Creare una nuova App e metterla a disposizione degli utenti è un’attività che può garantire dei guadagni interessanti, non si spiegherebbe altrimenti, d’altronde, come mai tantissime persone ed aziende investono tempo e denaro per proporre applicazioni utili ed innovative.
Ma in che modo si può monetizzare, mettendo in rete una nuova App? Premesso che gli sviluppatori, ovviamente, possono svolgere tale attività per conto di committenti, o anche lavorando presso delle aziende in qualità di lavoratori dipendenti, in quest’articolo vogliamo soffermarci su come si può guadagnare creando un’applicazione di proprietà.
Anche chi non è uno sviluppatore, peraltro, può lanciarsi in una simile avventura imprenditoriale, commissionando il lavoro desiderato a un professionista e divenendo il proprietario del prodotto finale.
Come monetizzano, quindi, i proprietari di applicazioni? Andiamo a scoprire i diversi casi, fermo restando che un’App può monetizzare anche in modalità intermedie, ovvero sfruttando più di una delle diverse opzioni che andremo ora ad elencare.
1 – App a pagamento
Se un’App è a pagamento, l’utente deve riconoscere una determinata cifra per poterla avere a disposizione sul proprio dispositivo, e il guadagno dello sviluppatore, o comunque del proprietario della App, deriverà proprio da tali introiti.
Le App hanno di norma un costo molto contenuto, ma il medesimo, ovviamente, va moltiplicato per tutti gli utilizzatori, dunque gli orizzonti di business sanno essere davvero interessanti.
È emblematico, da questo punto di vista, il caso di WhatsApp, applicazione di messaggistica istantanea che oggi non può assolutamente mancare sugli smartphone.
Ai suoi albori, infatti, questa App prevedeva un canone annuo di 0,89 euro, cifra che, moltiplicata per i milioni di fruitori, si traduceva in un enorme guadagno per i suoi fondatori.
Il resto è storia: il grande successo riscosso da quest’applicazione portò il colosso Facebook ad acquistarla per poco meno di 20 miliardi di dollari.
2 – App gratuite con funzioni avanzate a pagamento
Tantissime applicazioni, lo sappiamo, sono scaricabili gratuitamente sul proprio dispositivo, ma per poter usufruire di funzioni avanzate è necessario effettuare un pagamento.
Sono numerose le App che optano per quest’opportunità di monetizzazione, tra quelle italiane si può ricordare ad esempio la briscola DigitalMoka, vero punto di riferimento per gli appassionati di questo gioco di carte.
Questa formula sa rivelarsi vincente in quanto gli utenti hanno modo di apprezzare personalmente l’utilità e tutti i punti di forza dell’applicazione nelle sue funzioni basiche, di conseguenza è assai frequente che siano ben propensi ad effettuare un pagamento per poter usufruire anche delle funzioni avanzate.
3 – App gratuite con Advertising
Un’altra modalità tramite cui si può monetizzare lanciando una nuova App è quella che prevede l’offerta gratuita del prodotto, corredata però da pubblicità.
L’utente, dunque, non paga nulla, gli verranno tuttavia proposti dei messaggi pubblicitari che consentiranno al titolare della App di maturare un guadagno.
Esistono diversi circuiti di Advertising specifici per le applicazioni, fermo restando che chi possiede una App può scegliere anche di prevedere degli spazi pubblicitari frutto di accordi privati con gli inserzionisti.
4 – App gratuite con gestione dei dati personali a fini di marketing
La monetizzazione di una App non dev’essere necessariamente diretta: una forma di monetizzazione indiretta può essere legata, ad esempio, al reperimento dei dati personali degli utenti (previo consenso, come stabilito dal GDPR) i quali possono in seguito essere gestiti per le finalità di marketing più disparate.
Questa formula è probabilmente meno consueta rispetto ad altre, ma se ben strutturata può garantire dei ritorni economici molto importanti.