Le interviste di Pop Up: fashion marketing

Intervista al dott. Marco Filocamo

Per l’intervista odierna ci occupiamo di Fashion Marketing, e nello specifico intervistiamo uno dei responsabili del progetto “Fashion Tech Accelerator” di Milano, Marco Filocamo, con il quale discutiamo di diverse tematiche afferenti il programma, oltre che dell’importanza dell’innovazione e delle nuove tecnologie in un settore così importante per l’Italia come la moda.

  • Buongiorno ci può parlare del Fashion Tech Accelerator? Quando nasce? Qual è il suo obiettivo? Cosa prevede l’accesso al programma per l’azienda che vi accede?

Fashion Technology Accelerator nasce nel 2012 in Silicon Valley. Dopo un anno ha aperto una sede a Milano e Seul. L’obiettivo dell’acceleratore è individuare startup internazionali ad alto potenziale di crescita, che portano sul mercato soluzioni innovative da un punto di vista del business model e della tecnologia operanti nei settori moda e retail. Selezioniamo aziende che abbiano già realizzato un prodotto e che quindi sono già sul mercato, in modo da supportarle per 6 mesi con un programma di accelerazione dedicato per strutturare l’azienda e permetterle non solo di aumentare la sua efficacia sul mercato, ma anche di raccogliere più facilmente capitali al termine del periodo di accelerazione.

  • Come si accede al programma FTA? Ci può spiegare l’iter?

Si può inviare una mail a milan@ftaccelerator.com con una breve presentazione per avviare il processo di selezione; questo primo passaggio ci permette di vagliare se il progetto sia in linea con quanto cerchiamo per il percorso di accelerazione. Organizziamo inoltre un percorso di training per realtà emergenti, Fast Track, giunto alla sua terza edizione e che ha visto partecipare aziende da tutto il mondo. La quarta edizione sarà dal 13 al 17 Marzo 2017.

  • Ci può parlare della collaborazione con Silicon Valley?

Gli Stati Uniti sono maggiormente focalizzati sull’aspetto tecnologico, e la collaborazione avviene principalmente su tre aree. Se la startup è pronta e ha già avviato l’internazionalizzazione, può considerare un fund raising con fondi statunitensi. Inoltre, la due diligence tecnologica per valutare le startup è realizzata in collaborazione con la nostra sede americana. Infine, organizziamo congiuntamente percorsi di training in Silicon Valley per executive di aziende della moda.

  • Come mai, secondo lei, la commistione tra moda e tecnologia è divenuta imprescindibile per le aziende del settore? Cosa può dare l’una all’altra?

La moda è uno dei pochi settori ancora toccato in maniera tangenziale dalla rivoluzione tecnologica e digitale degli ultimi anni. Per questo motivo, c’è una grande attenzione per argomenti quali materiali sostenibili, prodotti personalizzati e nuove esperienze di acquisto. Da un lato, società di software ed evoluzioni a livello di produzione possono permettere alla moda di velocizzare i processi e di offrire un’esperienza diversa ai loro clienti. Dall’altro, le aziende di moda percepiscono l’esigenza di dover modificare alcuni dei loro processi e prodotti ma il rischio è quello di intaccare l’identità di brand, fondamentale per qualsiasi realtà del settore. Proprio per questo, per la nostra realtà risulta importante il confronto con gli advisor del nostro acceleratore che lavorano presso grandi realtà, e possono cogliere i veri bisogni aziendali, evitando di supportare innovazioni tecnologiche dalla ricaduta limitata.

  • Quali aziende hanno aderito/avuto accesso al programma fino ad ora?

Al momento 10 aziende hanno partecipato al nostro programma di accelerazione.

Citiamo le ultime 3:

XShuu ha realizzato un display flessibile da inserire in articoli di abbigliamento;

Jeanuine ha creato un customizer online che permette al cliente di realizzare il jeans come desiderato dall’utente, partendo dal tessuto fino alla scelta delle finiture;

Askourt permette ai clienti di un determinato e-commerce di chiedere agli amici un parere sul prossimo acquisto direttamente dalla pagina prodotto, usando strumenti quali WhatsApp, Facebook e SMS. Fra i clienti internazionali annovera Shopo, Thomas Sabo e il gruppo Giglio.

  • Quali sono i partners aderenti al programma?

Abbiamo varie organizzazioni con le quali collaboriamo anche a livello internazionale. Da ePitti e Decoded Fashion, con i quali siamo partner dalla prima edizione, alla Domus Academy con la quale abbiamo attivato testimonianze presso i loro corsi. Siamo in contatto con alcune realtà internazionali; a titolo di esempio, con il Russian Fashion Council abbiamo collaborato durante la Mercedes Benz Fashion Week Russia.

  • Quali saranno gli step futuri?

Abbiamo iniziato a collaborare con aziende del settore direttamente in modo da poter offrire la nostra esperienza e far conoscere innovazioni tecnologiche di varia natura. Un esempio è la collaborazione con e-Pitti ed il gruppo Miroglio, con il quale siamo co-organizzatori di Decoded Fashion Milan in programma dal 15 al 16 Novembre 2016.

Ringraziamo Marco Filocamo del tempo concessoci, e auguriamo a Fashion Tech Accelerator il meglio per il loro programma. Per il resto continuate a seguirci: torneremo presto a parlare di Fashion Marketing.