Social Media Trifecta: un modo nuovo per interpretare le proprie attività sui Social Media

Quando si parla di Social Media in automatico ci vengono in mente i vari Facebook, Twitter, Instagram, Google+ e via discorrendo. Inoltre, noi che siamo professionisti del settore riconosciamo le grandi opportunità insite in questi canali (se ben utilizzati) di far conoscere la propria realtà o le realtà dei propri clienti al target di riferimento.

L’obiettivo deve essere quello di incrementare la brand awareness e insieme a questa i profitti aziendali derivanti le conversioni.

Per ottenere quelli che sono gli obiettivi appena citati, si fa riferimento a quello che gli studiosi definiscono “The Social Media Trifecta”, uno studio che individua 3 strumenti utili per raggiungere gli scopi ultimi del Social Media Marketing.

A tal riguardo si individuano:

  • Paid Media: quando paghiamo un medium per fare pubblicità al nostro brand (Facebook Ads ad esempio è un strumento pay poiché paghiamo il canale social per far apparire al nostro target il post che intendiamo pubblicizzare);
  • Owned Media: include tutti i nostri asset digitali dei quali abbiamo il pieno controllo: sito, e-book e account social sono strumenti per i quali, se sviluppiamo un buon piano di ottimizzazione, riusciamo a raggiungere i clienti ovunque siano dislocati;

  • Earned Media: questo è lo strumento per il quale abbiamo il minor controllo ed è rappresentato dai mezzi di comunicazione altrui che parlano di noi. In questo caso anche i nostri clienti che utilizzano i propri social per parlare del nostro brand sono da annoverarsi come earned media. In generale l’accezione data al termine indica i fan del nostro brand che attraverso il passa parola (word of mouth) parlano positivamente di noi. Secondo dati Nielsen circa il 92% di chi si usa i social media fa pubblicità ai propri marchi preferiti;

L’intersezione di questi 3 strumenti ci consegna la Social Media Trifecta:

social media trifecta

A seconda delle intersezioni abbiamo 3 conseguenze: Paid ROI che deriva dall’intersezione di Paid ed Owned Media; Content Curation, che deriva dall’intersezione tra Earned e Owned (che successivamente decliniamo come user generated content); infine abbiamo Influencer Marketing dall’intersezione di Paid ed Earned, quando cioè ci avvaliamo degli influencer per far pubblicità al nostro marchio.

Dando una sbirciata al web, mi sono imbattuto in un’infografica molto interessante circa l’importanza della Social Media Trifecta, e sono contento di condividerla con i miei lettori. Nello specifico si individuano 5 modi utili per sviluppare le proprie campagne, tenendo a mente queste tre distinti mezzi e le loro intersezioni. Attenzione agli Earned Media, come mostrato dalla grafica:

Trend di earned media ed owned media

Prima di tutto occorre dire che gli Earned Media influenzano gli Owned, proprio perchè i contenuti prodotti da quelli che sono i nostri fan tendono ovviamente ad avere un’incidenza su quello che viene prodotto da noi in azienda (sono i fan a definire la marca ed è difficile che l’azienda possa definire, se non in minima parte, ciò che i clienti pensano della stessa).

Generare campagne sui contenuti autogenerati dai nostri fan

Lo user generated content è una risorsa preziosa per le aziende, che possono ottenere contenuti da pubblicare sui propri canali senza aver bisogno di sviluppare a tavolino chissà quale campagna. Studiate ciò che accade con il monitoring e agite di conseguenza. In definitiva date voce ai clienti e rafforzate la relazione con loro!

L’esempio è quello di Amazon con la sua Box Campaign:

Pubblicizzate solo il meglio di voi

Prendere i post che hanno ottenuto il maggior riscontro organico per trasformarlo in post da Paid Media (ad esempio un post divenuto virale sul nostro canale Facebook e che ben ci rappresenta potrebbe essere oggetto di sponsorizzazione su Facebook Ads) per farci conoscere a chi ancora non è entrato in contatto con noi. Da Owned Media si passa a Paid Media.

Gli algoritmi ci vengono in aiuto

La matematica in questo lavoro è più importante di quanto pensiate. Per questo occorre studiare la nostra reputation e quella dei competitor mediante gli algoritmi degli Earned e Owned Media che potrebbero salvarci la vita!

 

Produrre user generated content con i propri prodotti

Cosa c’è di meglio che utilizzare i propri prodotti per farsi pubblicità sui social? Pensateci: potete ottenere contenuti autogenerati dagli utenti senza fare il minimo sforzo. Ovviamente bisogna fare in modo da favorire la creazione di questi contenuti: un packaging divertente, un prodotto innovativo, un’occasione d’uso particolare, possono risultare infatti utili allo scopo.

Prendiamo l’esempio di Starbucks:

Conclusioni

Riuscendo ad intersecare, nella propria strategia di social media marketing, Owned, Paid e Earned Media, si riusciranno a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi nella nostra strategia. Ma questi 3 elementi hanno un comune denominatore: l’utente. Occorre far partecipare i fan alla vita del nostro brand ed essere aperti al dialogo e alla partecipazione. Aprirsi ad una relazione biunivoca e non semplicemente far pubblicità ai propri prodotti può risultare la migliore strategia possibile da intraprendere e con risultati potenzialmente strabilianti!