Brand Storytelling: eccovi le top stories!
L’evento annuale dedicato al brand storytelling organizzato da Aesop, un’agenzia creativa londinese specializzata nelle “brand stories”, nelle quali eccelle sfruttando egregiamente advertising, packaging, brand identity e altri ingredienti speciali della ricetta del marketing, si è recentemente tenuto sul suolo britannico. Le voci di questo meeting sono state quelle di Colin Smith (Director of Marketing and Product Management for Home Entertainment di HBO UK), Hugh Thomas (Co-Founder e Head of Marketing di Ugly Drinks), Mev Bertrand (consulente e professionista legata da cinque anni a Neuro-Insight), e Ed Woodcock (Co-Founder e Director of Narrative di Aesop). I quattro professionisti hanno delineato il legame esistente tra brand storytelling e aziende e organizzazioni, cercando di rispondere al contempo a una serie di quesiti relativi all’importanza e all’influenza delle storie raccontate da un marchio in termini di successo del marchio stesso.
Brand storytelling: l’indagine di Aesop
In occasione di questo evento sono stati presentati anche i risultati della Brand Storytelling Survey 2016, la quarta edizione dell’indagine condotta dalla stessa Aesop allo scopo di identificare i brand che sono in grado di padroneggiare al meglio lo storytelling, analizzandone la percezione che ne ha il vasto pubblico di fruitori.
Lo studio, nello specifico, ha coinvolto più di 2.000 consumatori. Ciascuno di essi è stato invitato a identificare e classificare 180 brand attraverso 9 criteri elaborati per analizzarne il brand storytelling:
- Brand che esprimono liberamente la propria opinione;
- Brand che hanno una vision/mission;
- Brand che intrigano il consumatore a scoprire cosa faranno in futuro;
- Brand che sono autentici;
- Brand che hanno creato il proprio mondo;
- Brand dei quali i consumatori parlano con altri;
- Brand che hanno prodotto qualcosa di memorabile negli ultimi 12 mesi;
- Brand che hanno mosso una risposta emotiva da parte dei consumatori;
- Brand con carattere/personalità;
I dati contenuti nella Brand Storytelling Survey 2016 ci offrono risultati interessanti. In primo luogo, Apple, per il quarto anno consecutivo, si conferma al 1° posto della classifica dei brand migliori. Al 2° posto troviamo Amazon, testimone di un’incredibile crescita, che ha portato il colosso del commercio elettronico a guadagnare undici posizioni rispetto allo scorso anno. Il 3° posto è andato alla BBC, in lieve rimonta rispetto al 2015 e seguita da Facebook, che si è piazzata al 4° posto dopo aver guadagnato sei posizioni. Nelle prime venti posizioni si sono registrate tre new entry molto interessanti: Sky, al 13° posto, Instagram, al 14°, e Microsoft, al 15°.
Nel dettaglio, Apple e Amazon, soprattutto grazie alle recenti campagne per il lancio dei loro nuovi prodotti, hanno sensibilmente guadagnato terreno con il brand storytelling. I consumatori intervistati hanno dimostrato un forte interesse verso le mosse future di questi due marchi, che risultano anche i brand che hanno colpito maggiormente il pubblico con il lancio sul mercato delle loro novità nel corso degli ultimi 12 mesi.
Per quanto riguarda il mondo social, è Facebook la piattaforma che ha ottenuto i risultati più significanti. Il famoso social network, infatti, si è piazzato al 1° posto per quanto riguarda la categoria “Brand che hanno creato il proprio mondo” e “Brand dei quali i consumatori parlano con altri”, precedendo nel primo caso Apple e Playstation e nel secondo Amazon e Instagram.
I brand che hanno avuto il maggiore impatto emotivo sui fruitori sono stati quelli legati al mondo della beneficenza (Help for Heroes) e della ricerca medica (Macmillan, Cancer Research, British Heart Foundation), seguiti da quello della salvaguardia del patrimonio culturale (National Trust) e sociale (Oxfam).
Particolarmente interessante, infine, anche la categoria dei brand che secondo i consumatori delineano maggiormente il proprio carattere e personalità. Al 1° posto troviamo nuovamente Apple, al 2° posto Guinness, al 3° posto Jack Daniels e al 4° posto Ikea: si tratta di brand che, grazie al proprio storytelling, sono stati in grado di delineare una soggettività che non è legata esclusivamente al marchio in sé, ma che va oltre, andando a delineare precisi stili di vita del consumatore che ne compra e utilizza i prodotti.
Se in Italia venisse condotta un’inchiesta analoga, quali sarebbero, secondo voi, le aziende che andrebbero a occupare i primi posti di queste categorie per merito del proprio brand storytelling? Voi chi votereste?
Immagini prese dal report ufficiale di Aesop consultabile al seguente link: Brand Storytelling Survey 2016