Selfie pay: un sistema innovativo per i pagamenti online

La biometria presto sostituirà l’uso delle password e ciò non gioverà solo alle nostre povere memorie – Passwords being a pain parola di Mastercard – ma renderà ad esempio le nostre operazioni bancarie più sicure. Era solo fantascienza avremmo sentenziato neanche fino a poco tempo fa, ma le tecnologie di questo tipo sono oramai mature e consolidate per offrire la qualità secondo i cui standard debbano offrirci un servizio più affidabile, più agile e facile da usare, oltre che più conveniente per gli utenti che ne dovranno usufruire. 

La notizia apparsa negli ultimi mesi infatti è il lancio da parte di Mastercard di un sistema di identificazione basata su biometrica facciale, che attraverso lo scatto di un selfie con il proprio smartphone (appunto denominato selfie pay), riesce a verificare le generalità del cliente della carta, evitando truffe e la possibilità di clonare i sistemi di pagamento, o peggio ancora il riutilizzo della carta in seguito a furti. Questo nuovo sistema di riconoscimento è utilizzato per le transazioni online ed è stato lanciato lo scorso Ottobre in 12 paesi: UK, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Ungheria, Olanda, Norvegia, Spagna, e Svezia e trial sono partiti in USA e Canada. Ovviamente dell’Italia non vi è traccia. Ovviamente consente non solo di evitare truffe, ma anche di ricordare le password, che sono un problema di tutte le transazioni economiche sul web.

Cosicché, dopo la consacrazione della realtà virtuale, che ci ha fatto esaltare a suon di immedesimazione, adesso sono i processi di riconoscimento, che per mezzo della tecnologia, si fanno più personali ed univoci e quindi calibrati sulle nostre specificità genetiche.
Ovvio che da italiano – e non so se sia un vanto – riconosciuti come “padri falsificatori” e geni del raggiro, sono curioso di vedere naturalmente anche a livello mondiale quali soluzioni verranno adottate per violare tali sistemi di sicurezza.
Perché è cosa nota che sono tutti sicuri e più sicuri dei precedenti solo fino a quando qualcuno non trova il modo di infrangere le barriere, dopodiché si ripiomba nello stato di insicurezza latente, e fino ad ora qualcuno prima o poi ci è sempre riuscito.
Come invece chissà magari si tratterà di raggiungere davvero un punto di svolta, ove, a fronte di averci sollevato dalla penuria di dover ricordare troppe password per davvero finalmente godremo di un livello si sicurezza mai visto, anche se a preoccuparmi sono i crimini violenti e i riferimenti alquanto macabri e splatter a cui i film di fantascienza ci hanno pesantemente abituati. 
Da Lo Squalo ad Aliens oramai siamo abbastanza consapevoli di quanto il cinema con le sue visioni potenti sia riuscito a creare nel nostro immaginario scenari apocalittici, persino fobie, fino ad arrivare ad inventare addirittura la dimensione della raffigurazione del mostruoso prima inesistente.
Per fortuna Llyoids e Mastercard, sulla scia della startup Fintech Atom Bank, che ha già adottato queste tecnologie biometriche con risultati dirompenti, hanno scelto di svecchiare la propria immagine rinnovando le modalità di operazioni di accesso e identificazione necessarie per usufruire dei servizi, tranquillizzandoci in merito alla sicurezza che a parer loro ne uscirebbe addirittura se non altro rafforzata.

La popolarità della biometria 

Dagli smartphone ed i notebook, che per essere sbloccati necessitano del riconoscimento delle impronte digitali ai controlli aeroportuali, la biometria sta divenendo prassi sempre più comune sino ad aver fatto quasi sparire la paranoia del grande fratello che preoccupava ancora molti consumatori. 
Man a mano sta divenendo sempre più popolare e quindi si percepisce meno il rischio potenziale di violazione della privacy.

Tornando in Mastercard, per il magazine Finextra, Ajay Bhalla, Presidente Risk and Security, prova a spiegare l’importanza del sistema biometrico sulla vita della popolazione mondiale, e le ripercussioni positive che questo comporterà sulla nostra vita online, ovviamente in riferimento a Selfie Pay:

Effetto domino dell’innovazione tecnologica 

Rich Sheper ha anche spiegato che la tecnologia genera una sorta di eco che una volta partita una grande innovazione messa in atto da qualche realtà emergente o piccola nel settore bancario, e più precisamente della Fintech, le grandi aziende debbano correre ai ripari ed al contempo colgano la ghiotta occasione per rinnovare la propria immagine avvalendosene per svecchiarla.

 

Riconoscimento facciale: una tecnologia ancora non per tutti

E’ evidente che la percezione della sicurezza nel settore finanziario da parte dei consumatori sia profondamente cambiata. Tuttavia non presenta ancora un’omogeneità complessiva tale da di garantire una diffusione uniforme che non facciano pensare all’adozione del riconoscimento facciale come una trovata incline a soddisfare un adeguarsi alle ultime novità in fatto di moda piuttosto che all’adempiere alle reali necessità da parte delle utenze.

Le differenze generazionali: un problema da risolvere per il riconoscimento facciale

Questo perché quest’ultima presenta ancora una dicotomia tra le generazioni più giovani, pubblico più esperto tech e quelle più anziane, queste ultime ancora reticenti nei suoi confronti, mentre sono più propense e facilitati ad adoperare invece quelle basate sul riconoscimento dell’impronta digitale e per cui il riconoscimento facciale rischia di diventare per queste ragioni addotte decisamente impopolare.

 

Insomma se selfie pay fa effetto a livello di novità assai impattante nel mondo delle transazioni online, se vi fosse la possibilità di adottare tale sistema fin da subito anche in Italia, potremmo dire che il futuro di Fintech è già adesso!

Crediti foto: 1, 2