Un modo semplice per trovare ed organizzare lo sport dove e quando vuoi: Wadago!
Paradossalmente l’invasione di termini stranieri, sopratutto quelli inglesi, nella comunicazione aziendale servono poi per far varcare il proprio business i confini nazionali. Si tratta di una strategia di marketing per scolpire nella mente il nome di un brand o di un prodotto e in questa macedonia di parole ritroviamo Wadago, che deriva dal somalo e significa condividere. Questa nello specifico é una piattaforma web e mobile di sport sharing, fondata e realizzata dai fratelli Maurizio e Giovanni Armentano con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento a livello mondiale di chi pratica sport, di chi lo insegna e delle strutture sportive. Insomma permette a chiunque di ricercare, partecipare o organizzare eventi sportivi in modo semplice ed intuitivo come mostra il tutorial di Wadago.
Pertanto questa piattaforma risulta essere in una posizione win-win per tutti gli utenti, che dopo essersi registrati (gratuitamente ovviamente) nelle seguenti categorie: atleta, istruttore o struttura, possono condividere appunto sia la passione per lo sport (il filo conduttore di questo social) sia la promozione gratuita di un’attività o di un evento.
Personalmente trovo questa piattaforma molto interessante e credo fermamente in questa innovazione tutta italiana dal fascino internazionale, perché permette soprattutto agli operatori del settore di incrementare la propria clientela diversificandola e di aumentare esponenzialmente la probabilità di saturare spazi a disposizione dello sport.
Ovviamente tutte le iniziative promosse dagli operatori del settore sono a pagamento per gli utenti che decidano di parteciparvi attraverso l’acquisto dei coupon. Insomma questo portale genera lavoro e benessere fisico.
Inoltre questa piattaforma permette soprattutto ai professionisti che operano nel settore dello sport di pubblicizzare un’attività che si svolge nel bacino di utenza di riferimento grazie soprattutto alla geolocalizzazione degli iscritti a questo social. Che dire, Wadago é concretamente “business oriented” ed è tutto merito dell’adeguata gestione dei dati degli utenti, che servono per generare valore e migliorarne così l’offerta.
Oltre all’aspetto di sharing, Wadago si contraddistingue soprattutto per il suo aspetto prettamente social, visto che permette di seguire tutti gli altri utenti registrati, tenendosi aggiornati sulle loro attività e lasciare poi degli feed back. Il principio base dell’applicazione lo ritroviamo nei social top come Facebook, Instagram, Twitter e nei portali web che pubblicano recensioni come Airbnb e TripAdvisor.
Ad ogni modo lo sport fa sempre la differenza e Wadago possiede tutte le caratteristiche per diventare la nuova piattaforma di riferimento per lo sport, che era anche presente ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro con varie iniziative per testarne le potenzialità. Il successo non si é fatto attendere e come dimostratosi società del mondo dello sport ed investitori istituzionali hanno manifestato un grande interesse nei confronti di questa start up italiana, destinata a diventare il prossimo Unicorn.
Sono gà stati in diversi ad avere apprezzato le potenzialità del servizio. Tra gli investitori ci sono Alberto Cardellero, presidente Dolce&Gabbana Sud America e Messico, e Rafael Miranda, giovane imprenditore di origine brasiliano e proprietario del brand di orologi di lusso DWISS, che tra i primi hanno creduto ed investito nel progetto.
Facile immaginare che il successo di questa applicazione possa creare in futuro notevoli cambiamenti nel modo di organizzare la vita delle palestre (istruttori in sharing) o degli stessi club sportivi (pensiamo soprattutto a club minori). Inoltre é molto importante suscitare l’interesse degli investitori, di cui avrà bisogno per crescere. Del resto si sa che ogni nuova realtà del web ha bisogno di fondi importanti, così come é avvenuto per tutte le iniziative di questo tipo.
Lo sport è un fenomeno sociale universalmente riconosciuto, apprezzato ed amato. E’ l’unico capace di unire culture diverse in tutte le zone del globo per seguire un evento e la start up dei fratelli Armentano rappresenta un mezzo importante per coinvolgere sul piano tecnico-pratico il crescente apprezzamento per gli sport, che caratterizza lo stile di vita e i comportamenti di acquisto degli utenti e degli operatori del settore.
In Italia il mondo dello sport genera un giro di affari pari a circa l’1.5% del PIL. Considerando anche l’indotto, si arriva a circa 3 punti percentuali di PIL: il valore della produzione, direttamente e indirettamente attivato dallo sport e la componente che riguarda le spese per lo sport attivo e quindi quella che più interessa Wadago è circa di 3 miliardi di Euro. Calcio, palestre, nuoto, tennis, yoga, kitesurf, volley, basket, tornei etc. lo sport sharing parla italiano e si può dire con molta tranquillità, che si tratta di una scommessa vinta, pronta a raggiungerà il suo obiettivo di circa 600mila sportivi, 20mila istruttori sportivi e 10mila strutture sportive nei primi 3 anni di vita …quindi let’s wagading !