Trend del settore bancario: un mondo che cambia con le nuove tecnologie
Un mondo in fermento, quello del settore finanziario, a seguito della ventata rivoluzionaria che l’ha investita ad opera del digital. Un cambiamento che non è solo destabilizzazione delle dinamiche tradizionali bancarie precedenti, ma che sta facendo anche da soluzione-cura per sanare gli eventi disastrosi che si sono susseguiti dopo il 2008. E’ stata una lenta ripresa a cui la tecnologia digitale ha dato un’improvvisa accelerata. I grandi gruppi stanno facendo da padrone con importanti acquisizioni – Credit Agricolé ha comprato Cariparma e Banca Friuladria, mentre Intesa Sanpaolo ha acquisito Banca ITB, fornitrice di servizi presso tabaccai e piccoli store locali – nonostante a causa delle loro grandi dimensioni e la flessibilità inferiore che ne consegue faticano a rispondere alle rapide evoluzioni del mercato. Il settore Fintech si insinua di fatto in questo aspetto critico lasciato scoperto dalla grandi realtà, per opera di startup più piccole, che con le loro innovazioni stanno trasformando le operazioni bancarie, partendo dal cambiare le abitudini dell’utenza in ambito digital.
Individuiamo 5 top trend del settore bancario che cresceranno nel 2017.
1) Il Fintech non solo servizi bancari
Un immediato esempio di Fintech è Paypal, AndroidPay, ApplePay. L’anno in cui il Fintech è esploso è il biennio 2015-16 nel quale le applicazioni prodotte sono innumerevoli, ogni servizio-attività ha una sua App e raggiungono una diffusione tale da indurre le banche nell’investire per acquisire Start Up Fintech. L’obiettivo è integrare i propri servizi tradizionali con il digitale che incalza e di farlo con un approccio user-oriented, ovvero: facili, accessibili ed ubiquitari. Un altro obiettivo è sfruttare l’abilità di realizzazione che tali Start Up esterne sono capaci di esprimere per contro delle meno funzionali e più noiose applicazioni sviluppate dall’interno dagli istituti stessi. Mutano i business model e la banca del presente diviene già realtà del futuro, trasformandosi così in una piattaforma che eroga più servizi. Il settore Fintech così si trova a collaborare a stretto contatto con le banche attingendo l’uno dall’altro ciò che mancava loro prima dell’incontro. Alle banche la digitalizzazione mentre alle società fintech risorse e capacità gestionali. La corsa alle acquisizioni è dunque già iniziata: BNP Paribas ha lanciato il suo incubatore/acceleratore di innovazione in Lussemburgo e Deutsche Bank ha creato una partnership con Startupbootcamp FinTech di New York.
2) Open source, cloud ed Open API
Non solo vi è una customer experience degli utenti sempre più esigente a spingere verso una continua innovazione, ma a tallonare le banche vi sono le aziende Fintech sempre dinamiche ed in continua e veloce evoluzione.
I dati dei consumatori – open API, ossia un insieme di procedure che gestiscono l’interfaccia utente e l’integrazione dati – offrono una importante chance per condurre l’innovazione, che se gestita da terzi, possono implementarne la fruibilità delle applicazioni. Il cloud computing è un chiaro sintomo dell’apertura delle banche verso l’esterno per un innalzamento degli standard di sicurezza e di un taglio dei costi relativi la gestione dei data center: si stima che Bank of America, per esempio, ha in piano di ridurli, da un numero di 31 a 8. Inoltre comporta una erogazione dei servizi con i clienti più agile, maggiore sicurezza, più utilità, una raccolta-accesso dati più efficace ed una riduzione dei costi.
3) Blockchain, una catena che ci lega ad un futuro promettente
La Blockchain è definita come un database distribuito, che sfrutta la tecnologia peer-to-peer, ossia in altri termini è il libro contabile in cui sono registrate tutte le transazioni.
