Storytelling Campari: da femme fatale a Clive Owen con Killer in Red 

Il brand di bevande da vita al Campari Red Diaries, una nuova campagna di comunicazione che si compone di un corto che sia chiama Killer in Red, a cura di Paolo Sorrentino e che vede come protagonista Clive Owen. Questo short movie ha dato il via anche al nuovo calendario, molto diverso rispetto dal suo solito: avete presente le dive di Hollywood fasciate in strepitosi abiti peccaminosi color rosso fuoco avvampare di desiderio mentre sorseggiano un Campari? Roba molto da macho, n’è vero?

Ecco.. scordatevi tutto. Lo scenario per il 2017 sarà totalmente rovesciato: niente più femme fatale a fare da protagoniste di calendario e spot, poichè per quest’anno a rubargli la scena sarà un soggetto virile, dannatamente mascolino e notoriamente sexy, chi?  Signore e signorine parliamo niente poco di meno di: Mister Clive Owen!
E che c’incastra un attore con il suo palmares con la pubblicità? Non si direbbe essere proprio il suo target..

Paolo Sorrentino e Clive Owen: altro che testimonial Campari

D’altronde è affar noto quanto l’attore britannico sia reticente ad allontanarsi dall’interpretazione di ruoli quando si allontanano da quelli di natura cinematografica, salvo che a dirigere non vi sia un autore prestigioso e di talento come è accaduto per la serie televisiva The Knick di Steven Soderbergh, o come in questo caso da Paolo Sorrentino, regista del momento che, riportando le sue esatte parole, giudica come un artista unico e tra i migliori in circolazione a ragione dell’uso che riesce ad imprimere nelle sue realizzazioni attraverso la sua immaginazione visionaria.

Anche perché trattasi di un cortometraggio piuttosto che del format di uno spot pubblicitario tradizionalmente inteso. 

Genio e sregolatezza, il mix scelto da Campari

Insomma testosterone anglosassone e puro genio partenopeo pare essere la formula vincente scelta a questo turno dal brand per promuovere le altre ricette di sintesi che vedono invece la loro bevanda alcolica da protagonista quando finisce nei bicchieri che animano la nostra vita a suon di cocktail.
Come da tradizione per il momento, fino ad oggi, ciascun mese dell’anno del calendario Campari era scandito e si contraddistingueva per la scelta di donne nei panni delle femme fatale rigorosamente vestite nel colore che contraddistingue la bevanda, ovvero in rosso rubino; ammiccanti, affascinanti come irresistibilmente seducenti hanno catturano da sempre l’obiettivo del fotografo nell’atto di immortalarne il desiderio! La donna incarna il gusto di essere consumato, il click-meccanismo diabolico insito nell’atto seducente di cedere alla tentazione intrinseca al farlo parimenti a quello che deve evocare il marchio, mescolato ad arte nei famosi cocktail, così come lo hanno reso noto nel mondo. Come a sussurrarci mefistofelica, per ricordarci che basta guardarli per cadere in un attimo nella loro trappola magnetica, dopodiché non vi è redenzione alcuna che tenga, ne pentimento alcuno che possa valere qualcosa per redimersi d’aver ceduto nel farlo!

Eccone un esempio tratto dall’ultimo calendario, che vede come protagonista Kate Hudson (foto tratta dal blog Look da Vip):

Invece nel cortometraggio di Sorrentino la prospettiva si ribalta, ed è Clive Owen nei panni di un celebre bartender degli anni ’80, all’anagrafe Floyd ad avere il potere di sedurre le sue “vittime” in quanto dotato di uno straordinario talento, ovvero quello di anticipare prevedendo i gusti di chi consumerà i suoi cocktail.
Nella fattispecie immagina come ha avuto origine quello denominato: ‘Killer in Red‘ e quindi la storia che vi si cela dietro. 

 

La leggenda narra che Floyd abbia il talento di leggere nella mente dei clienti e servire quindi il cocktail perfetto per il carattere di ciascuno! cit. Franz Russo

 

Immancabile quindi nella trama, come a rubare la scena l’insindacabile donna in rosso come le conclusioni aperte in pieno stile Sorrentino, le cui chiavi di lettura sono poliedriche tante quante le prospettive di chi le racconta – le storie – cosicché la filosofia di Campari, intrinseca giunga a compimento, secondo cui appunto ogni cocktail racconta una storia e nel girato a narrarla è il suo creatore, il bartender. 
La magia del cinema ottiene così il suo compimento ed il cerchio della narrazione si chiude con una fine che non è una chiusa, bensì sancisce un nuovo inizio-principio, perché si sa, le storie non finiscono mai e non aspettano altro che essere raccontate.

