Le carte da gioco Modiano, la colla Coccoina, il Crystal ball e il Tamarindo Erba, ma anche il sapone Reseda, la brillantina Linetti e i fermagli Leone: sono solo alcuni dei prodotti presenti sulla nuova piattaforma on line Fattobene. Da un’idea della giornalista Anna Lagorio e del fotografo Alex Carnevali, è nato, circa cinque mesi fa, il sito che riunisce il made in Italy storico, non tutto ma un’accurata selezione.

«L’idea scaturisce da un viaggio in Calabria e Basilicata- racconta Anna Lagorio – da giornalista ero mossa da un interesse professionale per la storia industriale del nostro paese, come un archeologo che cerca preziosi reperti e li fa riemergere». Ma quali sono questi interessanti cimeli del passato? Innanzitutto, oggetti con una storia da raccontare, un passato glorioso, una indiscussa qualità mantenuta nel tempo. Alcuni conosciuti in tutta Italia, altri, nonostante abbiano attraversato numerose generazioni, rimasti all’interno dei confini regionali. L’obiettivo dell’iniziativa è allora quello di ridare lustro a questi prodotti, diffonderne la narrazione in Italia e all’estero e promuoverne il mercato attraverso una sezione di e-commerce. «La piattaforma – continua la Lagorio – è un archivio in progress, pronto ad accogliere nuovi prodotti, e con lo shop on line, che lanceremo tra qualche giorno, vogliamo mantenere e sostenere ulteriormente queste realtà. Quindi, oltre alla narrazione dell’oggetto anche il sostegno pratico all’azienda che lo produce».

L’utente che visita il sito trova, non solo tutte le notizie riguardanti l’azienda, gli aneddoti e le curiosità, ma ha anche la possibilità di acquistare un prodotto di qualità e riceverlo direttamente a casa con un semplice click. «La selezione è rigorosa- sottolinea Anna – ogni oggetto viene scelto in base al suo valore iconico forte, al design unico o al packaging originale, oltre ad avere una storia interessante. La risposta da parte delle aziende è stata ed è molto forte con segnalazioni provenienti da tutta italia che ci permettono di presentare una mappatura che va in profondità. Ci muoviamo su oggetti della piccola e media impresa, senza l’ambizione di voler coprire tutta l’Italia manifatturiera, soffermandoci su quella parte che ha più risentito della crisi e parlandone in maniera positiva». E l’iniziativa sembra decollare con successo. «Le aziende – conclude la giornalista – ci scrivono per proporre i loro prodotti e, finora, sono tutti in linea con il nostro stile, questo vuol dire che il taglio di Fattobene è stato recepito in maniera chiara. Sono aziende di nicchia che hanno mantenuto il proprio pubblico, non si sono fatte abbattere nonostante la crisi, resistono perché sono prodotti testati dal tempo e di alta qualità».

Un esempio di intelligente promozione del made in Italy più nascosto, capace di affascinare, con il suo racconto e il suo valore, non solo le nuove generazioni ma anche il pubblico straniero.