Big data su mobile: un trend in continuo aumento
Sempre più utenti utilizzano i dispositivi mobili per scaricare file e per condividere dati e informazioni di diversa natura.
È un trend che ha registrato il boom nel 2016, con una crescita del 125%, e che nel 2019 è destinato a crescere ancora: parliamo di big data su mobile in Pop Up!
La velocità di navigazione e la portabilità dei dispositivi ha reso molto più semplice lo scambio di big data su mobile tanto da essere oggi un gesto quasi inconsapevole e naturale per lavoratori di qualsiasi Paese.
E probabilmente diverrà una prassi vera e propria quando la velocità di navigazione passerà al 5G, consentendo di ricevere dati alla velocità di un gigabit al secondo.
Zenith afferma che entro il 2020 gli utenti utilizzeranno il mobile per la gestione del 28% dei media e che passeranno 492 minuti della loro giornata sui loro dispositivi mobili.
Ma quali sono gli effetti di tutto ciò sugli individui e sulle attività aziendali?
Che ne sarà della sicurezza delle informazioni?
Per le aziende, l’ascesa del dei big data su mobile ha un doppio risvolto: da una parte dipendenti e capi possono accedere rapidamente dai propri dispositivi ai loro account mail, possono scambiarsi file e fare video conferenze praticamente ovunque. D’altra parte ciò apre le porte ai problemi sulla sicurezza aziendale legati proprio allo scambio di dati tramite dispositivi mobili. La loro vulnerabilità aumenta la probabilità delle aziende di perdere dati rilevanti, a causa dello scambio di informazioni in cloud, tramite web-form, email o wi-fi non protetti.
Gli attacchi malware su mobile stanno infatti crescendo ad una media del 75% anno dopo anno.
Gli strumenti di analisi salveranno le aziende?
Esiste una varietà di software di analisi, molti dei quali molto efficienti, che le aziende possono utilizzare per la gestione e la messa in sicurezza dei big data. Ma quello che succede frequentemente è che le imprese non sono preparate a gestire un’enorme mole di dati o non sono in grado di utilizzare adeguatamente questi strumenti di analisi.
Se usati correttamente, tali software possono favorire le aziende nell’analisi predittiva dei dati e, dunque, nel controllo dell’attività imprenditoriale anche dal punto di vista dei ricavi presenti e futuri.
Sapranno le aziende adattarsi a questo cambiamento tecnologico in vista di benefici maggiori in futuro? Le stime dicono di sì, prevedendo un tasso di crescita dell’11.7% rispetto al 2016.
Non ci resta che attendere: solo il tempo darà una risposta effettiva a questo quesito ma ci auguriamo che tutte le imprese, grandi e piccole, si lascino trascinare dal mutamento, riconoscendo il grande vantaggio derivante dall’uso di tali strumenti di analisi.
Google sarà la soluzione smart per le piccole imprese?
Ebbene sì, sembra proprio che le imprese più piccole, che non hanno una presenza rilevante sul web, saranno quelle maggiormente coinvolte dalle novità Google nel 2019.
In che modo questo accade?
Parliamo dell’intelligenza artificiale che Google ha messo in campo attraverso le ricerche vocali e, di recente, con le chiamate vocali.
Nel 2019 si stima che il 50% degli utenti effettuerà una ricerca vocale da dispositivo mobile per cercare prodotti e servizi nella zona d’interesse.
Su questa scia, Google ha di recente integrato un nuovo servizio, Duplex, che, attraverso il supporto di Maps, può sostituirsi all’utente nell’effettuare chiamate semplici. Basterà selezionare il luogo d’interesse (un ristorante, un parrucchiere, ecc.), il giorno e l’ora di preferenza per fissare un appuntamento.
Come se non bastasse Google ha previsto 2 ulteriori funzioni: For You che, sulla base delle tue ricerche precedenti, è in grado di indicare le attività commerciali che potrebbero interessarti e You Match, che analizza l’attività svolta dalle aziende e suggerisce quelle che ritiene utili per te.
Queste nuove funzioni Google se da una parte hanno riscosso successo, dall’altra hanno destato dubbi e perplessità. Perché? Principalmente si tratta di Duplex, poiché molti ritengono che un’intelligenza artificiale del genere possa favorire le truffe telefoniche, ingannando le persone che si trovano dall’altra parte della cornetta. Staremo a vedere cosa succederà e se Google dovrà pensare a un rimedio a questo potenziale rischio.
Google a parte, il trend del 2019 sarà senza dubbio l’uso predominante dei dispositivi mobili per il trasferimento di dati e d’informazioni da parte sia di singoli individui che di aziende. Quest’ultime dovranno fare i conti con i problemi legati alla sicurezza dei big data, utilizzando software specifici per prevenirne i rischi.
Solo le imprese che presteranno attenzione a questo fattore, si potranno proiettare nel 2020 con una discreta tranquillità.