Acquisti online: da oggi si può vendere su Facebook 

Chi di voi non ha mai acquistato online? Negli ultimi anni si assiste ad uno sviluppo esponenziale del commercio elettronico, non più solamente dedicato a libri, apparecchi elettronici e abbigliamento, ma in generale tutti i settori sono interessati dal fenomeno delle vendite online.

Ma sono molte le attività commerciali che vorrebbero sviluppare il proprio commercio elettronico, ma non ne hanno conoscenza, ma soprattutto non hanno un budget sufficiente per affrontare le spese collegate all’avvio, e soprattutto alla gestione di un progetto online.

Ma da questo punto di vista la soluzione può essere semplice e a portata di click: vendere su Facebook!

Oggi vendere su Facebook è un fenomeno concreto

Sempre più società stanno sviluppando delle soluzioni utili per vendere direttamente sui social. Noi vi mostriamo l’esempio di Ecwid, una società che mette a disposizione una piattaforma che consente anche alle piccole attività di poter integrare un sistema di vendita elettronica. Tra i diversi servizi in abbonamento vi è anche l’app da scaricare (gratuitamente) per aprire un negozio online su Facebook. Infatti le soluzioni offerte dall’azienda consentono di appoggiarsi sui server Amazon e usufruire, con l’assistenza della società, di tutti i sistemi di vendita direttamente sulla pagina fan del social. Infatti una volta scaricato il programma è possibile scegliere il modello di CSS per personalizzare il negozio, caricare le immagini e descrizioni dei prodotti, e se si possiede già un negozio sul web, è possibile sincronizzarlo al negozio sul social e su tutte le piattaforme utilizzate, contemporaneamente (così da poter anche gestire al meglio le giacenze di magazzino). E tutto questo con un unico pannello di controllo offerto dalla società americana, con base in Russia per ciò che concerne l’Europa.

Per ciò che riguarda i pagamenti il sistema funziona come normale E-commerce ed è possibile addirittura tradurre il proprio negozio simultaneamente in 50 lingue per poter ampliare facilmente e velocemente il proprio mercato.

Inoltre acquistare sul social accorcia il Funnel, ossia il percorso che porta il cliente all’acquisto: si accede al negozio, si clicca sul prodotto, lo si mette nel carrello e lo si acquista da Facebook. Quindi sono di molto accorciati i passaggi che dal social (o landing page) portano all’acquisto del prodotto da parte del cliente. Insomma una bella trovata!

Che benefici ci sono aprendo il proprio negozio su Facebook?

I principali che mi vengono in mente sono:

  • Ottimizzazione dei costi di apertura e gestione di un e-commerce;
  • Meno passaggi per concludere l’acquisto;
  • Maggiori capacità di fidelizzare la clientela, conquistandola con i contenuti offerti dalla pagina, e convincendola subito ad acquistare;
  • Maggiore semplicità nella conclusione dell’acquisto da parte del cliente;
  • Stimolo maggiore per acquisti d’impulso;

Ma attenzione: non stiamo dicendo di sviluppare l’intera attività da soli, poiché è sempre meglio avvalersi di un’agenzia o di professionisti della comunicazione per consentire di raggiungere in poco tempo i risultati attesi.

Che settori sono più performanti per un negozio Facebook?

In questo caso i settori sono diversi, ma a mio modesto avviso, chi decide di comprare su Facebook è colui che potrebbe decidere di acquistare d’impulso un prodotto, magari dopo essere stato coinvolto dai contenuti offerti dalla pagina. Infatti se visito una pagina Facebook che offre un prodotto ad un prezzo abbordabile, posso decidere di acquistarlo direttamente dalla pagina, senza aver bisogno di ulteriori informazioni, se non quelle offerte sul social. Proprio perchè si tratta di un acquisto d’impulso direi che i settori che più si addicono a questo tipo di business sono abbigliamento, locali take away, bigiotteria, o anche coloro che offrono servizi sul territorio (centri benessere, saune, parrucchiere, estetista, ecc) con il quale si può prenotare ed effettuare il pagamento direttamente dalla pagina, recandosi poi in negozio per usufruire del servizio acquistato.

Case history

Sul sito della compagnia ci sono molte case history da cui prendere spunto se si vuole aprire il proprio negozio su Facebook. E noi ve ne parliamo brevemente.

Flow Movement

Flow Movement è un brand americano che vende online i propri corsi di yoga, dance e gym. Con un pubblico rappresentato direttamente da appassionati di queste discipline, l’azienda con sede a New York, ha deciso di offrire i propri corsi (e tutto il materiale compreso di abbigliamento) oltre che sul proprio sito, direttamente su Facebook:

Karbon Speed

Karbon Speed è un brand che si occupa di vendere pezzi di ricambio (soprattutto ruote) per biciclette. L’azienda si trova in California, USA, ed ha già il proprio e-commerce con il quale vendere i propri prodotti. Ma ovviamente trattandosi di un prodotto appannaggio di un pubblico giovanile, quale migliore idea che vendere direttamente i propri pezzi di ricambio su Facebook? Ed ecco a voi il risultato:

The Source Bar

Il Source Bar è un locale inglese che offre musica dal vivo con DJ pronti a far scatenare i ragazzi a ritmo di musica. Quest’attività, avendo avuto un impatto forte sui social, si è posta la giusta domanda: perchè non far acquistare i biglietti dei nostri concerti direttamente dalla pagina Facebook? Il risultato è il seguente:

Conclusioni

Secondo me l’apertura di un negozio Facebook, al di là della società da cui acquistare il servizio, può costituire davvero un modo valido per unire comunicazione social e vendita online, in un unico luogo virtuale, abbattendo i costi e consentendo ai clienti di acquistare velocemente i propri prodotti preferiti. Ma attenzione, come ho spiegato prima l’importante è avere un piano, una strategia forte, ed un professionista o un’agenzia valida alle spalle che possa massimizzare gli sforzi, tramutandoli in vendite. Perchè, ricordate che affidarsi ai professionisti della comunicazione come me o ad altri, è senz’altro il miglior modo per ottenere risultati concentrandosi principalmente sulle proprie attività, senza preoccuparsi anche della comunicazione.