Nata e iscritta nel codice nativo del Bitcoin, celebre moneta virtuale, può essere applicata anche in altri settori, come il banking oppure nella supply chain. La sua sicurezza che la tutela da cyber attacchi e frodi è dovuta al fatto che costituisce una catena indistruttibile e non contraffabile di tutte le transazioni che avvengono e consente così alle banche di tener traccia di tutte le transazioni che avvengono, di denaro e titoli. Si stima che gli istituti di credito stiano adottando le tecnologie blockchain più velocemente del previsto: il 15% delle banche top player mondiali sono pronte a testare i loro sistemi durante il 2017 mentre il 65% dice che li testerà nei prossimi 3 anni.
4) Robot, Chatbot e Intelligenza Artificiale
Personalizzazione è l’imperativo per il customer journey tipo delle banche, mentre le parole d’ordine obbediscono a velocità ed efficienza. Un servizio sempre più customizzato andrà ad agire capillarmente sulle criticità che lo impediscono solo grazie al contributo delle aziende fintech che dispongono di strumenti di analisi dati innovativi ed un approccio che metta al centro l’utente, già connaturato alla loro filosofia nativa di sviluppo.
L’uso di chatbot dotate di intelligenza artificiale consentiranno presto un ulteriore snellimento delle modalità di interazioni che si faranno sempre più agili ed immediate. Il report IBM “The Cognitive Bank: Decoding Data to Boster Growth and Transform the Enterprise” enfatizza che una grande quantità di dati raccolti dalle banche, che potrebbe rendere l’esperienza dei clienti molto più personalizzata, non viene minimamente utilizzata. Tant’è, attraverso l’integrazione di un sistema di cognitive computing consentirebbe un utilizzo di questi dati che potrebbero essere sfruttati per fornire un’esperienza per i consumatori impareggiabile rispetto a quella in auge. Questo muterà con molta probabilità il modo in cui i clienti percepiscono le banche ma ciò non muterà la diffusione di questa tecnologia che sta già dando risultati validi e sorprendenti.
5) Violazioni informatiche, Cyber security e Autenticazione biometrica
Cyber attacchi e hackeraggi minacciano la sicurezza delle banche, mantenendo quel legame con il passato che nonostante i tempi passino fanno si che certe cose non cambino mai: una volta i male intenzionati aggredivano con la violenza e le armi mentre oggi lo fanno con la tecnologia. Cambia la sofisticatezza dei mezzi ma non muta l’obiettivo. Gli istituti di credito stanno investendo moltissimo in cyber-sicurezza. Infatti si stima che il mercato per questo segmento crescerà del 10,6% da qui al 2021.
Per difendersi, gli istituti di credito stanno investendo moltissimo in cyber-sicurezza: si stima che il mercato per questo segmento crescerà del 10,6% da qui al 2021. l’hackeraggio, secondo un sondaggio di Aprile 2016 è nella top 5 dei rischi del settore. A stemperare il fenomeno vi è l’attività di controllo da parte di aziende esperte di cyber security e l’innovativo utilizzo di strumenti di autenticazione biometrica assai utile per la difesa dal phishing (il furto d’identità). Le transazioni future potranno essere così più sicure ed accessibili, riducendo la complessità insita nell’uso dei dispositivi digitali.
Una ricerca del 2015 effettuata negli USA riporta una dato assai inquietante: il 15,6% dei consumatori è stata vittima di furto d’identità online e questo dato sembra essere un trend in crescita rispetto a quello raccolto nel 2014. Questa frode informatica si stima per un danno complessivo, la cui cifra è di circa 112 mld di dollari.
Dato che la relazione dei clienti con le banche si fonda su un’esperienza necessariamente sicura ed affidabile, le tecnologie come i lettori di impronta digitale ed altri strumenti di rilevazione biometrica sono la scelta giusta per garantire un loro miglioramento e una riduzione drastica degli attacchi e delle frodi.
Abbiamo presentato quelli che sono i cinque trend per il 2017 del settore bancario. Non ci resta che attendere gli sviluppi futuri e vedere dove ci condurranno. Alla prossima dal vostro Antonio Luciano!
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