Traghetti Moby: la pubblicità entra in HorrorADS

Per la nostra rubrica Horror Ads abbiamo deciso di parlare del caso Moby di qualche mese fa.

L’azienda è stata accusata sui social, dagli utenti, per lo slogan: “Il nostro personale? È tutto italiano.”

Ma entriamo nel merito della faccenda.

Il caso

La campagna creata dall’agenzia pubblicitaria Armando Testa, commissionata dal gruppo Onorato Armatori, riguarderebbe una fotografia di una dipendente italiana della Moby e dall’Headline “Il nostro personale? È tutto italiano”. Inoltre sotto l’immagine è stato inserito un body copy che racconta lo slogan “Scegli solo chi naviga italiano”, ma non solo. Infatti, nel piccolo testo vengono messe in risalto tutti i valori rappresentativi del Made in Italy della società dei trasporti marittimi, come: “Professionalità dei nostri connazionali altamente qualificati.”

Non sappiamo se il gruppo Onorato Armatori volesse sfruttare il sentimento nazionalista del post elezione ma di certo in poche ore è stata criticata per il post. A fronte delle critiche, le scuse e le precisazioni dell’azienda non si sono fatte attendere.

Di seguito vi riportiamo quanto detto su Twitter dal Gruppo Onorato Armatori:

 “Il Gruppo Onorato Armatori è orgoglioso di impiegare solo personale italiano o comunitario regolarmente assunto, piuttosto che personale extracomunitario sottopagato, impiegato con contratti non italiani, come accade in altre compagnie di navigazione“.

Ma quello che viene sottolineato è:

Questo non ha niente a che vedere con la xenofobia ma è semplicemente un modo per tutelare, con orgoglio e fierezza, la grande tradizione della marineria italiana, per garantire un lavoro alla nostra gente e alle loro famiglie e difendere la dignità dei nostri connazionali”.

Il nostro punto di vista

Il caso in esame non è il primo e forse non sarà nemmeno l’ultimo. Quello che possiamo sottolineare è come hanno utilizzato la leva del Made in Italy per comunicare il valore del loro servizio. Non possiamo giudicare se sia stato giusto o sbagliato ma sfruttare l’argomento della nazionalità di una persona come leva commerciale può generare degli effetti deleteri per il brand stesso, soprattutto nel periodo di transizione che vivendo l’Italia.

Dalle HorrorAds è tutto. Passo e chiudo.