L’ultima campagna pubblicitaria Nivea: il sapone che “sbianca”

L’ultima campagna pubblicitaria Nivea nel Regno Unito ritrae una ragazza che, dopo aver utilizzato la miracolosa crema, vede la sua pelle letteralmente sbiancarsi, tanto da attirare l’attenzione dello stereotipato padre che accompagna il figlio a scuola.

L’annuncio in questione promuove la crema Natural Fairness, che sarebbe stata pensata per quelle donne con una pelle scura, in modo da poter ottenere, in maniera del tutto naturale, una “pelle visibilmente illuminata”.

Un portavoce del brand ha cercato di scusarsi per l’accaduto, giustificando slogan e campagna con un discorso relativo alle “diverse cure di cui i tipi di pelle necessitano” e che il prodotto riuscirebbe ad assecondare.

 “ La nostra intenzione non è mai quella di offendere i nostri consumatori. Riconosciamo anzi il diritto di ognuno di loro di scegliere i prodotti in base alle loro preferenze personali. Siamo guidati da questo spirito nell’offrire loro prodotti per la cura della pelle di alta qualità.”
Purtroppo ormai il danno era fatto e la campagna ha attirato l’attenzione dei media che hanno parlato dell’argomento. A ciò si aggiunge il fatto che non è la prima volta che Nivea incappa in questa sorta di problema “comunicativo”. Poco tempo fa infatti il brand tedesco usò lo slogan “Il bianco è purezza” per pubblicizzare un altro prodotto. Il post che era stato pubblicato sulla pagina ufficiale di Facebook, nel quale si vedeva una donna di spalle e in basso la frase al centro delle polemiche, è stato poi saggiamente eliminato.
ultima campagna pubblicitaria della Nivea

Sia chiaro, Nivea è davvero in ottima compagnia. Dove infatti, poche settimane prima dello spot “sbiancante” ha pensato bene di confezionarne uno nel quale una ragazza di colore si “trasforma” in una giovane bianca e coi capelli rossi togliendosi la maglia marrone che indossava.

In questo caso la spiegazione proveniente dalla casa madre Unilever è stata che “lo spot voleva solo testimoniare che rappresentiamo le donne di qualsiasi colore. Ci dispiace se abbiamo offeso qualcuno”. Concetto poi ripreso su Twitter dove è stato cinguettato:

Un’immagine che abbiamo recentemente pubblicato su Facebook ha fallito nell’obiettivo di rappresentare le donne di colore. Siamo profondamente rammaricati del danno che la cosa ha causato.”

Manco a dirlo, anche in questo caso la foto è sparita nel giro di poco.

Un errore si perdona a tutti no? Invece Dove ne aveva già commesso un altro abbastanza macroscopico. Si tratta di una pubblicità che aveva come protagoniste tre ragazze disposte in questo ordine: la prima di colore e riccia, la seconda dalla pelle chiara ma con i capelli scuri e la terza bianca e bionda. Alle loro spalle due fantastici mega poster riportanti il confronto delle pelli delle giovani tra “prima” (parola posizionata sulla ragazza di colore) e ” dopo” (sulla testa della bionda).

Insomma l’ultima campagna pubblicitaria di Nivea non è l’unico caso di poca scaltrezza nello scegliere slogan e creatività delle proprie pubblicità.

Siamo più che certi che davvero dietro non ci sia nessun tipo di pregiudizio e che queste ads siano state realizzate nell’innocenza più totale, ma ogni tanto qualche scrupolo in più bisognerebbe farselo venire prima di accettare il brief dell’agenzia creativa.

Fonte: TheDrum