QUALI SARANNO I TREND DELLA COMUNICAZIONE DIGITALE 2016?

Bella domanda. Non è certo facile la risposta a questo quesito, poichè segreti sono i progetti dei big player di settore, a cui stanno lavorando in questi mesi e di certo ci aspettiamo grandi novità, soprattutto per ciò che riguarda i principali Social Network, la messaggistica on-line, e i il rapporto tra aziende e big data. Andiamo alla scoperta di quali secondo noi (e secondo la rivista di settore Marketing Week) saranno le novità per l’anno che è appena cominciato.

COMMERCIO ELETTRONICO CON LA MESSAGGISTICA ON-LINE

Il commercio digitale on-line è diventato una realtà negli anni scorsi grazie ai grandi player del settore (Amazon, E-Bay, ecc). Ma ciò che si sta affermando negli ultimi mesi del 2015 e che sarà una costante per l’anno appena iniziato è la compravendita di prodotti e servizi mediante app di messaggistica on-line. Infatti queste stanno profondamente cambiando il rapporto tra aziende e consumatori. Infatti quest, inizialmente sviluppate con l’intento di fornire un servizio di supporto ai clienti, si è ben trasformato nel sistema per gestire prenotazioni ed effettuare acquisti in tutta comodità.

“Soprattutto nei marchi di beni di consumo, tutto sta cambiando e tutto sta spingendo verso la messaggistica”, dice il responsabile della strategia digitale e marketing del dipartimento Cloud EMEA Jeremy Waite . Egli sostiene che questo è perché contattando i marchi attraverso le piattaforme dei messaggi è più facile acquistare, è “naturale e senza attrito di email ed infine è una bellissima esperienza”. Facebook diventa il brand che è all’avanguardia di questa nuova nuova modalità di acquisto, soprattutto dopo le partnership avviate tra la sua app “Messenger” e retailer americani Everlane and Zulily. Inoltre la compagnia aerea KLM confermò a Novembre l’accordo in base al quale i passeggeri dei voli della compagnia olendese di poter offrire la conferma della prenotazione e il boarding pass direttamente su Facebook, evitando le mail, il cui difetto diventa il filtro spam e l’utilizzo sempre minore da parte degli utenti, vista l’enorme mole di mail spazzatura. 

PRODOTTI E SERVIZI ESCLUSIVAMENTE DISPONIBILI ON-LINE

Nel 2016 la Atom Bank sarà la prima banca inglese ad offrire i propri servizi esclusivamente on-line da mobile, senza utilizzo sia di sportelli fisici e nemmeno la possibilità di accedere mediante laptop. Infatti questa banca utilizzerà esclusivamente la app per smartphone per l’accesso ai propri dati personali e l’accesso al conto. Questa idea è frutto della Metro Bank e del suo fondatore Anthony Thomson.

Nel 2020 saranno circa 6.1 miliardi di utenti dotati di smartphone, e quindi il rapporto tra brand e consumatori si sposterà sul mobile, dove sempre più brand offriranno i propri prodotti/servizi attraverso la propria app. Oggi sono tanti gli esempi di successo di brand che utilizzano solo il mobile per il proprio business: casi di successo sono Uber, Snapchat, Whatsapp. Il futuro è già adesso.

GUERRA DELLE CONSEGNE PIU’ VELOCI E AFFIDABILI

Altro tema caldo è la guerra delle consegne. Proprio così. Infatti le aziende in questi ultimi anni si scontrano a colpi di spedizioni in giornata, spedizioni gratuite, sconti e un servizio di consegna che diviene sempre più veloce ed efficente. Ad un prezzo sempre più basso. Amazon si fa portatore di questa nuova corrente di pensiero, che vede il cliente al centro della sua attenzione, con un servizio di consegna sempre più veloce e affidabile, con consegne in giornata e prezzi assolutamente concorrenziali, soprattutto con l’introduzione del servizio Prime now. A tenergli testa, almeno nel Regno Unito, a quanto sembra, è Argos, che riesce ad offrire lo stesso servizio di consegna in giornata su tantissimi prodotti disponibili.

