blacklivesmatter

Il mondo social e tecnologico a sostegno dell’uguaglianza razziale negli USA e al movimento #BlackLivesMatter

Bentrovati su Pop Up Mag, il sito dedicato al mondo del marketing e della comunicazione. Per il post di oggi torniamo a parlarvi delle proteste scattate negli USA a seguito della morte di George Floyd. In un nostro precedente post abbiamo visto la reazione di Nike agli eventi, con un bellissimo ed eloquente video postato sui social dal claim “Don’t Do It“. Oggi vi riportiamo l’indignazione dei vertici dei principali social che si schierano a favore di un’uguaglianza e pari diritti nei confronti delle persone afro-americane, che la vicenda Floyd ha riportato all’attenzione dei media e che ha dato vita a un movimento social molto forte che utilizza l’hashtag #BlackLivesMatter.

Ecco come hanno reagito i vertici social a questa vicenda.

Twitter, Facebook, Snapchat e i giganti Tech a supporto dei pari diritti negli USA

Il primo social medium a schierarsi è stato Twitter, il quale ha fornito una serie di risorse utili ad aiutare le persone a comprendere meglio cosa sta accadendo negli Stati Uniti. Twitter ha anche aggiornato il suo profilo principale per dare maggiore forza al suo supporto. Campeggia infatti lo sfondo nero della sua cover e l’hashtag #BlackLivesMatter nella propria Bio.

cover twitter

YouTube ha invece anche aggiunto il suo supporto, impiegando 1 milione di dollari in finanziamenti per supportare le organizzazioni che cercano di affrontare l’ingiustizia.

Su TikTok invece la piattaforma video ha pubblicato un aggiornamento sui suoi sforzi per correggere un problema tecnico che ha visto i post caricati utilizzando gli hashtag #BlackLivesMatter e #GeorgeFloyd che non sembravano non aver ricevuto visualizzazioni. Questo era un problema tecnico: quei video venivano visualizzati e TikTok ha assicurato agli utenti che non stava in alcun modo cercando di sopprimere qualsiasi discussione correlata all’argomento.

TikTok afferma che i video #BlackLivesMatter hanno finora accumulato oltre 2 miliardi di visualizzazioni sulla piattaforma:

“Riconosciamo il nostro impegno non solo nel desiderare e parlare dell’importanza della diversità sulla nostra piattaforma, ma di promuoverla attivamente e proteggerla. Condividiamo il dolore nel nostro paese ed è palpabile in tutte le nostre comunità TikTok. Noi resistiamo fianco a fianco con la comunità afro-americana e, mentre scriviamo, i nostri team stanno lavorando su modi per elevare e supportare le voci e la causa”.

TikTok si è anche impegnato a istituire un nuovo consiglio sulla diversità dei creators, mentre stanzia $ 3 milioni dal suo fondo di soccorso COVID-19 di $ 250 milioni ad organizzazioni no profit che aiutano la comunità”.

TikTok osserva anche il Blackout Tuesday, in solidarietà con gli artisti afro-americani:

“Questo non è un giorno libero, ma un giorno di azione. Non ci saranno playlist o campagne sulla pagina Sounds di TikTok oggi per rispetto del movimento. L’effetto che musica, artisti e creators di colore hanno su TikTok è innegabile. Il social è orgoglioso di essere una piattaforma e una comunità in cui la musica black prospera, il talento viene scoperto e la creatività fiorisce “.

@tiktokTo our community…♬ original sound – tiktok

Passiamo adesso a Facebook. Nelle sue varie note, Zuckerberg discute del supporto continuo dell’iniziativa Chan Zuckerberg ai programmi incentrati sul superamento dell’ingiustizia razziale, mentre lo stesso Mark ha anche stanziato altri 10 milioni di dollari in finanziamenti per gruppi no-profit che lavorano sulla stesso tipo di iniziativa.

Inoltre sia Facebook che Instagram hanno anche cambiato tutti i loro profili ufficiali in colori bianco e nero a supporto della comunità afro-americana.

Il CEO di Snapchat, Evan Spiegel, nel frattempo ha dichiarato di essere “affranto” dalla battaglia in corso contro il razzismo negli Stati Uniti.

Come spiegato dallo stesso Spiegel:

“Alcuni di voi hanno chiesto se Snapchat contribuirà alle organizzazioni che supportano l’uguaglianza e la giustizia. La risposta è SI. Ma nella mia esperienza, la filantropia non è la chiave per risolvere le gravi ingiustizie che affrontiamo. Mentre la nostra organizzazione continuerà a contribuire in modo significativo a creare opportunità per i meno privilegiati, queste circostanze richiedono una riorganizzazione più radicale della nostra società. La filantropia privata può accelerare il progresso, ma da sola non può attraversare il profondo e ampio abisso di ingiustizia. Dobbiamo attraversare quell’abisso insieme come una nazione unita. Uniti nella lotta per la libertà, l’uguaglianza e la giustizia per tutti “.

Pinterest ha invece spiegato come sta lavorando per rispondere alla richiesta di ulteriori azioni per migliorare la disuguaglianza razziale. Nello specifico ha sviluppato delle misure che includono un aumento dei contenuti sulla giustizia razziale, “come risorse utili ad aiutare i genitori a parlare della vicenda ai loro figli ed educarli sull’inclusione sociale”.

Pinterest sta inoltre donando 25.000 azioni valutate circa 500.000$ a organizzazioni impegnate nella giustizia razziale e nella promozione della tolleranza, 250.000 $ per aiutare a ricostruire le imprese locali danneggiate nelle proteste e ulteriori 750.000 $ alle organizzazioni che supportano la giustizia razziale.

Secondo il CEO di Pinterest Ben Silbermann:

“Con tutto ciò che facciamo, chiariremo che i nostri dipendenti afro-americani contano, così come i black pinner e i creators.”.

Le altre aziende tecnologiche: da Apple a Microsoft, tutti a supporto delle minoranze etniche

Nella più ampia sfera tecnologica, il CEO di Apple Tim Cook ha espresso il suo supporto e condiviso le sue preoccupazioni in una nota interna ai dipendenti. Nella stessa nota, Cook si è impegnato a corrispondere le donazioni dei dipendenti alle organizzazioni che cercano di affrontare l’ingiustizia razziale.

Come riportato da Bloomberg:

“Il dirigente di Apple ha affermato che la compagnia effettuerà una donazione a una serie di organizzazioni no-profit, tra cui la Equal Justice Initiative, incentrata sull’ingiustizia razziale”.

Anche il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha chiesto un cambiamento nella società americana, sottolineando il lavoro dell’azienda con la Criminal Justice Reform Initiative.

Microsoft sta inoltre utilizzando i suoi profili sui social media per evidenziare le prospettive dei dipendenti di colore dell’azienda di Bill Gates.

Conclusioni

Tutte le aziende social e tech sono unite e fanno fronte comune sulla nuova emergenza che si affianca al covid-19 e che sta mettendo a ferro e fuoco gli Stati Uniti. Per una vera inclusione sociale, occorre un cambiamento radicale nel modo di approcciare all’argomento. Bisognerebbe forse ripensare all’intero modo di guardare al mondo e alla sua diversità, non vista più come una minaccia ma come un’opportunità di rinascita globale.