Nella notte fra il 14 e il 15  ottobre la città di Benevento è stata colpita da un violento nubifragio che ha causato non pochi danni. Il fiume Calore è esondato, invadendo strade, scantinati, case, fabbriche e uffici, provocando anche dei morti. Tra le aziende maggiormente colpite, troviamo anche il Pastificio Rummo: storico pastificio sannita.

Al momento del disastro, 15 persone erano all’interno dell’azienda a lottare contro l’acqua e il fango mentre venivano distrutti macchinari, materie prime e prodotti finiti.

A seguito della notizia, l’aiuto dai social non è mancato: è stato lanciato l’hashtag ufficiale #SaveRummo: un pacco di pasta fa la differenza, diventato virale in pochissime ore.

L’evento creato su Facebook, ha raggiunto circa 106.000 persone, e i partecipanti sono più di 90.000, numeri da capogiro e che confermano la viralità dell’evento.

Come possiamo fornire il nostro aiuto?

Basterà confermare la propria adesione all’evento, invitare quanti più amici possibile, acquistare un pacco di pasta Rummo, un bel selfie e #SaveRummo.

Nella giornata di ieri la giornalista Selvaggia Lucarelli ha pubblicato su Facebook un bellissimo selfie con un pacco di pasta da loro prodotta (specificando che però lei la acquistava anche prima della tragedia).

Il post ha avuto oltre 40.000 Like e più di 2.000 commenti di fan che hanno confermato la propria solidarietà al pastificio.

Oltre che su Facebook, la viralità dell’evento è stata confermata anche da Twitter dove sono migliaia i cinguettii con foto dei pacchi di pasta contornati dall’hashtag ufficiale.

Gli addetti Marketing del Pastificio sono stati (a mio modesto parere) geniali.

Nella disgrazia hanno saputo trovare lo slogan vincente per conquistare la solidarietà degli utenti dei social network più utilizzati, andando poi a creare un evento e un hashtag vincente.

Tutti oggi si sentono maggiormente motivati ad acquistare un pacco di Pasta Rummo piuttosto che di Barilla (Sig. Barilla, non me ne voglia… si tratta di solidarietà).

Ma perchè #SaveRummo è riuscito a diventare virale?

I social sono già emozionali di per sé. Inoltre, un appello lanciato su Facebook riesce a contare sicuramente più adesioni rispetto ad un appello televisivo.

Oramai la TV viene seguita maggiormente di sera, quando rientriamo a casa dopo la giornata di lavoro. A Facebook, Twitter, Google+ e Instagram, invece siamo sempre connessi. Parliamo, inoltre, di solidarietà verso un marchio produttore di pasta, quindi di un prodotto presente nelle case di ognuno di noi. Fosse stato uno slogan del tipo #SaveFerrari: un’auto fa la differenza, comprendiamo tutti che sarebbe stato ben più di difficile gestione e ovviamente in pochissimi avrebbero potuto permettersi una spesa del genere.

Rummo ha dato una svolta rispetto al nostro modo di concepire la solidarietà Fino a qualche tempo fa, si istituivano raccolte di beneficenza fuori dai supermercati, in cui si effettuavano le donazioni di beni di prima necessità.

Ad oggi, invece, ci viene richiesto solo l’acquisto di uno o più pacchi di pasta, portando quindi Rummo a mantenere uno standard di vendite alto, e noi sostenitori non facciamo in realtà nulla di diverso dal solito, se non provare un marchio nuovo (per chi prima di questa campagna, non lo avesse mai visto sugli scaffali).

Insomma la solidarietà oggi acquista una nuova forma, e si tiene al passo coi tempi.