Microsoft potrebbe integrare ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing già il prossimo marzo, secondo The Verge
Non si fa altro che parlare di ChatGPT negli ultimi mesi, tra gli esperti di web marketing. Il tool di Intelligenza Artificiale, in grado di fornire risposte anche a domande complesse, ideato da OpenAI, è sotto le luci della ribalta per le sue performance, che rischiano di mettere in pericolo migliaia di posti di lavoro. La sua capacità di risposta a domande complesse e relativi follow-up, infatti, rischiano di rivoluzionare per sempre il mondo del web, mettendo in pericolo interi gruppi e organizzazioni societarie.
Uno dei possibili utilizzi di ChatGPT riguarda il mondo SEO. Infatti, questo tool potrebbe ben presto sostituire le interrogazioni sui motori di ricerca che fino a questo momento gli utenti effettuano quotidianamente, quando sono interessati a qualcosa in particolare. E quindi cambierebbe anche il modo di ottimizzare siti e blog, da questo punto di vista.
Notizia del giorno, riportata anche da Social Media Today, è il possibile lancio di ChatGPT su Bing da parte di Microsoft, che starebbe pensando di integrarlo sul suo motore di ricerca. La notizia è stata data in anteprima da The Verge, che fissa, come data di lancio possibile, il prossimo Marzo. Nello specifico, utilizzando Bing, Microsoft consentirebbe agli utenti di condurre ricerche conversazionali nell’app, bypassando le serp.
Facendo una domanda su un possibile tema, ChatGPT fornirebbe quindi una panoramica completa su quella stessa tematica, incluso un elenco completo di possibili informazioni aggiuntive a completare l’interrogazione.
Ma perchè Microsoft? Semplice: il gigante tech è uno degli investitori di ChatGPT!
Pertanto, ha senso che i motori di ricerca ne vedano il suo potenziale, nel tentativo di integrare le query conversazionali nel suo motore di ricerca. Anche Google, ci sta pensando.
Al di là di alcuni limiti del tool, come la conoscenza degli eventi fino al 2021, ChatGPT potrebbe presto mandare a casa definitivamente le tradizionali serp alle quali siamo abituati, soprattutto se fosse in grado, oltre che di rispondere alle domande, di fornire anche gli indirizzi web precisi in risposta a specifici temi. E ciò metterebbe quindi, a rischio, anche l’intero modello di business di Google e compagnia. Motivo per cui l’azienda esita a muoversi troppo velocemente su questo fronte.
Il rischio non è solo per Google e i motori di ricerca, ma anche per chi fa SEO e si occupa di guadagnare con il traffico web. Questo perchè, se abbiamo a disposizione un tool che ci risponde a ogni cosa, si ridurrebbe anche la quantità di traffico Web generato dai provider di ricerca. Con ChatGPT, non è necessario visitare effettivamente il sito web, poiché il sistema fornisce già la risposta completa su quel tema. Anche il lavoro dei link builder verrebbe meno, poiché non avrebbe più senso linkare siti che non verrebbero visitati. In più, probabilmente, cambierebbero anche i criteri di ottimizzazione di un sito.
Da questo punto di vista, sarà interessante osservare come Microsoft cercherà di unire la funzionalità ChatGPT in Bing e come Google risponderà.
Conclusioni
ChatGPT e l’integrazione sui motori di ricerca potrebbe dunque imporre un cambiamento importante nel modo di pensare al posizionamento e all’ottimizzazione dei nostri progetti sul web, causando probabilmente un diffuso calo del traffico dei siti web in generale, poiché l’intero processo di scoperta sarà spesso limitato a una catena di domande e risposte su ChatGPT, interrogando il tool su ogni aspetto legato alla nostra ricerca (ci interessa un prodotto, e successivamente gli chiediamo prezzo, disponibilità, dove acquistarlo, ecc), bypassando serp e siti internet.
Come sarà, nel prossimo futuro, il nostro lavoro sul web a questo punto? Non ci resta che attendere marzo per scoprirlo!