsi a prova di apprendista; scopo ultimo è quello di insegnarci a cucinare. Dal canto nostro la missione, invece, è quanto meno provarci a farlo.

Resta il fatto che Internet ha rivoluzionato il nostro modo di mettersi dietro ai fornelli eliminando o quasi del tutto gli obsoleti ricettari cartacei (tranne quelli della nonna) in virtù del fiorire di una nuova figura di specialista online, ovvero: il food blogger.

Social media e food blogging un legame indissolubile

Pinterest, YouTube, Instagram sono i social media visivi più noti a cui fanno affidamento i food blogger per farci imparare, sfruttano l’atavica modalità formativa insita nell’emulazione, per agevolarci nei processi di apprendimento consapevoli che seguendo l’esempio dovremmo essere già a metà dell’opera.
E magari fosse così chiunque abbia provato a cimentarsi con l’arte culinaria è ben consapevole che non è affatto così semplice ed intuitivo, ma pensando al passato fare da soli senza l’aiuto di Internet non era certo più facile.

CONCLUSIONI

Ammetto di non essere un fan sfegatato dei film e delle storie che ruotano intorno all’universo culinario, probabilmente la ragione risiede in un mio pregiudizio nei confronti di tali trame che trovo erroneamente scontate e banali, poiché ritengo la cucina argomento lontano dai miei gusti rock and roll ed i miei tempi da pellicola d’azione. Eppure non sarei sincero se non ammettessi d’aver visto tutte le pellicole monotematiche a riguardo da cinefilo incallito quale sono, trovando le storie altrettanto solide e cariche di appeal, le quali contrariamente ad altri tipi di generi e trattazioni non mi hanno quasi mai indotto a non raggiungere la fine. Tuttavia disconoscere un gusto non fa di me un fondamentalista tanto da non accettare il profondo rapporto che ci lega con il cibo e la carica potente che gli appartiene, la quale contagia inesorabilmente tutto ciò che ha vicino e le ruota attorno.