I consumatori chiedono già la convenienza e la soddisfazione immediata, grazie al numero di applicazioni che offrono servizi a risposta rapida, come la distribuzione di cibo e taxi, ma queste aspettative stanno ora permeando tutte le categorie di prodotti. I rivenditori dovranno decidere di offrire servizi più rapidi o clienti che insoddisfatti vanno altrove.

MARKETER A CAPO DEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE

Si potrebbe sostenere che questa tendenza si è già verificata, in quanto la ricerca della società Heidrick & Struggles rilasciata nel mese di ottobre ha dimostrato che le aziende britanniche si rivolgono sempre più marketer per la nomina dell’Amministratore Delegato. Infatti più di un quinto di FTSE 100 amministratori delegati hanno un background di marketing e comunicazione.

Questa predizione trova in accordo molti professionisti del settore, tra cui Nina Bibby, Direttore marketing e vendite della società O2 e Anna Hill, CMO per Disney in UK e Irlanda. I motivi sono da ricercarsi nel più stretto contatto che queste figure instaurano con i clienti finali, oggigiorno vero fulcro e ricchezza per un’azienda.

MAGGIORE CONTROLLO DEI PROPRI DATI PERSONALI

Ci sono diversi motivi che 2016 sarà l’anno in cui i consumatori affermano la proprietà dei loro dati personali , privando così i marchi del diritto di trattarli come propria risorsa di business.

In primo luogo, il Ministro dell’Interno britannico Theresa May ha segnalato la sua intenzione di far passare la nuova legislazione – soprannominata ‘Statuto Snooper’ – che da mandato ai fornitori di servizi Internet di rendere i dati di navigazione dei clienti a disposizione dei servizi di sicurezza.

In secondo luogo, l’Unione europea ha appena approvato il testo del suo regolamento generale sulla protezione dei dati. Le aziende dovranno prepararsi per la sua attuazione a partire dalla fine del 2017. Requisiti includono che le società che trattano dati ad alto rischio devono nominare un responsabile per la protezione dei dati e avvisare i clienti ogni volta che si verifica una violazione degli stessi, oltre ad avere il consenso “inequivocabile” per l’elaborazione dei dati . Molte aziende possono consentire ai clienti di gestire i propri dati per gestire i rischi e i costi di archiviazione da soli.

Infine, una rinnovata spinta da parte del governo inglese sul suo programma Midata potrebbe costringere le marche per dare più dei dati dei consumatori indietro.

IL PROGRAMMATIC ADVERTISING UTILIZZANDO I MEDIA TRADIZIONALI

Il programmatic adv ha continuato ad allungare i suoi tentacoli in tutti i settori della pubblicità quest’anno . C’è stato un maggiore assorbimento della tecnologia dei marchi e delle loro agenzie, con un aumento della percentuale di spazio pubblicitario acquistato tramite il metodo programmatic, in cui i marchi pagano per il pubblico invece di posizioni di annunci specifici. Questo metodo pubblictario rappresenterà il 70% della spesa pubblicitaria online nel Regno Unito il prossimo anno, così come eMarketer prevede.

Nel 2016, la programmatic adv inizierà a prendere anche i media tradizionali. E’ un processo lento per ciò che riguarda la TV, ma la crescita è probabile che sia più esplosiva nei media esterni, dove ad ogni fotogramma pubblicitario nel Regno Unito è stato assegnato un codice univoco di 10 cifre per consentire l’acquisto automatico tramite software. Il volume dei siti dei media esterni, e la flessibilità quasi illimitata dei tempi della campagna e la durata sugli schermi esterni, vedrà la percentuale di out-of- home media superare quella della TV in tempi brevi. 

Esempi di successo in questo ambito sono rappresentati da Sky, che è riuscita a coordinare i suoi messaggi, rendendoli on-line ed off-line, entrambi molto efficaci, ed ITV che è riuscita a coordinare i suoi messaggi pubblicitari e sincronizzare pubblicità TV e campagne on-line.

Insomma il 2016 si preannuncia un anno ricco di novità e siamo sicuri:  sarà un anno in cui per noi marketer ci sarà molto da lavorare (fortunatamente).