Irriverente ma a fin di bene. Arriva da Amsterdam la piattaforma Give a fuck, che lega il mondo artistico a quello della solidarietà.
Un’iniziativa davvero lodevole, quella di Give a fuck, dove vengono messe in vendita opere d’arte in edizione limitata per raccogliere fondi da destinare ai rifugiati. I lavori degli artisti che si sono resi disponibili sono decine e hanno tutte un tema, diciamo in comune, diciamo verbalmente e semanticamente forte, quel “give a fuck“ che non è turpiloquio fine a se stesso, ma claim di pancia, capace di scuotere gli utenti a fare qualcosa di concreto per chi si trova in difficoltà. Fino al 23 dicembre – quindi quale migliore occasione per un simpatico e veramente utile regalo di Natale – si può andare sul sito, visionare le decine di lavori ancora disponibili e comprarne qualcuno per se o per i propri cari. Un gesto di solidarietà, ma anche un’occasione per acquistare un’opera in edizione limitata, con un valore artistico e uno umanitario. Si va dai 25 ai 500 euro, quindi un investimento accessibile a tutti. La piattaforma di beneficenza, che collega la comunità creativa alle cause sociali, nasce da un’idea dell’agenzia creativa indipendente Wieden + Kennedy Amsterdam. La prima sfida per la piattaforma, lanciata lo scorso 9 dicembre, è quella di raccogliere fondi per i profughi. I proventi, escluse le tasse e i costi di spedizione, saranno devoluti alla Ong catalana Proactiva Open Arms, gruppo di guardie costiere volontarie impegnate a soccorrere i profughi e attualmente presenti sulle coste greche. Oltre 60 artisti, illustratori, designer, provenienti da tutto il mondo hanno creato e donato le opere presenti sul sito, più di 100 pezzi unici o in edizione limitata, lavori dissacranti, poetici, colorati, intensi ma anche carichi di senso, capaci di far riflettere sul clima schizofrenico di un mondo che sembra aver perso le coordinate del buon senso e il senso di responsabilità. E allora ben venga un urlo ruspante e sincero come quello della piattaforma Give a fuck.