Anche l’ultima edizione dello STREEAT Food Truck Festival, il tour itinerante della gastronomia su ruote, ha fatto registrare numeri da record e partecipazione attiva da parte dei consumatori italiani, che apprezzano la possibilità di gustare piatti tipici preparati in questi furgoncini iper attrezzati. Una conferma anche per la food industry nel suo complesso, una delle leve più importanti dell’economia italiana.
La moda del food truck
È ormai da qualche anno che, sulla scia di quanto avviene negli Stati Uniti, si sta diffondendo anche nel nostro Paese la “passione” per i food truck, vale a dire un chiosco su ruote che offre ai clienti una nuova idea di cibo da consumare “on the road”, e che rappresenta soprattutto per i giovani imprenditori che vogliono farsi largo nel mondo della ristorazione, un’opportunità pratica per lanciare la propria attività in una maniera più “leggera” rispetto al classico ristorante.
In Tv e in strada
Se ne è accorta (ovviamente) anche la televisione, e in particolare Italia 1, che ha dato spazio al fenomeno con uno show, chiamato Street Food Battle e andato in onda sul finire dello scorso anno, in cui i migliori food truck italiani si davano appunto battaglia a suon di pietanze e prelibatezze. Dal 2014, poi, esiste anche un vero e proprio festival itinerante, lo STREEAT Food Truck Festival, che coinvolge migliaia di partecipanti e soprattutto il “gotha” dei trucker tricolore, che si è imposto come l’appuntamento più seguito e popolare di questo nuovo modo di pensare la cucina.
Il successo dello STREEAT Festival
Dal mondo fisico a quello virtuale, anche sulla Rete questa tendenza trova una sponda ulteriore, come dimostra il caso di Mr. Max Osteria del Gnocco Fritto, che con la sua versione “On The Road” si è fatto conoscere per l’appunto al Festival e si sta facendo strada (perdonate il gioco di parole) come punto di riferimento per chi cerca catering a Milano e in altre parti d’Italia, grazie a una proposta gustosa e originale, basata sul piatto tipico della zona emiliana, il gnocco fritto, declinato in diverse versioni e realizzato su tre diversi mezzi, ovvero furgoncino Volkswagen, Ape o addirittura Risciò.
Non più solo cibo di strada
Una notizia che conferma come il “cibo di strada” non sia più oggi sinonimo esclusivo di bassa qualità, ma anche di come “popolarità” sia un punto di forza per questo mercato, con i food truck che si sono trasformati in veri e propri appuntamenti gourmet e in ristoranti in miniatura. Anche il mondo del marketing se ne è accorto, e in particolare la Ceres, che ha affidato all’agenzia Prodea Group la gestione del “Ceres Food Truck 2018“, partito lo scorso mese di giugno.
Anche la Ceres gira l’Italia
Il camioncino, brandizzato con i colori e i loghi della birra danese leader nel segmento in Italia, sarà protagonista di un roadshow itinerante lungo un intero anno e farà tappa nei più prestigiosi eventi e manifestazioni della Penisola, con l’obiettivo di contribuire ad aumentare e consolidare in modo capillare la brand awareness di Ceres su tutto il territorio nazionale e rendere sempre più forte il suo legame con lo streetfood di qualità, all’insegna del claim”Quando mangi sul serio, Ceres c’è”.
La foodindustry in Italia
Il boom del food truck si inserisce in un più complessivo aumento della food industry in Italia, che dal 2010 ha iniziato una crescita a tassi nettamente superiori del resto dell’economia italiana: solo per fare degli esempi, nel 2012 questo mercato rappresentava all’incirca il 15 per cento del prodotto interno lordo nazionale, con un valore di quasi 200 miliardi di euro, e anche a fine 2017 l’alimentare tricolore fa meglio della moda e del design e compete con il settore meccanico.