Pubblicità Lavazza: lo spot “Good Morning Humanity” con le parole di Charlie Chaplin
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Per l’argomento di oggi, vogliamo tornare a parlarvi di spot famosi: infatti abbiamo in diverse occasioni discusso di questo topic, come ad esempio quando vi abbiamo parlato delle pubblicità più iconiche del brand D&G.
Oggi invece vi parliamo della nuova pubblicità Lavazza, che stiamo ammirando in TV in questi ultimi giorni, dal titolo “Good Morning Humanity”, che sta facendo molto parlare di sè per il messaggio sotteso allo spot.
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Spot Lavazza: le parole di Charlie Chaplin ad ispirare l’umanità
Per la nuova pubblicità Lavazza è stato scelto un protagonista d’eccezione: Charlie Chaplin.
Infatti gran parte dello spot Lavazza è basato sul celeberrimo discorso proclamato dall’attore americano nel 1940 in un suo famoso film, “Il grande dittatore”, pellicola interamente realizzata da Chaplin come parodia satirica sul movimento nazista (e in generale sui regimi totalitari dell’epoca) e sul personaggio di Adolf Hitler.
Questo film ha ricevuto nel 1941 cinque candidature al premio Oscar, inclusi miglior film e miglior attore allo stesso Chaplin. Questo film è considerato uno dei suoi capolavori e uno dei più celebri della storia del cinema, tanto che nel 2000 l’American Film Institute lo ha inserito al trentasettesimo posto nella classifica delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi.
Nello specifico le parole dello spot sono state estrapolate dal famoso discorso finale che Chaplin fa alla nazione, che diviene un vero e proprio manifesto di libertà, quest’ultima divenuta nelle ultime settimane di nuovo argomento di forte discussione.
L’attore americano espone la sua visione di un mondo più giusto e umano in questo modo:
“Mi dispiace. Ma io non voglio fare l’imperatore. No, non è il mio mestiere. Non voglio governare, né conquistare nessuno; vorrei aiutare tutti se è possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi.
Tutti noi, esseri umani, dovremmo aiutarci sempre; dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro.
In questo mondo c’è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica. Ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotto a passo d’oca a far le cose più abiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi; la macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’abilità ci ha resi duri e cattivi.
Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, la vita è violenza, e tutto è perduto.
L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti. La natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne, bambini disperati. Vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono, io dico: non disperate, l’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero. L’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano, l’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori.
E il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti! Uomini che vi sfruttano! Che vi dicono come vivere! Cosa fare! Cosa dire! Cosa pensare! Che vi irreggimentano! Vi condizionano! Vi trattano come bestie! Non vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate coloro che odiano solo quelli che non hanno l’amore altrui.
Soldati! Non difendete la schiavitù! Ma la libertà! Ricordate, Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere: mentivano, non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. I dittatori forse son liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse!
Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere! Eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza!
Combattiamo per un mondo ragionevole; un mondo in cui la scienza e il progresso, diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!”
Pubblicità Lavazza: chi ha realizzato lo spot
Alla campagna pubblicitaria Lavazza, realizzata da Armando Testa, hanno collaborato anche il direttore creativo esecutivo Michele Mariani, i direttori creativi Andrea Lantelme e Federico Bonenti.
La casa di produzione è la Movie Magic International, mentre per quanto riguarda la Consulenza di produzione e gestione licenze abbiamo The Producer International.
Nella pubblicità Lavazza, che dura circa 1 minuto, accanto alle parole di Chaplin appaiono immagini storiche realizzate da Steve McCurry, Dennis Stock e Jerome Sessini, accompagnate dalle note della colonna sonora “Rain, in your black eyes” del musicista Ezio Bosso.
In un’intervista apparsa su Brand News, Carlo Colpo, group marketing communication ha così dichiarato:
“Vogliamo parlare al cuore delle persone con un messaggio positivo che arriva dal passato. Lavazza prende posizione e decide di andare oltre il ruolo affidato alla comunicazione di marca, facendosi portavoce di un appello potente a favore del risveglio della sensibilità individuale. È questo il buongiorno di una “nuova umanità” che fa del progresso, della sostenibilità e della tolleranza le basi sulle quali fondare il nostro prossimo rinascimento”.
Non ci resta che mostrarvi lo spot Lavazza, che da maggio appare sulle principali emittenti televisive e che fa parte di una più ampia campagna Lavazza che comprende l’hashtag #TheNewHumanity e altre iniziative, come un calendario per il 2021 e altre azioni di marca portate avanti dal brand:
Il nostro post dedicato alla nuova pubblicità Lavazza, termina qui. Alla prossima dal vostro Francesco Corvino, sempre qui su Pop Up Mag!