Nike: la storia del brand sportivo più famoso al mondo
Chi di voi non conosce la Nike? In tutto il mondo si conosce questa azienda sportiva, il cui iconico logo con lo swoosh campeggia in bella vista su scarpe, magliette, palloni e quant’altro. La storia del brand si unisce a quella del suo fondatore, Phil Knight. Una storia di intuito, fortuna e grandiose campagne pubblicitarie, alle quali hanno partecipato gli sportivi più famosi di sempre.
In questo post a cura di Pop Up, vogliamo parlarvi della storia del brand, delle sue strategie di marketing e pubblicità, oltre che del suo famoso logo. Benvenuti sul nostro portale!
Nike: le origini
La storia di Nike inizia negli anni ’60 del secolo scorso, quando l’allenatore Bill Bowerman e Phil Knight, un appassionato mezzofondista, creano il marchio “Blue Ribbon Sports”, con lo scopo di importare e rivendere le scarpe dell’azienda giapponese Onitsuka, l’odierna Asics. Ci troviamo nel 25 gennaio del 1964.
L’idea va a gonfie vele, in quanto le vendite vanno spedite, raggiungendo le 20.000 unità. Sulla scia del successo dell’idea, i due aprono una serie di negozi al dettaglio dove mettere in vendita i modelli Tiger. Un primo negozio apre a Santa Monica, California, a cui segue uno shop nell’East Coast, e nello specifico nello stato del Massachussets. Ma i due comprendono che vi è un mercato ancora inesplorato.
La scarpa da ginnastica può diventare qualcosa di più di un semplice accessorio da indossare quando si pratica attività sportiva. Può infatti trasformarsi in un accessorio di tendenza, con il quale uscire nel proprio tempo libero oppure recarsi al lavoro. Al tempo stesso chi pratica sport ha bisogno di un prodotto che migliori le sue prestazioni sportive, che sia comodo e adatto a quello sport. Knight e Bowerman decidono così di investire nella realizzazione di un proprio brand e ciò accade in risposta alla decisione dei giapponesi di vendere i modelli per proprio conto, senza intermediari.

Si aprono le porte alla nascita di Nike, che prende vita il 30 maggio del 1971. Il nome Nike deriva da quello dalla dea alata della vittoria, che si muove in velocità e la cui rappresentazione è esposta al museo del Louvre (realizzata dallo scultore greco Pitocrito intorno al 200 a.C.). Il nome del brand viene scelto tra oltre 45 proposte e consigliato da un collaboratore di Knight, tale Jeff Johnson.
L’idea del logo Nike
La storia del logo Nike è davvero interessante. Infatti, i due soci hanno bisogno di dare un’identità al brand e per farlo hanno bisogno prima di tutto di un logo che sia d’impatto e facile da ricordare. A quel tempo decidono di rivolgersi agli studenti universitari di grafica. Il logo scelto è quello realizzato dalla studentessa di grafica della Portland State University, Carolyn Davidson, la quale lavora al progetto per soli 2 $ l’ora. Il logo viene acquistato per 35 dollari appena. Questo è rappresentato da uno swoosh, ossia una virgola a contrario, che sembra richiamare il movimento delle ali della stessa dea alata della vittoria. Una rivelazione. Va detto che alla Davidson sono state donate successivamente azioni e moltissimi riconoscimenti dallo stesso Knight per aver creato uno dei loghi più famosi al mondo.
Il successo di Nike
Nike incontra da subito il successo di pubblico. Le sue scarpe piacciono e divengono da subito iconiche. A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 il brand vola letteralmente, come la stessa dea alata della vittoria, in cima alle classifiche di vendita, superando altri brand che all’epoca erano più conosciuti. Negli anni il brand fattura tantissimo grazie anche a contratti di sponsorizzazione con gli sportivi più in voga nelle varie discipline. Dall’atletica si passa al tennis, poi al basket, fino ad arrivare al calcio. Nessuno sport viene escluso dalla politica della Nike, che diviene lo sponsor tecnico di squadre sportive, calciatori e persino allenatori.