Come ti promuovo il Campari con lo storytelling

Sapevate che Campari ha inventato 13 formule Cocktail, detta: ‘The Mixology Map’? Probabilmente dev’essere stato questo l’input a far pensare che ognuna di esse potesse equivalere ad una storia da raccontare – tant’è: ‘Every Cocktail Tells a Story’ – una per ogni mese, chissà; d’altronde ogni cocktail è portatore sano di una storia che non aspetta altro di essere raccontata-tramandata. E le storie toccano noi da vicino, ci coinvolgono persino in prima persona o le abbiamo udite o più semplicemente narrate, ma le abbiamo successivamente distorte a nostro piacimento o modificate, inventandone di nuove e mai sentite perché solo immaginate. Alla pari di Floyd che sta ricordando, inventando verità o finzione, dove affondano le radici del suo racconto?
Poco importa perché ogni storia è legittima!
Pertanto l’episodio di ‘Killer in Red’ – il trailer- apre solo una campagna Campari Red Diaries, che vedrà un susseguirsi di 12 storie di cocktail in cui verranno coinvolti tra i bartender di maggior talento raccontate da un altrettanto regista italiano di talento emergente, alias Ivan Olita.
Al centro delle narrazioni il processo decisionale che ci guida nella scelta dei cocktail che intendiamo consumare legato a quanto pare con la capacità dei bartender di realizzarli, avendo in mente di evocare in noi una sorta di coinvolgimento emotivo eguale o assai molto vicino.

Mai tradire la tradizione

Ciononostante, riprese a parte, Campari non rompe lo schema con la tradizione del calendario, che stavolta come negli anni scorsi uscirà in una tiratura limitata di 9.999 copie prodotte, che non andranno in vendita bensì distribuite ai soli amici di Campari come ricordo. Ogni mese ritrarrà le 12 storie con ciascun bartender – Bartender Stories – coinvolto come protagonista ad opera dell’acclamato fotografo argentino Ale Burset incaricato di catturarne l’essenza rappresentativa delle rispettive trame-narrazioni.
J. Walter Thompson Milano ha ideato il concept di Campari Red Diaries, compresa la storia originale Killer in Red, di cui Paolo Sorrentino ha firmato la sceneggiatura.

Campari Red Diaries, e quindi anche Killer in Red, sono una produzione Filmmaster Productions.

Agenzia creativa: J. Walter Thompson Milano

Casa di produzione: Filmmaster Productions

CORTOMETRAGGIO KILLER IN RED:

  • Regista: Paolo Sorrentino
  • Sceneggiatore: Paolo Sorrentino
  • Protagonista: Clive Owen
  • La signora in rosso: Caroline Tillette
  • Altri attori: Tim Ahern, Linda Messerklinger, Tom Ashley, Steve Osborne, Emily M. Bruhn, Denise Capezza
  • Direttore della fotografia: Daria D ’Antonio
  • Musiche originali: Lele Marchitelli
  • Scenografo: Andrea Rosso
  • Costumista: Carlo Poggioli
  • Acconciature: Aldo Signoretti
  • Trucco: Maurizio Silvi

Se ami le storie, quelle che vendono, non puoi per questo esimerti dal vederlo ,anzi, sei condannato a farlo, lo sai tu e lo sappiamo anche noi.

Non hai via di scampo, dalla storie non si scappa quando ci catturano e per farlo fanno prigioniera la nostra preziosa attenzione!

Prima di lasciarci però ci tengo a segnalarti un’altra iniziativa per far uscire il bartender che è in te o far affermare magari quello che si annida anonimo tra i lettori di Pop Up Magazine – se poi ce la fai dovrai offrirmi come minimo da bere – di Molinari che promuove il proprio brand attraverso un reality televisivo ‘Bartendency‘ che andrà in onda sul canale Fox in esclusiva sulla piattaforma SKY. Affrettati per partecipare al casting del programma, il bartender vincitore dell’edizione 2017 potresti essere proprio tu! 

Crediti foto