Jan Koum: storia del fondatore di WhatsApp

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Jan Koum: storia del fondatore di WhatsApp, nel post di Pop Up Mag

Bentrovati su Pop Up Mag, il sito dedicato al marketing e alla comunicazione online. Per il post di oggi vogliamo tornare a parlarvi di imprenditori di successo nel mondo digitale e lo facciamo con una storia a lieto fine: quella di Jan Koum, fondatore WhatsApp, che insieme a Brian Acton ha creato l’app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo, oggi facente parte dell’Universo Facebook, di proprietà di Mark Zuckerberg.

La sua storia è l’emblema del sogno americano: dalla miseria alla ricchezza sfrenata e tutto è cominciato da un’idea favolosa, ossia quella di rivoluzionare il mondo delle conversazioni online. Scopri la sua storia nelle righe che seguono!

Jan Koum: gli inizi in Ucraina, poi il trasferimento negli USA

Jan Koum nasce a Kiev, ex URSS e oggi capitale dell’odierno stato dell’Ucraina, il 24 febbraio del 1976. Cresciuto a Fastiv, nei pressi della capitale ucraina, Jan insieme alla famiglia decide nel 1992 di trasferirsi a Mountain View, in California, per inseguire il sogno americano, visti i problemi economici vissuti in patria. Con lui la mamma e la nonna.

In Ucraina, infatti, a quel tempo la situazione economica è molto difficile, tanto che anche le scuole di allora non sono dotate nemmeno dei servizi primari. Il lavoro latita da quelle parti ed ecco che l’idea di partire si fa concreta, grazie soprattutto alla fine del regime sovietico, che permette uno spostamento più facile verso altri paesi.

Gli inizi in America per Jan Koum sono altrettanto difficili: i servizi sociali trovano un appartamento di fortuna per la famiglia e l’aiutano anche con buoni pasto a sopravvivere in quel periodo. La mamma di Jan fa il lavoro di babysitter per tirare avanti e anche Koum si prodiga a guadagnare qualcosa, lavando pavimenti. A scuola poi non decolla e a stento arriva al diploma.

Sembra una vita ordinaria di una famiglia emigrante, quando tutto cambia nel momento in cui Jan si appassiona al mondo dell’Informatica e alla Programmazione quando ha 18 anni.

Da autodidatta apprende dai libri presi in prestito in biblioteca e da lì riesce a farsi strada pian piano in questo settore. Frequenta così la San Jose State University e allo stesso tempo, per mantenersi agli studi, si occupa di sicurezza informatica presso la società Ernst & Joung.

L’incontro con Brian Acton e l’idea WhatsApp

Mentre frequenta l’università e lavora in Ernst & Joung, Jan Koum conosce Brian Acton, all’epoca una delle brillanti menti del motore di ricerca Yahoo!.

E’ proprio Brian a caldeggiare l’ingaggio di Jan all’interno del team di Yahoo! poiché vede in lui talento e determinazione. Ed è così che dopo poco Jan lascia gli studi e inizia il suo percorso professionale presso la società, che durerà 9 anni in totale. Nel 2007, infatti, decide di lasciare Yahoo! insieme allo stesso Brian. Troppa pubblicità, un lavoro poco motivante e che non lascia spazio a progressi di carriera.

I due sono alla ricerca di qualcosa di nuovo. Per schiarirsi le idee passano qualche mese di vacanza in Sud America, per poi fare domanda in Facebook, allora una società in espansione. Ma sono scartati.

E’ allora che decidono di mettersi in proprio, e con il capitale allora messo da parte (circa 400.000 dollari), iniziano la loro carriera da imprenditori e startupper.

L’idea è una solamente: rivoluzionare il mondo della messaggistica istantanea.

Alla base vi è l’idea di sfruttare l’ascesa degli smartphone e della tecnologia per sviluppare un’app di messaggistica facilmente scaricabile e utilizzabile dagli utenti. Internet è ormai una realtà anche da mobile e i due comprendono le potenzialità che questo comporta. Difatti trovare un modo di comunicare efficace, semplice e che sostituisca gli sms e mms è alla base del loro lavoro. Ed ecco WhatsApp che prende forma nella mente dei due soci. Ma tutto parte dalla modifica della rubrica del telefono e l’inserimento degli status come “sono in palestra”, “sono a lavoro”, oggi parte integrante dell’app. Ed è così che a casa di Alex Fishman, Jan Koumi e Brian Acton, danno vita all’applicazione.

Il 24 Febbraio 2009 i due fondano la società WhatsApp Inc. con lo scopo di mettere a punto un nuovo servizio di messaggistica istantanea. I capitali per sviluppare il progetto non tardano ad arrivare: i primi fondi arrivano proprio da Yahoo! e successivamente dal fondo Sequoia, che investe circa 58 milioni di dollari.

In poco tempo WhatsApp diviene l’app di messaggistica istantanea più scaricata e utilizzata al mondo: infatti la società nel 2014 afferma che 400 milioni di utenti attivi hanno utilizzato il servizio ogni mese, mentre l’app è valutata 1,5 miliardi di dollari.

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L’interessamento di Facebook e la vendita dell’app

Questi numeri impressionanti attirano l’interesse di Mark Zuckeberg e di Facebook, che vogliono acquisire la società. Con Mark si susseguono caffè, cene e tra i due nasce un rapporto spontaneo, molto tranquillo, che sfocia un giorno in un’offerta shock per WhatsApp: 20 miliardi di $!

Jan Koum, da sempre una persona di principio e un’idealista nella vita, stavolta vacilla. Non vuole vendere la sua creatura, ma davanti a una cifra così alla fine accetta. In cambio avrà stock options, un salario, un ruolo nel Cda in Facebook e CEO di WhatsApp.

Il contratto è firmato in un luogo simbolo nella vita di Koum: davanti alla sede dei servizi sociali, che avevano aiutato la famiglia qualche anno prima. Un gesto simbolico che per Jan significa tanto, forse tutto.

Facebook riesce a ottenere così ciò che voleva e Jan Koum diviene uno degli uomini più ricchi al mondo, con un patrimonio a nove zeri!

Dopo qualche anno Jan lascia Facebook e le cariche assunte fino a quel momento.

La sua vita ha svoltato, e a 46 anni possiede un patrimonio pari a 10 miliardi di dollari (agosto 2020). Niente male per colui che viene dalla cortina sovietica senza un soldo ma con il sogno americano nel cassetto.

Vi lasciamo ad un video realizzato a Stanford, dove Jan racconta la sua giornata tipo. Alla prossima da Pop Up Mag!

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