Nel 1979 il fatturato Nike tocca i 150 milioni di $ e nel 1980 il brand si quota in Borsa, alla NYSE. Sempre nel 1979 l’azienda brevetta il sistema di ammortizzazione noto come Nike-Air, che viene impiegato nella realizzazione delle sue collezioni. Le vendite di scarpe da corsa è coperto, per il 50%, dall’azienda. Nel frattempo lancia una delle sue collezioni di maggior successo: stiamo parlando delle Air Jordan.
Nel 1990 la società trasferisce la sede a Beaverton, in Oregon. Il primo negozio al dettaglio Nike, soprannominato Niketown, apre nel centro di Portland nel novembre di quello stesso anno.
Il fatturato al 2020 è pari a oltre 30 miliardi di dollari, frutto di una politica espansiva dell’azienda e all’attenzione ai dettagli, alle nuove mode, a ciò che piace alla gente. Ma anche e soprattutto grazie alle sue campagne pubblicitarie.
Campagne pubblicitarie Nike e il ruolo delle sponsorizzazioni con gli sportivi più famosi
Nike, nel corso degli anni, ha unito il suo nome a quello degli sportivi di maggior successo, dando il via a campagne pubblicitarie e promozionali di grande impatto, che hanno segnato un’epoca.
La strategie Nike si basa su due punti focali:
- contratti di sponsorizzazione con i volti più vincenti dello sport;
- campagne pubblicitarie e di comunicazione ad alto impatto, che uniscano motivazione e voglia di superare i propri limiti;
Il primo grande contratto di sponsorizzazione con uno sportivo è quello che viene siglato nel 1978 con il grande tennista americano John McEnroe.
La strategia di promozione del marchio Nike passa dall’associazione del suo nome alle vittorie e, quindi, agli sportivi più vincenti delle varie discipline sportive. Inizia così a sponsorizzare atleti di fama. Il primo, come detto, è McEnroe, a cui fanno seguito Carl Lewis, Benoit, fino ad arrivare a Michael Jordan, che rappresenta l’intuizione più clamorosa della storia della Nike, in quanto considerato come il più forte cestista di tutti i tempi. A Jordan è dedicata un’intera collezione di scarpe, chiamata Air Jordan, che dal 1985 accompagna gli appassionati di basket e non solo.
Agassi, Pete Sampras, le sorelle Williams, Ronaldo, Ronaldinho. Fare un elenco degli sportivi sotto l’egida Nike è pressoché impossibile. Negli anni Nike inizia a sponsorizzare intere squadre. Diviene sponsor tecnico, ad esempio, delle principali squadre di calcio, una delle quali è l’Inter, una delle più longeve da questo punto di vista.
Volendo poi guardare alle pubblicità più famose nella storia del brand, sono tantissimi gli esempi disponibili. Ma tutte hanno lo stesso claim: “Just do It”, traducibile con fallo, divenuto poi un vero e proprio mantra per l’azienda americana. Un vero sprone a superare i propri limiti.
Curiosità: Just do It è stato ideato Dan Wieden dell’omonima agenzia Wieden+Kennedy, che ha sostituito il precedente “There is no finish line” del 1976, realizzato dalla John Brown and Partners, che però non ha convinto.
Conclusioni
Nike ha sfruttato a suo vantaggio un bisogno latente nel consumatore dell’epoca, adattando il suo prodotto alle esigenze del target di quel tempo. Allo stesso modo ha creato un brand forte, i cui elementi distintivi sono facili da ricordare e altamente evocativi. Il solo citare Just do It, lo swoosh, lo stesso nome del brand associato alla dea alata della vittoria, ha creato una storia, a cui tutti noi siamo affezionati.
La sua strategia di associare il brand alla vittoria sportiva ha fatto il resto, con i suoi spot che hanno segnato un’epoca ed entrate di diritto nella storia della pubblicità.