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Influencer Marketing: chi spende di più in UK

I brand inglesi amano lavorare con agenzie di influencer marketing locali e per questo il settore ha visto una rapida crescita nel Regno Unito. Ci sono aziende che preferiscono adottare un approccio del tipo do-it-yourself, costruendo le relazioni con gli influencer gradualmente ma è difficile che la persona individuata possa avere un reale interesse a lavorare con l’azienda: solo affidandosi a un’agenzia si sarà sicuri che gli sforzi non andranno sprecati.

Un altro vantaggio del lavorare con agenzie locali è il fatto che tali influencer conoscono alla perfezione il mercato, il linguaggio, le abitudini dei consumatori e scegliere un’agenzia internazionale può portare al fatto che l’influencer non abbia reale seguito nel Regno Unito.

Lo studio di Campaign Deus sull’Influencer Marketing in UK

Uno studio mostra come la moda è il settore che investe di più in post a pagamento, ma anche il fitness è in rapida crescita.

Il tool CampaignDeus ha recentemente condotto un sondaggio su oltre 4.500 influencer del Regno Unito, studiando ben 700mila post dei loro account Instagram nella prima metà del 2018.

Il risultato? Ben ¼ dei post brandizzati sponsorizzati dagli influencer era legato al settore della moda. Stranamente si sono però individuati conteggi dei follower e tassi di coinvolgimento davvero bassi.

Ma quali sono i settori che investono di più in influencer marketing in UK?

Il 34% dei post degli influencer riguarda la moda, seguito dal 23% dei post dedicati ai brand del mondo del beauty e al 16% per il food&drink.

La maggiore crescita nella prima metà del 2018 è stata però registrata dai seguenti settori di mercato:

  • Fitness: 7,6%
  • Viaggi: 4,4%
  • Genitorialità: 3,5%
  • Beauty: 2,9%
  • Food&Drink: 1,7%
  • Moda: 1,4%
  • Casa e giardino: 1,3%
  • Salute: 0,4%

Brusco calo, invece, per il settore dell’automotive che segnala la perdita maggiore con un -4%. Stupisce anche come il tasso di coinvolgimento dei post sponsorizzati sia dell’11% inferiore a quello dei post organici e questo dato sale al 27% per quanto riguarda il settore Beauty. Il settore della genitorialità è l’unico in cui non si verifica questo fenomeno.

Inoltre gli influencer che hanno meno di 100mila follower ottengono tassi di coinvolgimento del 60% superiori ai chi ha maggiori seguaci online.

Riportando le parole del Chief Executive di CampaignDeus, Muhsen Syed :

“Per ottimizzare l’investimento in influencer marketing, i brand devono smettere di cercare magici ritorni dell’investimento in termini numerici, in quanto non esistono. Il loro focus deve spostarsi su un approccio all’influencer basato sulle metriche di marketing, in modo da facilitare il confronto con i competitor e con il mercato.”

(Fonte: https://www.prweek.com/article/1488340/sectors-spend-influencer-marketing-uk)

L’agenzia di influencer marketing per eccellenza in UK: PMYB

PMYB nasce per trovare l’influencer più adatto a divulgare il messaggio dell’azienda e collabora con oltre 9.500 influencer in tutto il mondo per aumentare le vendite dei suoi clienti. L’agenzia ha sviluppato quello che chiama il cosiddetto Chromo-Factors, ovvero 46 punti chiave per valutare gli influencer e offre ai clienti tre tipologie di servizi:

  • Creazione di campagne con utilizzo dei Chromo-Influencer;
  • Amplificazione del messaggio sui social media;
  • Servizi alle celebrità;

Tra i suoi clienti segnaliamo Apple e KFC, ma il network di influencer e brand che scelgono PMYB è ormai internazionale e comprende 46 Paesi e più di 30 settori di mercato, comprendendo influencer professionisti, i Chromo-Influencer di PMYB, i micro influencer, i digital blogger, le community e i creatori di contenuti per i social media.

Esistono però numerose agenzie di influencer marketing in UK, alcune nate come agenzie di marketing e anche molti influencer che lavorano con blog, vlog e social media per aumentare le vendite e raggiungere il target delle aziende in modo nuovo.

Insomma, il settore dell’influencer marketing è davvero molto promettente e dai dati emersi in UK si evince però che il post sponsorizzato ha un minore ritorno rispetto a quello organico.

Secondo voi perchè? Parliamone insieme!