Comunicazione Politica, dai Social Media alla realtà: ha vinto Trump!

L’avevamo predetto: Trump ha davvero fatto centro sui principali Social Media e ha sviluppato una Campagna di Marketing Politico che alla fine è risultata vincente. Ecco a voi i risultati ufficiali apparsi sul motore di ricerca Google:

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Il magnate americano ha vinto in tutti gli stati nei quali aveva focalizzato la propria campagna elettorale. E ha avuto ragione, in barba a tutti i pronostici che fino a ieri recitavano così (percentuali di successo):

  • FiveThirtyEight: Clinton 71,6%;
  • New York Times/Upshot: Clinton 84%;
  • Huffington Post: Clinton 98%;
  • Predictwise: Clinton 88%;
  • Princeton: Clinton 99%;
  • Electionbettingodds.com (società di scommesse): Clinton 79,5%;

Fonte: Panorama.it

Ma chi ha davvero analizzato i Social Media dei due candidati?

Noi di Pop Up Magazine, nel nostro precedente articolo avevamo sottolineato l’importanza di una comunicazione politica efficace, e in un mondo dominato dai Social Media, secondo noi avrebbe vinto chi avesse utilizzato gli strumenti digital in maniera più mirata, sfruttandone le grandi potenzialità, ed investito in maniera lungimirante sul web. E secondo noi la strategia di Trump aveva fatto centro, concentrandosi sui tanti insoddisfatti delle precedenti amministrazioni, chi voleva un cambiamento, chi aveva determinate convinzioni. E noi non diciamo che sia giusto o sbagliato, ma dobbiamo analizzare i fatti, cioè ciò che è stato realmente fatto. E Trump, grazie ad un team di esperti del settore ha fatto centro. Ma questa non è sicuramente per noi una sorpresa. Già da molti mesi sui Social Media, Trump aveva fatto il pieno di consensi:

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Guardando il sentiment (dati di Mention.com) quello positivo di Trump era all’8,9% contro il 7,8% di Clinton. E nonostante il sentiment negativo sia più alto per Trump, la cosa da analizzare è proprio quello che sembra il dato più insignificante: la percentuale di neutrali. Perchè il 69,5% di neutrali di Hillary contro il 62,3% del nuovo presidente significa che la candidata alla Casa Bianca nella propria campagna elettorale non ha preso una posizione forte e chiara rispetto al vincitore, che è uno dei principali punti su cui si deve basare una strategia sul web. Poi il numero di menzioni è nettamente in favore del magnate americano (che ha cercato una maggiore interazione con gli utenti della rete).

Inoltre vi è da sottolineare il numero di fan e seguaci sui social dei due candidati, nettamente a vantaggio di Trump:

Twitter:

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Un’attività su Twitter senza eguali: Donald ha 3 milioni di follower in più, ed un’attività social molto accentuata: 34.000 tweet contro i soli 9.817 di Hillary.

 

Facebook

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Anche su Facebook, il social più utilizzato, Trump appare in vantaggio di quasi il doppio rispetto alla candidata.

Quindi individuando i due social maggioritari, senza contare un’ottima attività sugli altri social come Instagram, Trump ottiene una reach (portata del contenuto) maggiore rispetto ad Hillary. E questo non lo diciamo noi, ma sono dati oggettivi, che insieme agli algoritmi matematici di cui i social sono dotati, far arrivare il messaggio a più persone.

Quindi reach, sentiment, numero di seguaci, ci dicono che Donald era in netto vantaggio. Inoltre ha sviluppato una campagna milionaria anche su Snapchat, il cui obiettivo erano i millennials, con l’obiettivo di ottenere i consensi tra i più giovani. Come? La campagna di Clinton ha previsto l’acquisto di annunci video, volti a massimizzare la visibilità del messaggio dell’ex first lady. La social media strategy  sul famoso social di Trump, invece, puntava su annunci interattivi, con l’obiettivo di offrire la massima visibilità agli impegni e alle promesse della propria campagna.

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Come se la cava Trump su Google?

Anche sul motore di ricerca Google, Trump ha letteralmente stracciato Hillary su tutta la linea come mostrano le statistiche del famoso programma SemRush, insieme a Moz.com:

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Come emerge dalla tabella le ricerche effettuate su Trump, in rosso, battono senza discussioni la Clinton, sia come media ricerche mensili degli ultimi 12 mesi, che come traffico da ricerche organiche, nonostante la Clinton abbia un domain authority più alta di Trump e un ranking in termini di parole chiave più alto.

Ma siamo sicuri che Trump abbia speso più della Clinton per la campagna?

La risposta non è così scontata. Guardate insieme a noi i dati emersi dal giornale Washington Post:

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La campagna di Clinton ha ottenuto l’appoggio di grandi banche e istituti d’affari. Trump a volte non ha goduto nemmeno dell’appoggio degli altri militanti allo stesso partito.

Conclusioni

Insomma attraverso la disamina dei righi precedenti emerge come l’approccio alla campagna elettorale della Clinton sia stata deficitaria rispetto a Trump, che attraverso una campagna di comunicazione politica attenta, mirata e anche meno costosa rispetto a quella della rivale, è riuscito ad ottenere il successo finale nella corsa alla Casa Bianca. Da oggi anche noi italiani conosciamo meglio il potere dei Social Media e del web, anche in politica.