Microsoft investirà 10 miliardi di dollari in OpenAI secondo alcune indiscrezioni, che riportano dell’interessamento del brand alle performance di ChatGPT e DALL-E
L’AI sta divenendo parte integrante delle nostre vite. Anche in campo professionale, sentiamo un gran parlare di Intelligenza Artificiale e di tool in grado di aiutare o addirittura sostituire il nostro lavoro. Scalpore ha fatto e continua a suscitare l’utilizzo di ChatGPT per la realizzazione di contenuti per il web. Questo ha attirato l’attenzione del colosso Microsoft, che già in passato ha finanziato OpenAI con 1 miliardo di dollari. Infatti, secondo alcune indiscrezioni emerse su Social Media Today, il gigante informatico ha messo gli occhi sulla startup OpenAI ed è pronto ad investire circa 10 miliardi di dollari per l’ottimizzazione di ChatGPT e DALL-E. L’obiettivo è ottimizzare le soluzioni a disposizione, in vista del lancio di questi strumenti su alcuni dei prodotti di punta a marchio Microsoft, come 365, LinkedIn e Bing.
Al termine del round di investimenti, si vocifera persino che Microsoft sia pronta ad acquisire il 49% delle quote di OpenAI per circa 29 miliardi di dollari. Secondo i termini dell’accordo, secondo quanto riferito, Microsoft otterrà una quota del 75% dei profitti di OpenAI, fino a quando non recupererà i soldi del suo investimento, dopodiché entrerà nel capitale societario della startup.
Cifre da capogiro, ma che ci fanno ben capire come questa tecnologia sarà il futuro prossimo nell’ambito del web.
Cosa farà Google se Bing introdurrà ChatGPT all’interno del suo motore di ricerca?
Al momento, Google fa sapere di non essere interessata all’AI, per via di possibili errori nel restituire risultati di ricerca soddisfacenti. Ma va da sé che Big G. non dice tutta la verità, e siamo sicuri che stia già lavorando dietro le quinte per restituire una soluzione all’avanguardia anche da questo punto di vista.
Questo perchè occorre:
- tenere alla larga la concorrenza di Bing e Microsoft;
- riuscire a capire quali siano i contenuti realizzati con l’AI;
- migliorare l’aspetto della ricerca degli utenti, restituendo dei risultati pertinenti, al tempo stesso ottimizzandone i profitti;
Nel frattempo, si stanno studiando delle soluzioni ad hoc per individuare i contenuti realizzati con l’AI, per andare incontro ai problemi di copyright emergenti con tale tecnologia.
Ma già oggi sono tanti i siti web che cercano di ridurre i costi, pompando testi realizzati con ChatGPT e ottimizzandoli per la SEO, nella speranza di massimizzarne il traffico. Ma tali risultati sono generalmente piuttosto blandi, almeno per il momento.
Vedremo come evolverà la situazione, ma di fatto siamo già entrati in una nuova era: quella dell’Intelligenza Artificiale!