Come le startup dell’ageing si prendono cura dei nostri nonni
L’aumento dell’età media della popolazione è un tema già risaputo e sta diventando importantissimo sia in Italia che in altri paesi industrializzati; si prevede infatti un innalzamento dell’età media della popolazione di almeno 5 anni entro il 2065, mentre è previsto un picco percentuale di ultrasessantenni tra il 2045 ed il 2050 del 34%.
Sicuramente se ne saranno rese conto molte startup in giro per il mondo che si sono rivolte proprio a questo mercato che diventerà, ovviamente sempre più ampio, offrendo soluzioni di assistenza particolarmente utili per le persone anziane. Queste startup sono chiamate “startup dell’ageing” la cui mission è quella di migliorare la qualità della vita dell’anziano.
Anche i grandi colossi del web, in maniera indiretta sono entrati in questo mercato, basti pensare a Calico Life Science, oppure a Unity Biotechnology, una startup finanziata attraverso la Bezos Expedition – il venture capital del fondatore di Amazon Jeff Bezos – che si occupa di terapie per frenare, prevenire o invertire le malattie legate all’invecchiamento.
Ma si trovano delle realtà più piccole anche in Europa
Movendo Technology è una startup di Genova, finanziata al 50% dal gruppo Dompè e ha lanciato sul mercato un robot, che si chiama Hunova, finalizzato a facilitare le terapie riabilitative monitorandone l’efficacia, allo scopo di prevenire successivi problemi ortopedici o neurologici.
Amyko è un’altra startup italiana, nata in Liguria, che ha ideato un bracciale salvavita che ricorda, con degli avvisi all’utente e ai parenti, quando è il momento di un appuntamento particolare per l’anziano (prendere le medicine o la visita dal medico). È compreso nel software del device anche la possibilità di archiviare dati sanitari ed inviare messaggi di aiuto in caso di pericolo.
Un’altra commercializzazione importante è quella di HeartWatch. Si tratta di un sistema di riconoscimento facciale attraverso videocamera, anche dello smartphone, che rileva i parametri vitali dell’utente, come la frequenza cardiaca e/o respiratoria, allo scopo di prevenire problemi di maggiore entità legati al cuore.
Sicuramente delle utili innovazioni per assistere i nostri nonni e farci dormire sonni più tranquilli. Cosa ne pensate?
Articolo scritto da Alessandro Creazzo