Decreto dignità: ecco cosa cambia nel settore del gioco online

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Col decreto dignità approvato dal Governo sono state introdotte diverse novità per gli operatori come giocdigitale o snai. Con il divieto di pubblicità per gli operatori di gioco legali si corre il rischio per gli utenti di non riuscire a distinguere tra quelli legali e quelli illegali.Gli operatori del settore del gioco hanno espresso le proprie preoccupazionirelativi alla legge che vieterà ogni forma di pubblicità di gioco d’azzardo nel nostro paese, fornendo diversi argomenti. La questione è stata persino inviata alla Commissione Europea. Il testo ha riscontrato una forte opposizione anche da parte del mondo sportivo italiano, che è sostenuto in gran parte da sponsorizzazioni di società di gioco.

Secondo alcuni, infatti, il divieto sulle pubblicità di gioco non è una soluzione alla ludopatia e non risolverà il problema in alcun modo. Invece, può essere visto come incostituzionale, poiché impedirà agli operatori online a commercializzare i propri servizi e prodotti. Per tanti la pubblicità di gioco è uno dei principali vantaggi delle società di gioco che detengono una concessione regolare rispetto a quelle non autorizzate. Infatti, va sottolineato che questa è la posizione di molti altri esponenti dell’industria, secondo cui uno dei principali effetti negativi dal divieto sarebbe appunto il passaggio di numerosi giocatori nelle mani dell’illegalità.

Per il mercato relativo al gioco d’azzardo online si prevede una perdita pari al 21% in seguito alle misure introdotte dal Decreto Dignità. Le principali agenzie online dedicate al gioco come Press Giochi e Agimeg hanno calcolato già la cifra che il divieto di fare pubblicità al gioco causerà ai siti e a chi gestisce questo tipo di realtà.

E’ stato calcolato che le perdite varieranno tra i comparti e i segmenti dediti al gioco. Circa il 5% per le lotterie, cifre invece più alte toccheranno al gioco da casinò e al segmento delle scommesse sportive. Del resto che le cose potessero cambiare in Italia e nel resto d’Europa era già previsto da tempo, a livello di legislazione. Il gioco online tuttavia dovrebbe subire il colpo più duro, per il semplice fatto che è meno evidente e visibile rispetto al resto del segmento gioco d’azzardo. Il gioco digitale nel giro dei prossimi 18 mesi potrebbe passare da una fase virtuosa, dove il fatturato è salito del 18% a una perdita di oltre 160mila euro solo per la seconda metà del 2018. Questo comparto risentirà maggiormente del Decreto per via del fatto che attraverso la pubblicità e la sponsorizzazione passa la possibilità di essere maggiormente conosciuti. Google da parte sua ha già interrotto il discorso relativo alle inserzioni e verranno presto presi provvedimenti in merito al gioco online nonostante la proroga fino al 2019 per i contratti già in corso durante questo periodo. Il vento del cambiamento in materia di leggi potrebbe arrivare non solo in Italia, ma anche in altri Paesi emergenti come Spagna e Portogallo. Del resto le cose stavano già cambiando durante il 2017 e l’anno in corso era partito con malumori rappresentati tra le altre cose dai referendum indetti in Danimarca, Svizzera e Polonia, per limitare e ridurre il gioco d’azzardo.