SEO: Google considera i contenuti auto-generati da AI come spam

0
581
Agenzia SEO Come Sceglierla

SEO: Google considera i contenuti auto-generati da AI come spam e contrari alle linee guida definite dal brand

La SEO è una delle tecniche più importanti nel web marketing, utile nello specifico a posizionare un sito internet o una pagina tra i primi risultati di ricerca per una data chiave.

Negli anni Big G ha lanciato moltissimi update, volti a ridurre il più possibile i contenuti manipolati dai web marketer per arrivare a ingannare il motore di ricerca. Ma in questo periodo si fa un gran parlare di contenuti auto-generati mediante AI, ossia con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale. Visto che la tecnologia si evolve e gli strumenti/tool di AI che consentono di generare contenuti per il web aumentano nella qualità e nella quantità, in molti si chiedono se questo genere di contenuto sia utile o meno.

A rispondere a questa domanda ci ha pensato John Mueller di Google, che durante l’hangout promosso da Google Search Central del 1 aprile, ad una domanda posta a riguardo, ha definito tali contenuti come “Spam”.

A riportarlo è stato anche Search Engine Land.

Nello specifico, la domanda era: come reagisce Google ai siti web che ospitano contenuti scritti dall’IA?

La risposta di Mueller è stata: questo rientra nella categoria dei contenuti generati automaticamente.

Ma Google può accorgersi della differenza tra i contenuti scritti dall’IA o da un essere umano?

Mueller ha rifiutato di rispondere definitivamente a questa domanda, lanciando una speranza tra coloro che utilizzano l’AI per la realizzazione dei loro contenuti in chiave SEO.

Ma con la tecnologia odierna, come fare a capire se un contenuto è stato prodotto da un essere umano o una macchina? A volte, quando il contenuto è ben redatto, diviene difficile capirlo.

La guerra di Google ai contenuti spam

Non è la prima volta che Google definisce i contenuti auto-generati da AI come spam. Infatti, sono anni che il motore di ricerca si batte contro questo genere di contenuto, nel senso più ampio del termine. Diverse volte è stato ribadito questo concetto. Inoltre, i contenuti generati automaticamente sono stati a lungo parte delle pratiche da evitare nelle loro linee guida per i webmaster.

Ma cosa afferma Google nei confronti dei contenuti auto-generati mediante l’Intelligenza Artificiale?

Direttamente dalla documentazione di Google Search Central di Google, si afferma che un contenuto generato automaticamente è “quel contenuto che è stato generato a livello di codice”. Quando questo ha lo scopo di manipolare le serp e non aiutare gli utenti a trovare ciò che ricercano, Google potrebbe intraprendere delle azioni penalizzanti su tali contenuti.

Alcuni casi di esempio includono:

  • Testo che non ha senso per il lettore ma che può contenere parole chiave di ricerca;
  • Testo tradotto da uno strumento automatizzato senza revisione o cura umana prima della pubblicazione;
  • Testo generato tramite processi automatizzati, come nel caso della Markov chain;
  • Testo generato, utilizzando tecniche di sinonimizzazione o offuscamento automatizzato;
  • Testo generato dallo scraping di feed Atom/RSS o dei risultati di ricerca;
  • Cucire o ricombinare i contenuti presenti da diverse pagine web, senza aggiungere valore sufficiente;

Conclusioni

Quindi, se avevate dubbi circa la considerazione da parte di Google dei contenuti auto-generati con l’Intelligenza Artificiale, questo post metterà fine alla discussione. Quindi per Google si tratta di spam. E qualora si accorga della pre-costituzione dello stesso contenuto mediante questi strumenti, il contenuto sarà oggetto di penalizzazione.

Altra considerazione riguarda però se Google possa accorgersi della differenza tra un contenuto ben scritto da un umano e un altro ben prodotto dall’Intelligenza Artificiale. In questo caso permangono dubbi.

Un consiglio che ci sentiamo di dare potrebbe essere quello di realizzare il contenuto con la tecnologia, ma sempre passando poi da una revisione umana allo stesso, modificando il testo, rendendolo utile per l’utente, rispondente ai suoi scopi di ricerca ed eliminando possibili evidenti macchinazioni del testo. Una sorta quindi di cooperazione uomo-macchina.