Il search intent: l’ingrediente segreto per i tuoi contenuti di successo

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Il search intent: la mossa giusta per il tuo contenuto di successo

Il search intent è forse la novità più interessante proposta da Google negli ultimi anni per fare in modo da ottenere risultati dalle proprie ricerche online più accurati e rispondenti ai propri obiettivi di ricerca.

Scomodando SEMrush è possibile individuare una differenza nelle ricerche degli utenti, che possono essere divise in:

  • le ricerche navigazionali,  che sono quelle che l’utente effettua quando conosce già il nome di un prodotto o di un brand (Ad es. quando digitiamo Nike). In questo caso, Google fornisce, ai primi posti, le pagine dei siti web di riferimento;
  • le ricerche informazionali, che invece sono quelle che un utente effettua perché ha bisogno di informazioni. Rientrano in questa tipologia le ricerche come “Chi è Chiara Ferragni?”, “quali sono i migliori fashion blogger?”, oppure “quanti anni ha Chiara Biasi?”.
  • le ricerche transazionali infine sono quelle finalizzate ad un’azione, come un acquisto, la registrazione ad una newsletter, il download di un programma e così via.

Un’altra esemplificazione di search intent è quella tra intento primario e intento secondario.

Tutto comincia dall’intento primario, ad esempio se cerchiamo “Real estate Miami” probabilmente stiamo cercando immobili da acquistare o vendere. Gli algoritmi mostrano i risultati migliori nelle posizioni più alte e se tanti siti corrispondo all’intento di ricerca primario, ecco che l’algoritmo si baserà sulle informazioni che potrebbero corrispondere a un intento di ricerca secondario dell’utente.

Dal sito Search Engine Land si è dato l’esempio di Real Estate Miami, dove Real Estate è l’intento primario, mentre Miami è quello secondario:

Se invece mancano siti corrispondenti, il motore di ricerca proporrà intenti diversi dando la possibilità al navigatore di cliccare su quello che più corrisponde ai suoi interessi. Se siamo dei content creator e aggiungiamo dati a supporto dell’intento di ricerca primario e secondario, ecco che il nostro sito si posizionerà meglio sui motori di ricerca.

Ad esempio chi cerca casa a Miami, probabilmente si informerà sul tasso di criminalità, delle scuole della zona, del valore degli immobili e altro ancora. Se il tuo sito contiene anche le risposte a queste domande, sarai posizionato in breve tempo tra i primi risultati di ricerca.

Realizzare contenuti che corrispondono agli intenti di ricerca

Per realizzare un contenuto che ti permetterà di posizionarti ai primi posti tra i risultati di ricerca puoi adottare il seguente metodo, che noi abbiamo estrapolato da un interessante post pubblicato sul sito Search Engine Land.

  1. Costruire una lista di keyword

Questa si focalizzerà sull’intento di ricerca primario ma indagherà anche l’intento di ricerca secondario e tutte le keyword correlate. Al momento devi trovare solo delle idee per realizzare i tuoi contenuti di valore, poi ti preoccuperai delle stime di traffico. Lo strumento gratuito migliore è Google Keyword Planner, ma in generale esistono dei tool che possono andare bene come SEMrush, SEOZoom oppure rankingCoach.

2. Classificare le keyword

A questo punto devi raggruppare le keyword individuate sulla base degli intenti di ricerca, segnando a parte i criteri di classificazione. Ci possono essere le keyword su “cosa fare” a Miami, le “News su Miami”, i “posti da visitare a Miami” e molte altre ancora, come mostrato qui:

3. Numerare i diversi contenuti

Una volta ottenuta la lista potrete ripulirla da tutto ciò che non ha rilevanza con il vostro sito e ordinare le keyword rimaste, numerandole in base al numero di ricerche mensili medie. A questo punto potrete vedere il volume di traffico totale delle vostre keyword, per capire i risultati che potrete ottenere dalla realizzazione dei contenuti di valore (facendo però sempre attenzione ai nostri competitor).

La roadmap per realizzare i contenuti di successo

Una volta terminato il lavoro indicato sopra, avrete a disposizione una roadmap per sviluppare contenuti di valore per ogni classe di keyword, fino ad espanderli per andare incontro a tutti gli intenti di ricerca degli utenti. Se infatti parlerete solo di Real estate a Miami avrete possibilità limitate di rispondere al bisogno non espresso dagli utenti, che magari si aspettano dal vostro sito delle informazioni aggiuntive. Se le parole chiave o ancora peggio gli intenti di ricerca individuati sono errati, allora realizzerete contenuti inutili.

Conclusioni

Questo metodo vi aiuta a realizzare contenuti che vi permetteranno di posizionarvi nei primi risultati di ricerca di Google, ma soprattutto riuscirete a rispondere al search intent degli utenti e si tratta di una fase di importanza critica per la SEO e per la stessa soddisfazione degli utenti, che soddisfatti potrebbero tornare a visitarvi.

E voi quale tecnica utilizzate per realizzare la vostra roadmap e la strategia di content marketing? Parliamone insieme!