L’intelligenza artificiale sta diventando una forza di trasformazione nel settore sanitario. Medici e pazienti possono trarre sempre più vantaggio dall’utilizzo di strumenti basati sull’AI, per velocizzare i processi o per renderli più semplici. La tecnologia può tornare molto utile nel settore medico per implementare interventi più precisi ed efficienti, oltre che tempestivi. Inoltre, le strutture di questo tipo hanno a che fare con una grande quantità di dati e il volume continua ad aumentare.
Gestire tutte queste informazioni in modalità cartacea o da un disco fisico può essere controproducente, mentre l’intelligenza artificiale in Sanità può migliorare l’organizzazione e la sicurezza anche per la raccolta dei dati. Gli algoritmi di apprendimento possono diventare più precisi e accurati man mano che interagiscono con i dati, consentendo ai medici di avere informazioni veloci su diagnostica, processi di cura, variabilità del trattamento. Di seguito vediamo come intelligenza artificiale e sanità possono lavorare insieme nei prossimi anni.
1. Creare interfacce cervello-computer
La possibilità di creare interfacce dirette tra la tecnologia e la mente umana senza la necessità di tastiere, mouse e monitor può essere molto utile nel campo medico. Può interessare soprattutto le persone con malattie neurologiche e traumi al sistema nervoso, che hanno perso la capacità di parlare, muoversi e interagire in modo significativo con le persone. Le interfacce cervello-computer supportate dall’intelligenza artificiale potrebbero restituire queste capacità, andando a migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti.
2. Aumentare la precisione degli strumenti di radiologia
Intelligenza artificiale e sanità possono collaborare anche per quanto riguarda le immagini radiologiche ottenute da macchine per risonanza magnetica, scanner TC e raggi X. Molti dei processi diagnostici che vengono utilizzati si basano su campioni di tessuto fisico ottenuti attraverso biopsie, ma grazie all’intelligenza artificiale sarà possibile utilizzare strumenti sempre più precisi. Questo cambiamento nel settore può aiutare i medici a studiare in modo più accurato come si comportano i tumori nel loro insieme.
3. Utilizzare i dispositivi intelligenti per agire subito
I dispositivi intelligenti stanno entrando nella vita di tutti, offrendo tantissimi servizi differenti. Nel sistema sanitario si rivelano fondamentali per il monitoraggio dei pazienti in terapia intensiva. Integrare i dati provenienti da tutto il sistema può essere utile per generare un avviso che arriva direttamente al medico di terapia intensiva, che può permettergli di intervenire tempestivamente. In questo modo, intelligenza artificiale e sanità collaborano per riuscire ad accorciare i tempi di cura, di diagnosi e di avvisi d’emergenza.
4. Monitorare lo stato di salute con i dispositivi indossabili
Dagli smartphone con tracker di passi ai dispositivi indossabili in grado di monitorare il battito cardiaco, ormai tutte le persone hanno accesso a questi strumenti. In questo modo è possibile raccogliere e analizzare i dati che vengono forniti dai pazienti quando utilizzano le app di monitoraggio domestico. I dati ricavati dai dispositivi indossabili avranno un impatto importante nei prossimi anni perché raccogliendo informazioni in modo continuo è possibile prendersi cura dei pazienti ancora meglio di come si sta già facendo.
5. Trasformare i selfie degli smartphone in strumenti di diagnosi
I dispositivi portatili possono rivelarsi molto utili, in quanto gli esperti ritengono che le foto fatte da smartphone possono costituire un importante supplemento all’imaging di qualità clinica. La qualità delle fotocamere degli smartphone aumenta sempre di più man mano che escono nuovi modelli e possono produrre immagini che vengono analizzate da algoritmi di intelligenza artificiale. Nel settore sanitario, dermatologia e oftalmologia sono le aree più interessate a questa tendenza. La fotocamera di uno smartphone può evidenziare immagini di occhi, lesioni cutanee, infezioni, ferite ed è utile soprattutto nelle aree del mondo sottosviluppate, dove c’è carenza di specialisti.